1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

La pandemia Covid-19 accentua la recessione demografica, più marcata al Sud e nelle Isole

La pandemia influenza la dinamica della popolazione La pandemia Covid-19 ha accentuato la tendenza alla recessione demografica già in atto e il decremento di popolazione registrato tra l’inizio e la fine dell’anno 2020 risente di questo effetto. La perdita di popolazione del Nord appare in tutta la sua drammatica portata in quanto totalmente ascrivibile alla dinamica demografica negativa (forte eccesso di decessi sulle nascite e contrazione del saldo migratorio), parzialmente mitigata nei suoi effetti dai recuperi statistici di popolazione operati dal censimento. 

09/12/2021 - Se nel 2019 il calo di popolazione era stato piuttosto contenuto sia nel Nord-ovest che nel Nord-est (rispettivamente -0,06% e -0,01%), nel corso del 2020 il Nord-ovest registra una perdita dello 0,6% e il Nord-est dello 0,3%. La diminuzione di popolazione nel Centro si accentua solo lievemente (da -0,3% del 2019 a -0,4% del 2020), mentre è decisamente più marcata al Sud e nelle Isole (rispettivamente -1,2% e -1,0%), anche per effetto della correzione censuaria al ribasso già descritta. Il diverso impatto che l’epidemia da Covid-19 ha avuto sulla mortalità nei territori - maggiore al Nord rispetto al Mezzogiorno - e la contrazione dei trasferimenti di residenza spiegano la geografia delle variazioni dovute alla dinamica demografica. Il nuovo record minimo delle nascite (405 mila) e l’elevato numero di decessi (740 mila) aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese. 

Il deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale) nel 2020 raggiunge -335 mila unità, valore inferiore, dall’Unità d’Italia, solo a quello record del 1918 (-648 mila), quando l’epidemia di “spagnola” contribuì a determinare quasi la metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quell’anno. Il deficit dovuto alla dinamica naturale è riscontrabile in tutte le regioni, perfino nella provincia autonoma di Bolzano (-256 unità), che negli ultimi anni si è caratterizzata per una tendenza positiva grazie a una natalità più alta della media. Il tasso di crescita naturale, pari a -5,6 per mille a livello nazionale, varia dal -0,5 per mille di Bolzano al -11,2 per mille della Liguria. 

Le regioni che più delle altre vedono peggiorare il saldo naturale (intorno al 4 per mille in meno rispetto al 2019) sono la Valle d’Aosta (-8,3 per mille) e la Lombardia (-6,6 per mille); solo la Basilicata (-5,8 per mille) e la Calabria (-3,8 per mille) si assestano su valori simili a quelli registrati nel 2019.

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