Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CORONAVIRUS: IN SICILIA I 5 STELLE SMENTISCONO MUSUMECI SULL'ASSALTO ALLO STRETTO DI MESSINA

La ragione è sempre la stessa: la politica, pure nell'emergenza, pure nel momento estremamente delicto del 'coprifuoco' Coronavirus, dovuto all'imperversare del virus che ha indotto il Governo nazionale a dichiarare zona rossa tutta Italia per scongiurare il maggiore diffondersi della pandemia.

PALERMO (23 marzo 2020) - «Nessuno deve più entrare in Sicilia, lo sa il ministro dell'Interno, lo sa il premier Conte, lo sa il ministro Boccia, lo sanno tutti a Roma. In Sicilia i provvedimenti parlano chiaro: lo Stretto di Messina lo possono attraversare solo le Forze dell'ordine, le Forze armate, i sanitari e i lavoratori pendolari».
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è intervenuto sul controesodo di ieri sera che ha visto gli automobilisti in colonna agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Sono state tantissime le auto che sono sbarcate in Sicilia in tarda serata rischiando di compromettere le disposizioni per il contenimento del contagio da coronavirus.
«Che cosa c'entrano le centinaia di macchine in attesa di passare in Sicilia? Molti siciliani hanno pensato di mettersi in auto e venire in Sicilia: tutto questo è vietato, è un danno e lo è anche per chi è costretto a riceverli in Sicilia».
Poi il presidente della Regione ha spiegato che «il problema non è a Messina, ma non fare arrivare a Messina. Il problema è sulla costa della Calabria. Lì bisogna fare la cintura ed è lì che lo Stato è apparso assente o assai lacunoso».

Musumeci ha quindi preannunciato che ci saranno misure più rigide in territorio siciliano. «Ho grande rispetto per le istituzioni, ma quattro giorni fa avevo chiesto al ministro di disporre l'uso dell'Esercito e di avere particolare attenzione per lo Stretto. Non è possibile che chiunque arrivi a Villa San Giovanni pensi di attraversare lo Stretto. In Sicilia troverà la Guardia forestale e le Forze dell'ordine pronti a fare compilare il modulo per l'autodenuncia e a invitare ciascuno di loro, dopo avere verificato la temperatura, alla quarantena».

Comunque dopo l'allarme lanciato ieri sera, in tempo reale, anche sui canali social e la dura presa di posizione di oggi, è stato lo stesso governatore ad annunciare che, secondo la Guardia del Corpo forestale della Regione «da stamattina il traffico nello Stretto si sta normalizzando perché a Villa San Giovanni hanno creato due corsie: una per chi ha diritto di entrare in Sicilia e l'altra per chi non ne ha diritto e viene invitato a tornare da dove è arrivato».

Nel corso di una diretta Facebook, Musumeci ha illustrato i provvedimenti che il governo regionale sta prendendo per fronteggiare il diffondersi del virus. «Immaginiamo duemila posti letto per i contagiati, ma speriamo di non arrivarci mai. Stiamo acquisendo nella nostra disponibilità anche alcune centinaia di posti letto di alberghi che in questo periodo non lavorano. Ne abbiamo trovato 150 a Palermo, ne stiamo cercando un centinaio nel Messinese e oltre 200 nel Catanese. Abbiamo la disponibilità e nel pomeriggio e in serata firmeremo i contratti».

Discorso a parte, invece, per i dispositivi di protezione individuale. «Siamo in attesa delle mascherine. Ne arrivano pochissime - ha detto il governatore . Finora ne sono arrivate diecimila, ne servirebbero almeno un milione. Il ministro Boccia mi ha detto che il governo ha fatto una commessa da cento milioni di euro e che dovrebbero arrivare presto, vedremo...».
Comunque, il presidente Musumeci ha ribadito che «occorre compattezza. E serve non farsi prendere dal panico. Non sappiamo quanto tempo servirà, ma usciremo dall'emergenza coronavirus e ne usciremo bene. Basta che ognuno faccia la sua parte. Che Iddio ci aiuti», ha concluso.


“Non c’è stato nessun esodo ieri e soprattutto nessuna mancanza di controlli agli imbarchi. I dati diffusi da Caronte e Tourist parlano chiaro: nell'intera giornata di ieri hanno attraversato lo Stretto soltanto 239 auto e 561 pedoni, tutti regolarmente provvisti di autocertificazione”. Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, smentendo l’allarme di oggi.

“Al presidente Musumeci - sottolinea il capogruppo M5S all’Ars, Giorgio Pasqua - chiediamo di tenere bassi i toni ed evitare le polemiche col governo nazionale, che non fanno bene a nessuno, soprattutto considerando che la riduzione dei traghetti era stata voluta proprio dal presidente della Regione”.

“Tuttavia - esorta il deputato Antonio De Luca - non dobbiamo abbassare per nessun motivo la guardia e per facilitare i controlli ed evitare attese ho proposto alle compagnie di navigazione dello Stretto e agli assessori regionali Falcone e Razza di adottare un protocollo insieme a Prefettura, aziende sanitarie, forze dell’ordine, ordini professionali e altre istituzioni, per istituire una check-list veloce, un elenco di nominativi e targhe dei soggetti pendolari che vengono in Sicilia, via mare, per svolgere la loro attività lavorativa. Ci sono infatti medici, sanitari, militari, forze dell’ordine che necessariamente devono transitare. In questo modo gli imbarchi ai traghetti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni potranno essere più veloci e sicuri, perché si conosceranno preventivamente le liste di tutti i soggetti autorizzati a transitare in quanto prestano servizio in Sicilia, mentre tutti gli altri dovranno essere controllati”, conclude De Luca.

“I numeri - aggiunge la deputata Valentina Zafarana - smentiscono l’allarmismo ingiustificato di Musumeci. Le Prefetture stanno facendo il loro lavoro, con i dovuti controlli, secondo quanto disposto dai provvedimenti di Stato e Regione. I responsabili istituzionali non dovrebbero creare inutili polveroni mediatici, che non servono ad altro che incrementare ansie e paure, in un momento in cui invece dovremmo tutti rassicurare la cittadinanza”.

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