Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Scuola. Crescono abbandono e dispersione scolastica, alto il numero dei Neet

Difficoltà e sofferenze del mondo dell’istruzione. Crescono abbandono e dispersione scolastica. Alto in
Sicilia centrale il numero dei Neet come certifica il rapporto Svimez 2020. Le proposte della Cisl.


Palermo, 22 gennaio 2021 - Tra pandemia e crisi economica la scuola è un’emergenza fra le grandi emergenze. Ust e Cisl Scuola Agrigento, Caltanissetta, Enna si sono confrontate sul tema affrontando i più spinosi nodi dell’attualità: ritorno alla didattica in presenza, dispersione scolastica, povertà educativa, collegamento tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro.
«Siamo in una caotica situazione, che ha generato un sistema differenziato a livello d’istruzione
nazionale - interviene il Segretario generale di Cisl Scuola, Massimiliano Montalbano -. Nonostante il
lavoro dei prefetti, che nei nostri territori hanno programmato il rientro a scuola in sicurezza, ci siamo
dovuti confrontare con una nuova zona rossa. E’ mancato – prosegue Montalbano - un articolato ed
efficace programma che coinvolgesse le organizzazioni sindacali della scuola, in particolare in alcune
province».

Il confronto interno, avviato dalla Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna, ha certificato precarietà e
difficoltà nelle quali si dibatte il settore dell’istruzione che nelle aree del centro Sicilia registra un’alta
percentuale di abbandono e dispersione scolastica nonché crescenti forme di diseguaglianza e disparità
negli esiti formativi.
«Il recente rapporto Svimez 2020 è impietoso - prosegue Montalbano -, guardando alle nuove
generazioni il quadro è da brivido. Sono tanti i giovani tra 15 e 29 anni, definiti Neet, che non hanno un
lavoro e non frequentano scuole o corsi formativi. Nel territorio di Agrigento, Caltanissetta, Enna il dato
Neet è di circa il 16% con comuni abbondantemente sopra media. Le rilevazioni ci dicono che dalle nostre parti mediamente 1 studente su 4 abbandona la scuola e quasi la metà di questi rimane inattivo, non cerca lavoro e non prova a formarsi per trovarlo. E’ come precludersi un futuro professionale del quale si stenta ad avere coscienza».

Per contribuire ad alleviare questo disarmante contesto «siamo fortemente convinti - interviene il
Segretario generale Cisl Ag, Cl, En, Emanuele Gallo - che serva l'avvio di una fase di orientamento all'interno delle scuole per offrire una prospettiva adeguata agli studenti, anche in termini di formazione post percorso scolastico per vivere e rendere la scuola un’esperienza avvincente e adeguata. Ciò che nelle nostre realtà manca è un serio collegamento tra il mondo della scuola e dell'Università che può contare sulla presenza di 2 consorzi universitari, Agrigento e Caltanissetta e dell'Università Kore di Enna».

La Cisl auspica una maggiore sinergia tra Dirigenti scolastici e parti sociali per condividere, oltre al
tema dell'istruzione, anche le dinamiche dello sviluppo del territorio. Sarebbe interessante, ad esempio, creare un ponte di collegamento tra il mondo della scuola e le associazioni datoriali per dare opportunità alle nuove generazioni di lavorare e continuare a vivere nelle proprie città di origine.
La Cisl è consapevole della durezza dei tempi ma non rinuncia a considerare l’istruzione un alleato
fondamentale del futuro. «Reclamiamo maggiore attenzione - conclude Emanuele Gallo -, sollecitando
l’avvio di una massiccia campagna vaccinale di tutto il personale docente e non docente. Non è accettabile perdere altro tempo perché l’età media degli operatori della scuola è di 55 anni. Questo dato è un’ulteriore fattore di rischio che va ben compreso e attenuato».

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