Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

Tutela patrimonio culturale Sicilia: un anno di attività operativa dei CC

I CARABINIERI DELLA SEZIONE TUTELA PATRIMONIO CULTURALE PRESENTANO IL CONSUNTIVO DELL’ATTIVITA’ OPERATIVA 2020. La singolare caratterizzazione che l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha impresso all’anno 2020 ha ineludibilmente condizionato le attività condotte e i risultati conseguiti dalla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, articolazione distaccata dipendente dal Nucleo Carabinieri T.P.C. di Palermo. 

Le misure contenitive adottate dalle autorità governative, nazionali e regionali, volte a limitare la capacità di movimento dei cittadini mediante la chiusura di tutti i luoghi della cultura, non hanno comunque impedito al Comando T.P.C. di ridefinire il dispositivo di controllo, preventivo e repressivo, dispiegato sul territorio nazionale, adattandolo alle mutate condizioni contingenti. Pertanto, è stato

incrementato il monitoraggio dinamico degli obiettivi culturali sensibili, in particolare musei,

siti archeologici e luoghi di culto, e intensificato il controllo del commercio elettronico

connesso al web.

Naturalmente, come risulta facile comprendere, la situazione sui generis verificatasi rende

difficile la consueta comparazione dei dati con quella degli anni precedenti ma, ciò

nonostante, il confronto ha restituito evidenze statistiche che permettono di affermare la

sostanziale tenuta del sistema di difesa del patrimonio culturale.

Osservando le dinamiche criminali, in riferimento agli eventi delittuosi rilevati, si evidenzia

una sensibile diminuzione dei reati in danno del paesaggio (da: 11 a: 1) e di quelli di

ricettazione (da: 15 a: 9). Per contro, si è registrato l’incremento dei risultati operativi nei

recuperi di beni antiquariali, archivistici e librari (da: 19 a: 195), reperti archeologici (da: 310

a: 2.361) e opere d’arte contemporanea contraffatte (da: 3 a: 8).

In tale contesto, la Sezione ha sviluppato le proprie modalità di intervento seguendo le due

fondamentali direttrici d’azione: la preventiva (rappresentata dalle molteplici e sistematiche

attività ispettive) e la repressiva (attraverso le indagini di polizia giudiziaria).

L’azione di prevenzione dei reati, condotta sempre in sinergia con i reparti territoriali

dell’Arma, il Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania e le Soprintendenze competenti per

provincia, è stata attuata mediante l’esecuzione di 215 controlli finalizzati alle verifiche per

la sicurezza degli obiettivi a rischio (musei, biblioteche, aree archeologiche), nonché quelle

a tutela dei vincoli paesaggistici e nei confronti dei beni culturali sottoposti ad accertamento

fotografico. Quest’ultima tipologia di controlli assume un ruolo fondamentale per contrastare

la ricettazione di beni trafugati. Infatti, i dati acquisiti nel corso delle ispezioni vengono poi

incrociati con quelli presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita

dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che contiene informazioni sulle opere

da ricercare e sugli eventi delittuosi ad esse collegati.

QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA

Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi 3

Controlli nelle aree archeologiche 61

Controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali 46

Controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e vari 20

Beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico in Banca Dati 86

TOTALE 215


L’individuazione dei soggetti operanti illegalmente nel settore e l’azione di recupero dei beni

culturali illecitamente sottratti rappresentano, invece, gli obiettivi strategici che

caratterizzano l’azione di repressione, svolta attraverso indagini d’iniziativa e su delega

dell’Autorità Giudiziaria. Nel 2020, tale attività ha consentito di: denunciare 21 persone per

vari reati (principalmente ricettazione e furto), sequestrare 2.556 beni culturali illecitamente

sottratti, per un ammontare stimato in 686.500,00 €. In merito, per meglio comprendere la

rilevanza che in Sicilia riveste il fenomeno degli scavi clandestini, basti pensare che i reperti

archeologici recuperati equivalgono al 92% circa del totale dei beni ritrovati.

