Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

Respiratori e mascherine: Requisite 19 tonnellate di materiale sanitario Covid-19

Requisite 19 tonnellate di materiale medico. Comando Provinciale Reggio Calabria

Reggio Calabria, 28 marzo 2020 -I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro, unitamente ai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria operanti nel porto, hanno intercettato due importanti carichi di materiale medico e sanitario, contenenti:
364.200 paia di guanti sterili per uso chirurgico provenienti dalla Malesia;
9.720 dispositivi endotracheali, provenienti dalla Cina, utilizzati per l’intubazione di pazienti con difficoltà respiratorie.
Tenuto conto di quanto disposto dal Commissario straordinario Covid-19, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in qualità di soggetto attuatore ai sensi dell’Ordinanza 172020 del citato Commissario, ha requisito la merce, ai sensi dell’art. 6 e 122 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, per la consegna al Dipartimento della Protezione Civile.
Alla consueta efficacia nell’operare la prevenzione e il contrasto dei traffici illeciti si aggiunge, dunque, la capacità di ADM e GDF, di interpretare un ruolo essenziale al servizio della collettività, rendendo possibile l’individuazione e la rapida messa a disposizione degli enti di soccorso dei dispositivi medici e di prevenzione individuati negli spazi doganali, in applicazione delle misure introdotte per il superamento dell’emergenza COVID-19.
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Negli ultimi giorni, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno sequestrato, nel capoluogo toscano e nei comuni limitrofi, oltre 137.000 tra mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (DPI) del tipo FFP2 e FFP3 presso rivenditori finali, intermediari e importatori a causa della mancanza della scheda tecnica del prodotto o della certificazione o autocertificazione delle caratteristiche.

In particolare, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Firenze hanno effettuato un primo sequestro di circa 1.600 mascherine del tipo FFP3, le più filtranti, alcune delle quali vendute da alcune farmacie fiorentine e del nord Italia in semplici involucri in plastica, senza alcuna indicazione per l’utilizzo e con ricarico dell’800% rispetto al prezzo di importazione, in violazione del regolamento comunitario 9 marzo 2016 nr. 2016/425/UE, relativo agli obblighi di certificazione e informazione dei DPI. Anche i successivi accertamenti, svolti presso l’intermediario - che ne aveva ancora 1.400 in magazzino in ragione della propria attività - e presso l’importatore al quale lo stesso si era rivolto, hanno fatto emergere la mancanza assoluta, anche all’origine, della scheda tecnica e della certificazione.

In un secondo caso le Fiamme Gialle, mentre erano intente a verificare l’osservanza delle misure restrittive alla circolazione volte al contenimento del coronavirus, hanno notato una persona intenta a trasbordare alcuni pacchi da un furgone a un’autovettura che, a seguito di verifica, contenevano 18.000 mascherine con una certificazione non rispondente al prodotto.

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