Le misure contenitive adottate dalle autorità governative, nazionali e regionali, volte a limitare la capacità di movimento dei cittadini mediante la chiusura di tutti i luoghi della cultura, non hanno comunque impedito al Comando T.P.C. di ridefinire il dispositivo di controllo, preventivo e repressivo, dispiegato sul territorio nazionale, adattandolo alle mutate condizioni contingenti. Pertanto, è stato
incrementato il monitoraggio dinamico degli obiettivi culturali sensibili, in particolare musei,
siti archeologici e luoghi di culto, e intensificato il controllo del commercio elettronico
connesso al web.
Naturalmente, come risulta facile comprendere, la situazione sui generis verificatasi rende
difficile la consueta comparazione dei dati con quella degli anni precedenti ma, ciò
nonostante, il confronto ha restituito evidenze statistiche che permettono di affermare la
sostanziale tenuta del sistema di difesa del patrimonio culturale.
Osservando le dinamiche criminali, in riferimento agli eventi delittuosi rilevati, si evidenzia
una sensibile diminuzione dei reati in danno del paesaggio (da: 11 a: 1) e di quelli di
ricettazione (da: 15 a: 9). Per contro, si è registrato l’incremento dei risultati operativi nei
recuperi di beni antiquariali, archivistici e librari (da: 19 a: 195), reperti archeologici (da: 310
a: 2.361) e opere d’arte contemporanea contraffatte (da: 3 a: 8).
In tale contesto, la Sezione ha sviluppato le proprie modalità di intervento seguendo le due
fondamentali direttrici d’azione: la preventiva (rappresentata dalle molteplici e sistematiche
attività ispettive) e la repressiva (attraverso le indagini di polizia giudiziaria).
L’azione di prevenzione dei reati, condotta sempre in sinergia con i reparti territoriali
dell’Arma, il Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania e le Soprintendenze competenti per
provincia, è stata attuata mediante l’esecuzione di 215 controlli finalizzati alle verifiche per
la sicurezza degli obiettivi a rischio (musei, biblioteche, aree archeologiche), nonché quelle
a tutela dei vincoli paesaggistici e nei confronti dei beni culturali sottoposti ad accertamento
fotografico. Quest’ultima tipologia di controlli assume un ruolo fondamentale per contrastare
la ricettazione di beni trafugati. Infatti, i dati acquisiti nel corso delle ispezioni vengono poi
incrociati con quelli presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita
dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che contiene informazioni sulle opere
da ricercare e sugli eventi delittuosi ad esse collegati.
QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA
Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi 3
Controlli nelle aree archeologiche 61
Controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali 46
Controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e vari 20
Beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico in Banca Dati 86
TOTALE 215
L’individuazione dei soggetti operanti illegalmente nel settore e l’azione di recupero dei beni
culturali illecitamente sottratti rappresentano, invece, gli obiettivi strategici che
caratterizzano l’azione di repressione, svolta attraverso indagini d’iniziativa e su delega
dell’Autorità Giudiziaria. Nel 2020, tale attività ha consentito di: denunciare 21 persone per
vari reati (principalmente ricettazione e furto), sequestrare 2.556 beni culturali illecitamente
sottratti, per un ammontare stimato in 686.500,00 €. In merito, per meglio comprendere la
rilevanza che in Sicilia riveste il fenomeno degli scavi clandestini, basti pensare che i reperti
archeologici recuperati equivalgono al 92% circa del totale dei beni ritrovati.
Di seguito, viene riportata una tabella di sintesi dei risultati conseguiti:
QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO
Beni recuperati 2.556
Beni archeologici 2.361
Beni archivistici e librari 187
Beni religiosi e devozionali 3
Beni scultorei 4
Beni pittorici 1
Falsi sequestrati 8
Valore economico dei beni recuperati € 686.500,00
Valore economico falsi sequestrati € 50.000,00
Persone denunciate in stato di libertà 21
OPERAZIONI DI RILIEVO
Tra le operazioni più significative, si evidenziano:
Siracusa
Tutela beni religiosi e
devozionali
22 aprile 2020 militari della Sezione TPC di Siracusa, coadiuvati dall’Arma
territoriale recuperavano due candelieri, con base in fusione barocca, rubati nel
corso della stessa giornata dalla Chiesa “Maria Santissima dei Miracoli e dei
Pericoli” presso il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa. L’attività si
innesta in seno al consolidato rapporto di collaborazione e sinergia che ha
portato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e la Conferenza
Episcopale Italiana alla stesura delle “Linee guida per la tutela dei beni culturali
ecclesiastici”.
Siracusa e Avola (SR)
Tutela beni archivistici e
librari
8 giugno 2020, a Siracusa ed Avola (SR) militari della Sezione TPC di Siracusa,
coadiuvati dall’Arma territoriale, ponevano sotto sequestro n. 187 beni, tra
archivistici e librari. L’operazione si pone quale finalizzazione di mirata attività
investigativa avviata nell’ambito dell’attività preventiva e, in particolare, del
sistematico monitoraggio dei siti web dedicati all’e-commerce.
Avola (SR)
Tutela beni archeologici
12 settembre 2020 in Avola (SR), a seguito di articolata attività investigativa,
condotta dalla Sezione TPC di Siracusa in sinergia con l’Arma territoriale,
nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno dei reati in danno del patrimonio
archeologico, recuperavano due Sarcofagi in pietra arenaria, risalenti ad età
greca compresa tra il V ed il III sec. a.C.. I preziosi manufatti, erano stati asportati
dalla necropoli dell’antica Polis Siceliota di Eloro.
Rosolini (SR)
Tutela beni archeologici 29 settembre 2020 in Rosolini (SR), militari della Sezione TPC di Siracusa,
nell’ambito della tutela dei beni immobili sottoposti a vincolo archeologico e del
contrasto al fenomeno degli scavi clandestini, rinvenivano e sottoponevano a
sequestro un imponente struttura, ritenuta dagli archeologi una fattoria di età
ellenistica (III sec. a.C.). Le indagini permettevano di individuare il soggetto che,
approfittando della qualità di affittuario del terreno in cui si trova il bene, aveva
avviato una privata “campagna di scavi” appropriandosi di oltre 2.000 reperti e
provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura.
Infine, nell’abito dell’attività finalizzata al contrasto dell’illecita commercializzazione di beni
d’arte pittorica, spicca l’attività d’indagine che, in data 14 luglio 2020, ha permesso ai militari
della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa di recuperare un dipinto
olio su tavola, raffigurante “La consegna degli anelli al Doge”, realizzato dal pittore
veneziano Vittore Carpaccio tra il XV e il XVI sec., del valore di mercato di 500.000 €
circa.
Il ritrovamento della pregiata opera d’arte assume particolare significato se posto in
relazione con le modalità che ne hanno permesso l’individuazione. In particolare, gli
approfondimenti d’indagine, scaturiti da un’informale segnalazione pervenuta da un
antiquario che ne aveva avuto la momentanea custodia, e dai successivi riscontri
fotografici, eseguiti con l’ausilio della Banca Dati dei Beni illecitamente Sottratti, gestita dal
Comando Carabinieri TPC, permettevano di accertare che il dipinto risultava essere
provento di furto, commesso mezzo secolo prima, presso un’abitazione privata di Catania.

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