Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

PREZZI AL CONSUMO: L’INFLAZIONE DECELERA SIA PER I BENI CHE PER I SERVIZI

04/01/2019 - Secondo le stime preliminari, nel mese di dicembre 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (in rallentamento, da +1,6% del mese precedente).
In media, nel 2018 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2%, replicando la dinamica annua del 2017. L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è stabile a +0,7%. Sono i Beni energetici non regolamentati (i cui prezzi decelerano da +7,8% di novembre a +2,6%) a spiegare gran parte del rallentamento dell’inflazione a dicembre, determinato, ma in misura minore, anche dai prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,1% a +0,7%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +0,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe, portandosi a +0,6%, da +0,7% del mese di novembre.
La lieve diminuzione su base congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuta principalmente al consistente calo dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2%) e, in misura minore, dei Beni alimentari lavorati (-0,4%), solo in parte mitigato dall’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dovuto per lo più a fattori di carattere stagionale.
L’inflazione decelera sia per i beni (da +1,7% di novembre a +1,3%) sia per i servizi (da +1,4% a +1,1%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane quindi negativo e pari a -0,2 punti percentuali (era -0,3 nel mese precedente).

Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +0,9% di novembre si porta a +0,8%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano in modo marcato (da +1,9% a +1,3%), a causa della flessione dei Beni energetici non regolamentati.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,2% su base annua (era +1,6% nel mese precedente). La variazione media annua del 2018 è pari a +1,2% (era +1,3% nel 2017).

La decelerazione dei PREZZI degli energetici NOn regolamentati e il rallentamento dell’inflazione

Le tipologie di prodotto che spiegano la frenata dell’inflazione nel mese di dicembre appartengono prevalentemente al raggruppamento dei Beni energetici che passano da +9,2% di novembre a +6,6%, con una crescita media annua, nel 2018, pari comunque a +5,6% (in accelerazione rispetto a quella del 2017 quando era +4,6%). Nello specifico sono i prezzi degli Energetici non regolamentati, in calo su base congiunturale del 4,2%, a rallentare la crescita su base tendenziale da +7,8% di novembre a +2,6%, anch’essi, però, con una variazione media annua sostenuta e pari a +6,0% (era +6,2% nel 2017). La dinamica registrata a dicembre è imputabile ai prezzi di tutte le principali componenti: Gasolio per mezzi di trasporto (-4,6% su base mensile, +5,2% su base annua, in decelerazione da +11,0% osservato nel mese precedente), Benzina (-5,7% in termini congiunturali, da +6,7% a +0,2% in termini tendenziali), Altri carburanti (-2,2% su base mensile, +3,0% rispetto a dicembre 2017, da +6,2%) e Gasolio per riscaldamento (-3,3% rispetto al mese precedente, da +9,8% a +4,9% in termini tendenziali). Rimangono invece stabili a +10,7% i Beni energetici regolamentati, con una variazione media annua del +5,1% nel 2018, molto più ampia di quella osservata nel 2017 (+2,9%).
Si segnala anche un rallentamento, sebbene più contenuto, nei prezzi dei Beni alimentari lavorati, che, diminuendo dello 0,4% su base congiunturale, passano da +1,1% di novembre a +0,7% su base tendenziale, registrando però una variazione media annua del +1,5% in marcata accelerazione rispetto al +0,5% del 2017: da segnalare i prezzi dei Vini da uve, che calano del 2,4% su base mensile e aumentano del 3,7% su base annua (da +6,3% di novembre), e quelli della Pasta secca, pasta fresca e preparati di pasta, con una diminuzione congiunturale di -2,6% e una crescita di +1,3% in termini tendenziali (da +4,1% di novembre).
Nell’ambito dei servizi si osserva una decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, che passano da +2,0% del mese precedente a +0,6% (+1,1% l’aumento congiunturale), con una variazione media 2018 del +1,7% in rallentamento rispetto a +3,0% del 2017. La dinamica di dicembre è imputabile all’inversione di tendenza dei prezzi del Trasporto aereo passeggeri, che, a causa per lo più di fattori di carattere stagionale, crescono su base mensile (+7,5%) ma in misura largamente inferiore a quanto avvenuto a dicembre 2017, quando la crescita congiunturale fu pari a +27,3%, determinando così un’inversione di tendenza (da +12,4% di novembre a -5,2%).

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