“Cosa c'è in tavola?”, i prodotti alimentari e le bevande contraffatti nell'UE

“Cosa c'è in tavola?” L'EUIPO denuncia i prodotti alimentari e le bevande contraffatti nell'UE ·         Le autorità hanno sequestrato prodotti alimentari contraffatti per un valore di 91 milioni di euro in un'unica operazione a livello europeo ·         I vini e le bevande alcoliche registrano uno dei tassi di contraffazione più elevati rispetto ad altri prodotti, con perdite annuali di vendite pari a 2 289 milioni di euro e quasi 5 700 posti di lavoro nell'UE. Solo in Italia, ogni anno in questo settore si registrano perdite pari a 302 milioni di euro e oltre 648 posti di lavoro ·         Sono stati rinvenuti alimenti e bevande contraffatti contenenti sostanze pericolose quali metanolo, mercurio e pesticidi tossici ·         Le indicazioni geografiche sono un marchio di autenticità. L'Unione europea conta oltre 3 600 prodotti con indicazi...

«Filastrocca dell’udito (e dell’orecchio)»


La «Filastrocca dell’udito (e dell’orecchio)» di Mimmo Mòllica fa parte delle ‘filastrocche dei sensi’ e si interroga sull’effettivo ‘numero’ dei nostri sensi. Sono cinque? Si direbbe che siano di più, se pure l’uomo è capace di ‘eco-locarsi’, come i pipistrelli, capaci di orientarsi grazie all’eco. Che senso è, udito o vista? È l’udito usato come vista?

«Filastrocca dell’udito (e dell’orecchio)»

Cinque sensi conosciamo:
c’è la vista, l’olfatto,
che odorato chiamiamo,
quindi il gusto ed il tatto.

Dopo abbiamo l’udito,
vale a dire l’orecchio,
tu l’avrai già… sentito,
abbastanza, parecchio.

(Cambio ritmo. Lo senti?)

Chi sente le cose è l’orecchio
e non solo le più rumorose,
specialmente le cose affettuose,
le sentiamo anche senza apparecchio.

E le orecchie di ognuno son due,
sia le mie che le orecchie tue,
per sentire distinto un rumore
anche senza l’amplificatore.

Poi ci son tanti modi di dire
che si dicon per farsi capire,
per esprimersi velocemente,
come dire… a tamburo battente.

(Cambio di nuovo ritmo. Lo senti?)

Suonare ad orecchio,
aver fine l'orecchio
ed averne parecchio.
O anche tender l'orecchio,
non sentir da un orecchio,
esser duro d'orecchio,
metter pulci all’orecchio.

Dopo, son tutt'orecchie,
o mi fischian le orecchie,
o tirare le orecchie,
aprir bene le orecchie,
o mi sturo le orecchie,
o mi tappo le orecchie,
raddrizzare le orecchie
tener teso l’orecchio,
tu l’avrai già… sentito,
abbastanza, parecchio.

Mimmo Mòllica ©

“Prima si sentono la bontà, l’ostilità, l’indifferenza, l’amicizia e pure la bellezza. Si sentono non attraverso i sensi, ma a dispetto dei sensi” (Jorge Luis Borges). Già Aristotele parlava dei «5 sensi» ed ancora oggi apprendiamo che cinque sono i sensi: vista, gusto, olfatto, tatto e udito. Ma è proprio così? Si direbbe che i nostri sensi siano più di cinque, introducendo il concetto di “propriocezione“ e parole come ‘spindles’, cellule attraverso cui percepiamo la nostra posizione nello spazio anche al buio e nel silenzio, anche se bendati. Tutto questo è dovuto al «sistema vestibolare» che si trova all’interno dell’orecchio.
Attraverso i mille recettori di cui siamo dotati potremmo ‘sentire’ la temperatura corporea, la pressione, probabilmente anche il prurito. E allora potremmo parlare pure di senso meccanico (tatto, udito, propriocezione), di senso chimico (gusto, olfatto e i sensi interni) e di senso luminoso (vista). E sarebbe un senso la capacità dell’uomo di ‘eco-locarsi’, come i pipistrelli, capaci di orientarsi grazie all’eco: che senso è? Udito o vista? È l’udito usato come vista?

[18 agosto 2020]

Commenti