Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

VITTIME DI MAFIA DIMENTICATE NASCE COMITATO PER ONORARLE

Giovedì, alle 10,30, la presentazione nella Sala “Pio La Torre” dell’Ars. Il Comitato promotore per onorare la memoria delle vittime della mafia dimenticate sarà presentato giovedì 13 dicembre nella Sala “Pio La Torre” di Palazzo dei Normanni.

10/12/2018 – “Il Comitato – si legge nel documento-manifesto redatto dai promotori – pur consapevole delle resistenze e degli ostacoli che verranno frapposti, avvierà una intensa azione di sensibilizzazione e conoscenza (nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro), per riemergere dall’oblio tutti gli esemplari cittadini e servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno per l’affermazione della legalità e dei diritti contro la mafia”.
Il Comitato promotore è costituito dallo storico Giuseppe Carlo Marino, autore di numerosi libri sul fenomeno della mafia; il dirigente regionale Lino Buscemi, la dirigente scolastica di Corleone, Lina Scalisi, il dottore Gaspare Arnone, primario di medicina nucleare dell’ospedale Civico di Palermo e il cappellano militare don Pino Terranova. Al Comitato promotore hanno aderito anche Lucia Ievolella, anch’essa dirigente scolastico, nonché Carmine Mancuso e Michele Costa figli di vittime della mafia e i giornalisti , Franco Viviano e Lillo Miceli.

COSTITUITO IL COMITATO PER ONORARE LA MEMORIA DELLE VITTIME DELLA MAFIA “DIMENTICATE” DALLE ISTITUZIONI, DALLE MUNICIPALITA’ E DAI MEDIA.
E’ stato recentemente costituito a Palermo il Comitato, composto da liberi cittadini (esponenti del mondo della cultura, del lavoro, delle professioni e del volontariato), che si prefigge uno scopo ben preciso: onorare, sollecitando l’adozione di iniziative ed atti concreti, la memoria di centinaia di vittime di mafia spesso dimenticate dalle Istituzioni del Paese, dalle municipalità, dalla politica e da non pochi mass media. Come civile testimonianza e per additarne il nobile esempio alle presenti e future generazioni, occorre far riemergere dall’oblio tutti gli esemplari cittadini e servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno per l’affermazione della legalità e dei diritti, contro la mafia, il racket e contro ogni forma d’ingiustizia e abuso.

Il Comitato, pur consapevole delle resistenze e degli ostacoli che verranno frapposti, avvierà una intensa azione di sensibilizzazione e conoscenza (nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nei quartieri delle grandi città, nei luoghi di culto aperti al pubblico, nei comuni piccoli e medi, ecc.) sul percorso di vita, le azioni e l’impegno profuso dalle numerose vittime (dimenticate) di mafia. Al tempo stesso solleciterà le Istituzioni, locali e nazionali, affinché adottino atti dal forte significato simbolico quali, ad esempio, l’intestazione alle medesime vittime di strade, piazze, plessi scolastici, ecc., per tutelarne adeguatamente la memoria e per porre fine ad assurde disparità, “dimenticanze” o interessate discriminazioni.

Il Comitato testé insediatosi, ricorda che la commissione prefettizia che ha amministrato, fino a qualche giorno fa, il Comune di Corleone ha voluto lanciare un preciso messaggio intestando la strada in cui abita la famiglia di Totò Riina alla memoria del giudice Cesare Terranova, una delle prime vittime della “mafia corleonese” e non adeguatamente ricordato nelle toponomastiche cittadine. E’ auspicabile che le pubbliche amministrazioni si ricordino di onorare tutti i servitori dello Stato (e non solo alcuni) caduti sotto i colpi della mafia. Terranova fu ucciso a Palermo, in via De Amicis, il 25 settembre 1979, insieme con il maresciallo della Polizia, Lenin Mancuso.

Secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stato il boss Luciano Liggio ad ordinare l’assassinio del magistrato e del maresciallo Mancuso, uno dei pochi sottufficiali di P.G. che si distinse per la profonda conoscenza dell’organizzazione mafiosa. Liggio temeva il ritorno all’attività giudiziaria di Terranova, dopo che questi aveva concluso l’esperienza di parlamentare nazionale e di autorevole membro della Commissione Antimafia.

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