Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Sicilia, Musumeci: "C'è chi muore di fame e chi si diverte con i giochini di Palazzo"

30 aprile 2020 - «Mentre in Sicilia c'è gente che ha perso il lavoro e muore di fame, nel Parlamento siciliano c'è ancora chi si diverte con i giochini di Palazzo. Oggi l'ho detto in Aula, come sempre, senza ipocrisia e senza reticenze. Lo ripeto: giudico eticamente vergognoso che un deputato possa chiedere il voto segreto durante l'esame di questa legge finanziaria, al posto di offrire ai siciliani chiarezza e trasparenza del proprio voto. Il fatto è ancora più grave se si pensa che le proposte in esame sono state concepite per sostenere in emergenza coronavirus famiglie, imprese e associazioni, messe in ginocchio dalla più grave crisi del Dopoguerra. E pensare che le misure in discussione sono frutto di un mio confronto preventivo con tutti i capigruppo parlamentari e poi discusse e concordate in commissione Bilancio. Basta con gli egoismi di partito sulla pelle dei siciliani! Il Parlamento deve essere la sintesi degli interessi legittimi della gente, non degli intrighi coperti dal voto segreto, mantenuto in vita soltanto in Sicilia».
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Squadrismo”; “atteggiamento dittatoriale”; “puzza di dittatura”.
Con queste espressioni mortificanti solo per chi le esprime, pezzi dello Stato maggiore di Italia Viva con in testa il suo leader, hanno messo all'Indice l'accorato intervento del Presidente della Regione Siciliana nei confronti della richiesta di voto segreto, avanzata dal deputato Sammartino durante l'approvazione della legge finanziaria. Una finanziaria a misura di emergenza condivisa preliminarmente con i capigruppo di tutte le forze politiche all’Ars e poi discussa e concordata in commissione Bilancio, come lo stesso Presidente Musumeci ha tenuto a sottolineare.

Bene: il voto segreto è in generale un nascondiglio per chi, pavido o estorsore, preferisce non esporsi, agisce nell'ombra, alza il prezzo per tentare di ottenere un bottino congruo alle proprie "esigenze", in spregio alla doverosa trasparenza che un deputato dovrebbe avere nei confronti del corpo elettorale.
Ma ancor più esecrabile è chiedere di far ricorso al voto segreto durante l'approvazione di "questa" finanziaria e in "questo" preciso momento storico in cui alla pandemia del virus (egregiamente gestita dal governo di Palazzo d’Orleans), si sta accompagnando parallela e non meno nefasta, un’epidemia economica dagli esiti incerti e dagli effetti nefasti per migliaia di famiglie siciliane.

Ecco, ha per davvero ragione Nello Musumeci: in queste condizioni nascondere il proprio volto e la propria espressione di voto nella segretezza, è eticamente riprovevole e doppiamente offensivo. Offende la dignità del Parlamento. Ma ancor di più offende la grande ed encomiabile dignità di tutti quei siciliani che affrontano in silenzio le ristrettezze economiche di queste settimane.
Altro che squadrismo! Oggi abbiamo assistito alla difesa (di cuore e di ragione) di quel concetto di Libertà che preesiste alla stessa democrazia. La Libertà di chi si è conquistato i galloni sul campo per difenderla e ribadirla. Libertà per la quale riteniamo di non dover prendere lezioni. Da nessuno.

Lo dichiara Luca Tantino del Direttivo Regionale di Diventerà Bellissima.

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