Di seguito, viene riportata una tabella di sintesi dei risultati conseguiti:

QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO

Beni recuperati 2.556

Beni archeologici 2.361

Beni archivistici e librari 187

Beni religiosi e devozionali 3

Beni scultorei 4

Beni pittorici 1

Falsi sequestrati 8

Valore economico dei beni recuperati € 686.500,00

Valore economico falsi sequestrati € 50.000,00

Persone denunciate in stato di libertà 21

OPERAZIONI DI RILIEVO

Tra le operazioni più significative, si evidenziano:

Siracusa

Tutela beni religiosi e

devozionali


22 aprile 2020 militari della Sezione TPC di Siracusa, coadiuvati dall’Arma

territoriale recuperavano due candelieri, con base in fusione barocca, rubati nel

corso della stessa giornata dalla Chiesa “Maria Santissima dei Miracoli e dei

Pericoli” presso il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa. L’attività si

innesta in seno al consolidato rapporto di collaborazione e sinergia che ha

portato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e la Conferenza

Episcopale Italiana alla stesura delle “Linee guida per la tutela dei beni culturali

ecclesiastici”.



Siracusa e Avola (SR)

Tutela beni archivistici e

librari



8 giugno 2020, a Siracusa ed Avola (SR) militari della Sezione TPC di Siracusa,

coadiuvati dall’Arma territoriale, ponevano sotto sequestro n. 187 beni, tra

archivistici e librari. L’operazione si pone quale finalizzazione di mirata attività

investigativa avviata nell’ambito dell’attività preventiva e, in particolare, del

sistematico monitoraggio dei siti web dedicati all’e-commerce.




Avola (SR)

Tutela beni archeologici




12 settembre 2020 in Avola (SR), a seguito di articolata attività investigativa,

condotta dalla Sezione TPC di Siracusa in sinergia con l’Arma territoriale,

nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno dei reati in danno del patrimonio

archeologico, recuperavano due Sarcofagi in pietra arenaria, risalenti ad età

greca compresa tra il V ed il III sec. a.C.. I preziosi manufatti, erano stati asportati

dalla necropoli dell’antica Polis Siceliota di Eloro.


Rosolini (SR)

Tutela beni archeologici 29 settembre 2020 in Rosolini (SR), militari della Sezione TPC di Siracusa,

nell’ambito della tutela dei beni immobili sottoposti a vincolo archeologico e del

contrasto al fenomeno degli scavi clandestini, rinvenivano e sottoponevano a

sequestro un imponente struttura, ritenuta dagli archeologi una fattoria di età

ellenistica (III sec. a.C.). Le indagini permettevano di individuare il soggetto che,

approfittando della qualità di affittuario del terreno in cui si trova il bene, aveva

avviato una privata “campagna di scavi” appropriandosi di oltre 2.000 reperti e

provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura.


Infine, nell’abito dell’attività finalizzata al contrasto dell’illecita commercializzazione di beni

d’arte pittorica, spicca l’attività d’indagine che, in data 14 luglio 2020, ha permesso ai militari

della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa di recuperare un dipinto

olio su tavola, raffigurante “La consegna degli anelli al Doge”, realizzato dal pittore

veneziano Vittore Carpaccio tra il XV e il XVI sec., del valore di mercato di 500.000 €

circa.

Il ritrovamento della pregiata opera d’arte assume particolare significato se posto in

relazione con le modalità che ne hanno permesso l’individuazione. In particolare, gli

approfondimenti d’indagine, scaturiti da un’informale segnalazione pervenuta da un

antiquario che ne aveva avuto la momentanea custodia, e dai successivi riscontri

fotografici, eseguiti con l’ausilio della Banca Dati dei Beni illecitamente Sottratti, gestita dal

Comando Carabinieri TPC, permettevano di accertare che il dipinto risultava essere

provento di furto, commesso mezzo secolo prima, presso un’abitazione privata di Catania.

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