1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

PREZZI AL CONSUMO: L’INFLAZIONE DECELERA SIA PER I BENI CHE PER I SERVIZI

04/01/2019 - Secondo le stime preliminari, nel mese di dicembre 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (in rallentamento, da +1,6% del mese precedente).
In media, nel 2018 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2%, replicando la dinamica annua del 2017. L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è stabile a +0,7%. Sono i Beni energetici non regolamentati (i cui prezzi decelerano da +7,8% di novembre a +2,6%) a spiegare gran parte del rallentamento dell’inflazione a dicembre, determinato, ma in misura minore, anche dai prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,1% a +0,7%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +0,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe, portandosi a +0,6%, da +0,7% del mese di novembre.
La lieve diminuzione su base congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuta principalmente al consistente calo dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2%) e, in misura minore, dei Beni alimentari lavorati (-0,4%), solo in parte mitigato dall’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dovuto per lo più a fattori di carattere stagionale.
L’inflazione decelera sia per i beni (da +1,7% di novembre a +1,3%) sia per i servizi (da +1,4% a +1,1%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane quindi negativo e pari a -0,2 punti percentuali (era -0,3 nel mese precedente).

Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +0,9% di novembre si porta a +0,8%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano in modo marcato (da +1,9% a +1,3%), a causa della flessione dei Beni energetici non regolamentati.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,2% su base annua (era +1,6% nel mese precedente). La variazione media annua del 2018 è pari a +1,2% (era +1,3% nel 2017).

La decelerazione dei PREZZI degli energetici NOn regolamentati e il rallentamento dell’inflazione

Le tipologie di prodotto che spiegano la frenata dell’inflazione nel mese di dicembre appartengono prevalentemente al raggruppamento dei Beni energetici che passano da +9,2% di novembre a +6,6%, con una crescita media annua, nel 2018, pari comunque a +5,6% (in accelerazione rispetto a quella del 2017 quando era +4,6%). Nello specifico sono i prezzi degli Energetici non regolamentati, in calo su base congiunturale del 4,2%, a rallentare la crescita su base tendenziale da +7,8% di novembre a +2,6%, anch’essi, però, con una variazione media annua sostenuta e pari a +6,0% (era +6,2% nel 2017). La dinamica registrata a dicembre è imputabile ai prezzi di tutte le principali componenti: Gasolio per mezzi di trasporto (-4,6% su base mensile, +5,2% su base annua, in decelerazione da +11,0% osservato nel mese precedente), Benzina (-5,7% in termini congiunturali, da +6,7% a +0,2% in termini tendenziali), Altri carburanti (-2,2% su base mensile, +3,0% rispetto a dicembre 2017, da +6,2%) e Gasolio per riscaldamento (-3,3% rispetto al mese precedente, da +9,8% a +4,9% in termini tendenziali). Rimangono invece stabili a +10,7% i Beni energetici regolamentati, con una variazione media annua del +5,1% nel 2018, molto più ampia di quella osservata nel 2017 (+2,9%).
Si segnala anche un rallentamento, sebbene più contenuto, nei prezzi dei Beni alimentari lavorati, che, diminuendo dello 0,4% su base congiunturale, passano da +1,1% di novembre a +0,7% su base tendenziale, registrando però una variazione media annua del +1,5% in marcata accelerazione rispetto al +0,5% del 2017: da segnalare i prezzi dei Vini da uve, che calano del 2,4% su base mensile e aumentano del 3,7% su base annua (da +6,3% di novembre), e quelli della Pasta secca, pasta fresca e preparati di pasta, con una diminuzione congiunturale di -2,6% e una crescita di +1,3% in termini tendenziali (da +4,1% di novembre).
Nell’ambito dei servizi si osserva una decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, che passano da +2,0% del mese precedente a +0,6% (+1,1% l’aumento congiunturale), con una variazione media 2018 del +1,7% in rallentamento rispetto a +3,0% del 2017. La dinamica di dicembre è imputabile all’inversione di tendenza dei prezzi del Trasporto aereo passeggeri, che, a causa per lo più di fattori di carattere stagionale, crescono su base mensile (+7,5%) ma in misura largamente inferiore a quanto avvenuto a dicembre 2017, quando la crescita congiunturale fu pari a +27,3%, determinando così un’inversione di tendenza (da +12,4% di novembre a -5,2%).

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