Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Waterfront Messina: gli Architetti per il concreto recupero del primo tratto

Waterfront: L’Ordine degli Architetti della Provincia di Messina incontra l'Autorita di Sistema Portuale. L’Ordine sostiene l’iniziativa e le modalità attuative dell’Autorità Portuale dello Stretto e del suo Presidente ing. Mario Mega per un vero e concreto recupero di un primo tratto di waterfront a Messina: dalla foce del torrente Boccetta a quella del torrente Annunziata.


Messina, 6 gen 2022 - Durante un primo incontro informale tra i rappresentanti dei due enti, il Presidente arch. Pino Falzea ha sottolineato che, per l’Ordine, il tema e la zona interessata sono di interesse vitale per il nostro futuro, in quanto consentirebbe alla città di riappropriarsi finalmente del rapporto con il mare e nel centro cittadino ma al contempo, si è chiaramente preoccupati che il processo avviato sia davvero frutto di un dialogo con tutti gli shareholders tra i quali l’Ordine degli Architetti, che ritiene aver titolo per rappresentare una parte attiva del processo di trasformazione di una parte del nostro territorio estremamente nevralgica.

Il Presidente Mega ha accolto l’invito al dialogo confermando, come già comunicato tramite la stampa e i social media, che l’Autorità Portuale intende procedere sì tramite concorso di progettazione ma, anche e soprattutto, con un processo partecipativo del territorio per non assumere decisioni che restino incomprese dagli abitanti della città e improduttive degli effetti sociali ed economici auspicati con l’intervento sul fronte a mare. In questa logica si inserisce l’incarico dato dall’Autorità Portuale alla società Avventura Urbana, specializzata nei temi della Riqualificazione e trasformazione urbane e Confronto partecipativo.

Nell’affrontare più in dettaglio le linee guida del recupero e della trasformazione si è convenuto che, esaurita la prodromica fase di confronto, occorrerà osare in fase di progettazione, anche tenendo conto di molteplici esempi europei: le città spagnole di Barcellona, Valencia, Malaga o San Sebastian, la francese Nizza, la tedesca Dusseldorf o la più vicina e italiana Taranto.

Un profilo centrale di discussione è stato la possibilità di ritornare ad avere una spiaggia urbana dalla attuale rada di San Francesco fino – almeno – alla zona del MuMe; si è convenuto sull’utilità della stessa per i cittadini ma anche per gli obiettivi di attrazione turistica-culturale di Messina. Il Vice Presidente dell’Ordine con delega alla rigenerazione urbana e waterfront, arch. Clara Stella Vicari Aversa, ha sottolineato il valore strategico della spiaggia urbana in tale porzione di territorio e auspicato che i (ovviamente utili) porticcioli turistici si collochino non nell’attuale rada San Francesco ma a sud di essa, alla foce del torrente Giostra o a nord, nell’area subito a nord del torrente Annunziata. Un ritorno alle origini di “mare per i bagni in città” anche della porzione oggi occupata degli approdi rimarginerebbe una delle ferite provocate a Messina da decenni di scelte miopi per il territorio.

Il dialogo è solo all’inizio hanno convenuto tutti i partecipanti delle due istituzioni, con la consapevolezza che si tratta e si deve trattare di un tassello del più ampio puzzle della linea di costa di Messina dal versante sud al confine con il Comune di Villafranca.

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