Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Speranza di vita in Italia: ad Enna la riduzione meno marcata (-1,5 anni)

Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori. L’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori pubblicato dall'Istat. I dati sono riferiti alle province e alle città metropolitane italiane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale. Non è considerato il Benessere soggettivo per la mancanza di fonti di adeguata qualità statistica, mentre diverse componenti del benessere sono descritte per mezzo di misure ulteriori. 

6 sett 2021 - Gli indicatori di Salute, Istruzione, Lavoro e Benessere economico illustrati di seguito delineano divisioni nette e strutturali tra Centro-nord e Mezzogiorno. Nel 2020, la diffusione della pandemia da Covid-19 e il forte aumento del rischio di mortalità che ne è derivato ha interrotto bruscamente la crescita della speranza di vita alla nascita che aveva caratterizzato il trend fino al 2019, facendo registrare, rispetto all’anno precedente, una contrazione pari a 1,2 anni. Nel 2020, l’indicatore si attesta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne).

A livello provinciale la speranza di vita si riduce nelle aree del Paese a più alta diffusione del virus
durante la fase iniziale della pandemia. Tra queste, le province di Bergamo, Cremona e Lodi
dove per gli uomini si è ridotta rispettivamente di 4,3 e 4,5 anni, seguite dalla provincia di Piacenza
(-3,8 anni). Negli stessi territori sono ingenti anche le variazioni riscontrate tra le donne: -3,2 anni per
Bergamo, -2,9 anni per Cremona e Lodi e - 2,8 anni per Piacenza.

Riduzioni meno marcate si osservano a Brescia (-2,5 anni), Pavia (-2,4), Vercelli (-2,3 anni), Lecco e
Parma (-2,2 anni) e, nel Mezzogiorno, nelle province di Foggia (-1,7) ed Enna (-1,5 anni). Siena è
invece l’unica provincia italiana a non aver subito peggioramenti (83,7 anni sia nel 2019 che nel 2020).
I cambiamenti delineati portano modifiche importanti nel ranking della speranza di vita per provincia,
con Lodi, Bergamo, Cremona, Brescia, Piacenza e Parma che, ad esempio, rispetto al 2019, perdono
più di 50 posizioni.

L’indicatore di mortalità evitabile si riferisce ai decessi delle persone sotto i 75 anni di età che
potrebbero essere significativamente ridotti grazie a interventi per migliorare adeguatezza e
accessibilità dell’assistenza sanitaria e grazie alla diffusione nella popolazione di stili di vita più salutari
e alla riduzione di fattori di rischio ambientali. Nel 2018, in Italia il tasso standardizzato di mortalità
evitabile è pari a 17 decessi per 10mila residenti, con valori molto più elevati tra gli uomini (22,5 per
10mila abitanti contro 11,9 delle donne). L’indicatore registra una forte riduzione nel tempo (23,4 per
10mila nel 2005), grazie alla diminuzione della mortalità per alcune delle cause principali, come il
tumore al polmone e le cardiopatie ischemiche, osservata specialmente tra gli uomini, con una
conseguente riduzione del gap di genere.
Il ranking per aree provinciali vede nel 2018 Trento, Treviso, Firenze, Forlì-Cesena e Ancona con i
valori meno elevati di mortalità evitabile (fino a 14,2 decessi evitabili per 10mila residenti). A eccezione
di Firenze e Ancona, che anche nel 2005 si segnalavano tra le prime 5 province per tasso di mortalità
evitabile meno elevato, per gli altri territori citati si è osservato nel tempo un forte miglioramento e un
recupero per quanto riguarda Trento e Treviso rispettivamente di 27 e 18 posizioni.
All’opposto, i valori più elevati di mortalità evitabile si registrano a Enna (19,9 decessi evitabili per
10mila residenti), Siracusa (20,9), Caltanissetta (21,7), Napoli (22,2), e Caserta (22,4), che non
mostrano alcun miglioramento nel tempo. Sono le aree che potrebbero dunque giovare maggiormente
dei risultati di interventi più efficaci in termini di prevenzione primaria e secondaria

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