
12/11/2018 - L'agenda rossa da cui il giudice Paolo Borsellino non si separava mai, sparita dopo la strage di via d'Amelio e mai ritrovata, entra a fare parte delle «Filastrocche di tutti i colori» di Mimmo Mòllica, filastrocche a colori per metter bianco su nero.
Filastrocche che Mòllica rivolge a bambini e ragazzi, ma pure agli adulti che costituiscono i loro punti di riferimento: nonni, insegnanti, genitori, operatori sociali e culturali, il loro microcosmo.
La vita quotidiana, sfumature di luce e di colore, modi di dire, la lingua dei colori per scoprire le attitudini umane, per addolcire l’animo addolcire e il tono dell’umore: un mondo senza luci e colori
è un quadro senza sfondo, / senza albe e chiarori.
Ogni Paese, pure il più lontano,
ha le sue piante, frutti ed i suoi fiori,
in ogni cielo volteggia un gabbiano,
ogni strada si veste di colori.
Ma sono racconti a colori pure gli eventi tristi e dolorosi, le nostre gioie e le ribellioni, per un disagio, per una ingiustizia, per un anelito di verità.
Così Mimmo Mòllica, nelle sue «Filastrocche di tutti i colori» rivolge il pensiero alla Strage via D'Amelio, nella quale rimase ucciso il giudice Paolo Borsellino, il 19 luglio 1992, e sparì la sua inseparabile agenda rossa: uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana".
“Perché una filastrocca non è mai deposito di consonanti parole in rima e di idillio, ma ordito letterario ingenuo e vissuto, giocoso e serio”.
Così, tra richiami d’immagini, riflessi accesi al tramonto, fiori d’ogni colore, foreste tropicali, modi di dire e tinte delle case, fa capolino una vicenda per niente estranea al mondo dei bambini e dei ragazzi, protagonisti e ‘ricercatori’ di verità e giustizia.
Rossa è pure l’agenda
di Paolo Borsellino,
anche se non è nuova,
anche se non si trova.
Rossa è la verità,
giustizia e dignità,
rossa è la carità,
rossa la libertà.
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