Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

Libri: non solo e-book, si arricchisce l'offerta di editoriale in digitale

Editoria, un settore fortemente eterogeneo. Il 2020 ha messo a dura prova il comparto di fronte all’irrompere dell’emergenza pandemica. Nel 2020 sono 1.735 le imprese e istituzioni censite che producono libri a stampa come attività principale. Di queste, il 9,5% sono enti o istituzioni non profit e il 6,4% non ha pubblicato alcuna opera (4,2% nel 2019). Tra gli editori attivi 2 nel 53,0% dei casi si tratta di “micro-editori” (con una tiratura di non più di 5mila copie), nel 38,1% di piccoli editori (tiratura massima di 100mila copie), nel 6,8% di medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie) mentre il 2,1% è costituito da grandi editori (tiratura superiore a un milione di copie) 3 .aumento la diffusione del formato e-book.

 7 feb 2022 - L’offerta editoriale sta integrando sempre di più la produzione cartacea con quella digitale: nel 2020 quasi la metà (47,9%) delle opere pubblicate a stampa è resa disponibile anche in versione e-book; di queste una su cinque presenta contenuti e/o funzionalità aggiuntive (20,8%). Rispetto al 2019, la versione digitale si è particolarmente diffusa per i libri pubblicati da micro (+3,9%) e piccoli editori (+4,7%) mentre è in calo per le edizioni successive (-10,5%) e quelle scolastiche (-4,6%) 7 .  
Le opere di genere scolastico costituiscono comunque un caso a parte e rappresentano sempre quelle con la maggior quota in versione digitale su quella cartacea (63,2%) e con maggiori funzionalità aggiuntive rispetto alla semplice copia in digitale della versione cartacea (92,8%). Non solo e-book: si arricchisce la pluralità di offerta editoriale in digitale Nel primo anno di emergenza Covid-19, la pubblicazione di opere soltanto in digitale ha rappresentato un’alternativa strategica valorizzata dagli editori per raggiungere il pubblico di lettori. 

Nel 2020 l’8,9% degli editori ha dichiarato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea (+3,7% rispetto l’anno precedente), per un totale di 2.113 opere. Questa modalità di pubblicazione è per la prima volta presente con frequenze non trascurabili anche tra gli operatori di minore dimensione: 6,4% micro e 10,8% piccoli editori, a fronte del 18,3% dei medi e del 18,8% dei grandi editori 8 . Questa tipologia di pubblicazione riguarda inoltre l’8,1% degli editori che nel 2020 non hanno pubblicato alcun titolo in formato cartaceo. Gli editori tendono inoltre a integrare la propria offerta digitale con un’ampia gamma di prodotti e servizi 9 che sfruttano diverse forme di fruizione dei contenuti editoriali e valorizzano l’interattività a fini pedagogico-educativi: digitalizzano i testi in catalogo (21,9% degli editori); collaborano con piattaforme online per la fruizione di audiolibri (16,8%), producono o sviluppano forme di collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5,8%), sviluppano piattaforme educative digitali, materiali e supporti interattivi per la didattica via web (5,6%) e sono impegnati direttamente nella produzione di podcast (5,1%) e di audiolibri (4,8%). 

Queste attività, precedentemente prerogativa dei grandi editori, nel 2020 sono state valorizzate anche da operatori di media e piccola dimensione. Il fatturato derivante dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,3% degli editori e risulta ancora contenuto indipendentemente dalla dimensione d’impresa; soltanto per il 18,8% dei grandi editori arriva a rappresentare tra l’11 e il 50% del fatturato totale.

Commenti