Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SCUOLA: EX COCOCO, IL 26 LUGLIO A SIRACUSA INCONTRO DELLA FLC CGIL SICILIA

Siracusa, 18 luglio 2019 – “Né precari né Ata. Gli ex Cococo del Miur incontrano le istituzioni”. È questo il tema dell’incontro organizzato a Siracusa il prossimo 26 luglio dalla Flc Cgil provinciale, per richiamare l’attenzione del Parlamento sulla situazione di questa categoria di dipendenti della scuola costretta a lavorare part time per uno stipendio che non supera i 670 euro.
All’evento parteciperanno il presidente della 7^ Commissione Istruzione della Camera dei Deputati, l’on. Luigi Gallo, la componente della stessa Commissione, l’on. Maria Marzana, la responsabile politiche scolastiche del Partito democratico, on. Camilla Sgambato, il segretario regionale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, e il segretario provinciale della Flc Cgil di Siracusa, Paolo Italia. L’iniziativa si terrà alle ore 16.30 presso l’Auditorium dell’Istituto “A. Gagini”, via Piazza Armerina 1 (Angolo viale Scala Greca).

“La loro – spiega Paolo Italia – è una storia paradossale. Da precari avevano un monte ore maggiore e quindi uno stipendio maggiore. Con la stabilizzazione, invece, i loro contratti sono stati dimezzati. Da allora abbiamo chiesto al governo e al Parlamento di sanare questa ingiustizia, ma nulla è stato fatto”.
“Pertanto – conclude Italia – chiediamo alla politica una legge che adegui le loro condizioni professionali ed economiche a quelle di tutti gli altri dipendenti della scuola”.

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