Editoria, un settore fortemente eterogeneo. Il 2020 ha messo a dura prova il comparto di fronte all’irrompere dell’emergenza pandemica. Nel 2020 sono 1.735 le imprese e istituzioni censite che producono libri a stampa come attività
principale. Di queste, il 9,5% sono enti o istituzioni non profit e il 6,4% non ha pubblicato alcuna
opera (4,2% nel 2019). Tra gli editori attivi 2 nel 53,0% dei casi si tratta di “micro-editori” (con una
tiratura di non più di 5mila copie), nel 38,1% di piccoli editori (tiratura massima di 100mila copie), nel
6,8% di medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie) mentre il 2,1% è costituito da grandi
editori (tiratura superiore a un milione di copie) 3 .aumento la diffusione del formato e-book.
7 feb 2022 - L’offerta editoriale sta integrando sempre di più la produzione cartacea con quella digitale: nel 2020
quasi la metà (47,9%) delle opere pubblicate a stampa è resa disponibile anche in versione e-book; di
queste una su cinque presenta contenuti e/o funzionalità aggiuntive (20,8%).
Rispetto al 2019, la versione digitale si è particolarmente diffusa per i libri pubblicati da micro (+3,9%)
e piccoli editori (+4,7%) mentre è in calo per le edizioni successive (-10,5%) e quelle scolastiche
(-4,6%) 7 .
Le opere di genere scolastico costituiscono comunque un caso a parte e rappresentano sempre
quelle con la maggior quota in versione digitale su quella cartacea (63,2%) e con maggiori
funzionalità aggiuntive rispetto alla semplice copia in digitale della versione cartacea (92,8%).
Non solo e-book: si arricchisce la pluralità di offerta editoriale in digitale
Nel primo anno di emergenza Covid-19, la pubblicazione di opere soltanto in digitale ha
rappresentato un’alternativa strategica valorizzata dagli editori per raggiungere il pubblico di lettori.
Nel 2020 l’8,9% degli editori ha dichiarato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book,
cioè senza una corrispettiva versione cartacea (+3,7% rispetto l’anno precedente), per un totale di
2.113 opere.
Questa modalità di pubblicazione è per la prima volta presente con frequenze non trascurabili anche
tra gli operatori di minore dimensione: 6,4% micro e 10,8% piccoli editori, a fronte del 18,3% dei medi
e del 18,8% dei grandi editori 8 . Questa tipologia di pubblicazione riguarda inoltre l’8,1% degli editori
che nel 2020 non hanno pubblicato alcun titolo in formato cartaceo.
Gli editori tendono inoltre a integrare la propria offerta digitale con un’ampia gamma di prodotti e
servizi 9 che sfruttano diverse forme di fruizione dei contenuti editoriali e valorizzano l’interattività a fini
pedagogico-educativi: digitalizzano i testi in catalogo (21,9% degli editori); collaborano con
piattaforme online per la fruizione di audiolibri (16,8%), producono o sviluppano forme di
collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5,8%),
sviluppano piattaforme educative digitali, materiali e supporti interattivi per la didattica via web (5,6%)
e sono impegnati direttamente nella produzione di podcast (5,1%) e di audiolibri (4,8%).
Queste
attività, precedentemente prerogativa dei grandi editori, nel 2020 sono state valorizzate anche da
operatori di media e piccola dimensione.
Il fatturato derivante dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e
servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,3% degli editori e risulta ancora contenuto
indipendentemente dalla dimensione d’impresa; soltanto per il 18,8% dei grandi editori arriva a
rappresentare tra l’11 e il 50% del fatturato totale.
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