Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

«Tik tok, filastrocca assai shock» di Mimmo Mòllica

«Tik tok, filastrocca assai shock» di Mimmo Mòllica affronta il caso della bambina di 10 anni che ha perso la vita per una prova estrema sui social. Il ‘gioco estremo’ si chiama «Blackout challenge» ed è molto praticato dai giovanissimi. Ora il Garante della privacy ha disposto dei provvedimenti verso TikTok perché una bambina di soli 10 anni sui social non ci doveva stare.

«Tik tok, filastrocca assai shock»

Tik Tok,
mannaggia che shock
i social network
pieni di ragazzini,
di bambine e bambini,
però senza una legge,
dimmi, chi li protegge?

È come una guerriglia,
il padre con la figlia,
e il campo di battaglia
è proprio un’accozzaglia
di account e di backup,
di cookie e dial-up,
di streaming e di hacker,
di giga, bug e cracker,
di virus e freeware,
di spam e di shareware,
di hard disk e software,
e di tempo reale,
intelligenza artificiale
nel mondo digitale.

Però mi sia concesso,
perché libero accesso?
Non è tutto permesso!
Lo sai cosa è successo?

Che una bella bambina,
bella ma piccolina,
dieci anni a malapena,
oh, mamma mia che pena,
ha preso una cintura
e senza aver paura
ha fatto «blackout challenge»
e adesso c’è chi piange.

Prove di resistenza?
o solo l’incoscienza
di chi troppo si fida
e accetta quella sfida
della gamification,
false gratification
solo per qualche like:
stavolta ha fatto strike.

Non è tanto l’età,
ma è quello che si fa
nel mondo digitale,
che non è mai reale.

È un recinto dorato,
stranamente abitato
che rappresenta, in fondo,
una breccia sul mondo,
contro l’isolamento
e quello smarrimento
tipico dei bambini,
in una realtà senza confini.

La cosa migliore
è la sfida del cuore,
in nome dell’amore,
ma dell’amore vero,
sentimento sincero,
quello che dà lo shock
pure a tempo di rock
e il cuore fa tik tok.

Mimmo Mòllica ©
_______________
Se il cuore fa tik tok (pure a tempo di rock)

Era una bella e generosa bambina di 10 anni. La sua vita si è fermata per una sfida estrema su TikTok. Ha tentato la sorte, ha sfidato la morte con una cintura stretta al collo, mentre il suo smarphone riprendeva quella prova estrema da pubblicare su TikTok. Il gioco estremo si chiama «Blackout challenge» ed è molto diffuso tra i giovanissimi. Ora i genitori ne hanno donato gli organi e tre bambini potranno continuare a vivere grazie a lei. E lei rivivrà in loro. Ma quanta amarezza…
Bisognerà cercare di comprendere se quella ‘sfida social’ le è sfuggita di mano o se qualcuno ha convinto la bambina ad affrontare la «Blackout challenge».

Nei confronti di Tik Tok il Garante della privacy ha disposto il blocco immediato dell’uso dei dati utenti, per i quali non sia stata accertata l’età anagrafica. L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo. Una bambina di soli 10 anni, infatti, sui social e su TikTok non ci doveva stare.

"Blackout challenge", "Chocking game", "Pass-out game", tre nomi per riferirsi alla stessa prova estrema della compressione della carotide, sfidando il soffocamento. Agli stessi generi appartiene la "Knock out challenge": sferrare un pugno ad un ignaro passante. Sempre più giovanissimi si mettono alla (assurda) prova , come la bambina di 10 anni, di Palermo.

La Blue whale" (Balena azzurra) è stata forse l’antesignana delle sfide, dalla Russia con terrore: sfida estrema con modalità rischiose, come arrampicarsi su cornicioni e tetti o tagliarsi le vene, per poi ‘postare’ sui social il video della prova, mettendolo in rete.
Lo scopo? Sfidare la paura per vincerla, autolesionismo, provare piacere nel fare del male (“per vedere di nascosto l’affetto che fa”). Fenomeni emulativi.

Altre simili prove estreme sono: "Batmanning", appendersi a testa in giù come i pipistrelli; "Eyeballing", spruzzarsi la vodka negli occhi; "Birdbox challenge", guidare l'auto bendati.
"Skullbreaker challenge", saltare ma venire sgambettati; "Jonathan Galindo", un mostro dell'autolesionismo. Filmare col telefonino è diffondere in rete è l’obiettivo finale.

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