Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

DOMENICO MODUGNO: IL DIALETTO E LA LINGUA “DI CUORE E DI TESTA”

28/07/2019 - Non c’è periferia nell’arte e nella musica, semmai il bello. Non esistono i generi, se non per intendersi, per avvicinare o allontanare chi della musica ama solo un ‘genere’. E non esistono i dialetti, né le parlate di periferia: esistono le lingue, i linguaggi, i codici “di cuore e di testa”. Così Andrea Camilleri definiva il dialetto: le parole come segni distintivi della scrittura, della parlata e del pensiero.
Tra Andrea Camilleri e Domenico Modugno non corre troppa differenza: “cabasisi” o “babbiare” sono entrati, entrano o entreranno nel vocabolario italiano (degli italiani) come parole “di cuore e di testa”, dell’arte e della fantasia, ma sempre facenti parte di quel 'codice naturale' che sono le origini, la famiglia, i nonni, il paese, il gruppo dei pari, la piazza e scuola (prima e dopo la campanella).

Domenico Modugno ha azionato i suoi codici “di cuore e di testa” dando luogo ad un linguaggio artistico che scava nella fantasia, nel desiderio, nel cuore (suo e dei suoi simili), della gente conosciuta e in quella ancora da conoscere. Modugno è intriso di Sud, di sale, di sudori, di fatica, di lavoro, di natura, di bellezza. Scende negli altrui dolori, negli altrui sentimenti, come un minatore scende nel ventre della terra e la scandaglia, ne indaga i più reconditi umori, gli anfratti dell’anima.
E da lì vola oltre l’immaginabile con la sua esclusiva mongolfiera, alimentata dall'immaginario, dalla «fantasia». Modugno si lascia parlare dalla vita e dagli uomini e parla; come loro parla. Ne accoglie il vocabolario e, pur somigliante e comprensibilissimo, lo riscrive.

Così fa con la lingua materna, con quella paterna, con la parlata della moglie Franca Gandolfi (messinese di Messina e di Montalbano Elicona). Così fa col salentino, col sampietrino, col napoletano, e con… l’indiano di Pasqualino Marajà. Tutte lingue dello stesso ceppo: “di cuore e di testa”.
«Quella delle sottaciute origini pugliesi del Modugno, che a lungo preferì farsi credere “siciliano” per meglio divulgare la sua immagine, fu una vexata quaestio destinata ad accompagnarlo nel corso degli anni. Sicché alle rimostranze dei conterranei, talvolta anche accese, il Modugno giustappose di fatto una “meridionalità” come categoria dello spirito, senza distinzioni, se – come diplomaticamente affermò più volte – si considerava pugliese di nascita, siciliano d’amore e napoletano d’adozione».

La lingua di Camilleri è divenuta argomento di studio per i linguisti di tutto il mondo, quella di Domenico Modugno altrettanto. Ma ancora di più lo sarà negli anni a venire, quando la lingua “di cuore e di testa” sarà entrata nelle scuole come lingua obbligatoria.
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DOMENICO MODUGNO, IL SICILIANO DEL SALENTO

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