Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

MEDICI TAGLIATI FUORI DALL’ACCESSO ALLA SPECIALIZZAZIONE IN SICILIA, È GRAVISSIMO

M5S: “Molti giovani medici tagliati fuori dall’accesso alla specializzazione, è gravissimo, la Regione intervenga”

PALERMO, 9 luglio 2019 - “Molti giovani medici siciliani sono stati tagliati fuori da nuove opportunità di inserimento professionale, perché la Regione non ha fatto gli opportuni stanziamenti per finanziare i contratti aggiuntivi, oggetto di concorso, per l’accesso alle scuole di specializzazione. Alla scadenza del 3 luglio, la Regione non ha comunicato garanzie di copertura dei contratti aggiuntivi. Non era mai accaduto finora”.
Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Salute all’Ars, Francesco Cappello, Salvo Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua.

“Il Movimento esprime la massima solidarietà alla categoria - dice Cappello - ma non può nascondere il rammarico perché la Sicilia si conferma come una regione incapace di valorizzare i propri giovani medici anziché ritenerli preziosi e determinanti per lo sviluppo del sistema sanitario. La mancata possibilità di contratti aggiuntivi per l’accesso alle scuole di specializzazione è una beffa, soprattutto considerato che il governo regionale si dichiara favorevole all’incremento degli accessi ai corsi di medicina e poi però non finanzia contratti aggiuntivi per garantire il diritto allo studio e l’accesso alla formazione post laurea dei giovani medici. La Regione corra quindi subito ai ripari, adottando ogni possibile intervento”, conclude Cappello.

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