Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

FORUM SICILIANO PER L'ACQUA: “NON APPLICATE QUELLA LEGGE”

Nota stampa del Forum siciliano dei movimenti per l'acqua ed i Beni Comuni: “Non applicate quella legge”. Caltaqua contro l'ATI.

Palermo, 21 dic 2019 - Apprendiamo dalla stampa che il gestore idrico di Caltanissetta già alcuni mesi fa ha ricorso al Tar contro l'applicazione della legge 19/15. Secondo quanto pubblicato dal Quotidiano di Gela.it all'indomani dell'assemblea dei Sindaci per la cosituzione dell'ATI del 5 dicembre, i manager di Caltaqua avrebbero “chiesto di annullare i provvedimenti della Regione che regolano l'attività dell'ATI e il regime transitorio. Con l'azione avanzata dai legali del gruppo italo-spagnolo, l'annullamento viene chiesto sopratutto in relazione alla disciplina del regime transitorio, quello che intercorrerebbe dalla chiusura della gestione dell'ATO Cl 6 all'ingresso a pieno regime della nuova Ati.”

Dallo stesso articolo si apprende che il TAR abbia chiesto agli assessorati competenti una relazione in merito. Il subentro dell'ATI (Assemblea Territoriale Idrica) all'ATO è prevista dalla legge regionale sul riordino della gestione delle risorse idriche n. 19 del 2015, ed il Forum siciliano ne ha più volte sollecitato la costituzione, sia ai Sindaci della ex provincia che alla Regione, fin dall'approvazione della legge, ben quattro anni e mezzo fa. Il subentro infatti consente ai Sindaci riuniti in Assemblea di riassumere il compito di indirizzo, vigilanza e controllo sulla gestione delle risorse idriche. Compito che dal 2013 ad oggi è stato avocato e svolto dai Commissari ad acta nominati dalla Regione.

Appare surreale che un gestore privato possa chiedere di non applicare la legge regionale; a che titolo ci domandiamo e sopratutto a quale scopo? Inoltre con quali artefici la Regione potrebbe articolare una risposta che va in senso contrario all'applicazione della legge 19/15 quando attraverso tutti gli ultimi atti promulgati, comprese le diffide ad adempiere ai Comuni che non hanno ancora costituito le ATI, l'Assessore al ramo Dott. Pierobon sta cercando finalmente di farla entrare a regime?

Per tentare di capire quali possano essere le motivazioni del gestore, se il contenuto dell'articolo fosse confermato dai fatti, abbiamo riletto nella legge 19/15 cosa prevede il regime transitorio di cui si chiederebbe l'annullamento: comma 4 dell'art 5 - Regime transitorio - “Le Assemblee territoriali idriche, anche al fine di consentire il più rapido allineamento delle attuali gestioni alle finalità ed agli obiettivi della presente legge, valutano la sussistenza dei presupposti per l’eventuale revoca delle aggiudicazioni e degli affidamenti effettuati sulla base della normativa abrogata con i decreti del Presidente della Repubblica 18 luglio 2011, numeri 113 e 116, nonché ai sensi dell’articolo 49 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e comunque nel rispetto della normativa vigente, adottando i conseguenti provvedimenti”. Si ricorda per inciso che l'art. 49 l.r. 11/10, come modificato dal Commissario dello Stato, subordina la risoluzione al caso in cui non vi sia l'integrale adempimento degli investimenti contrattualmente previsti.

In attesa che il Presidente Musumeci si esprima sullo stesso argomento, valutando la controversa relazione che il Commissario dell'ATO ha inviato a seguito dei lavori della Commissione Tecnica per valutare gli adempimenti contrattuali del gestore, i legali di Caltaqua si sarebbero dunque portati avanti col lavoro.

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