Istat. Censimento permanente della popolazione: le famiglie in Italia Anni 2018 e 2019. Le famiglie aumentano ma sono sempre più piccole. Il numero medio di componenti 1 , infatti, scende da
3,35 del 1971 a 2,29 del 2019. Nelle regioni del Sud, dove le famiglie sono storicamente più numerose, si
attesta a 2,5 componenti ma erano 3,75 nei primi anni ’70 e 2,92 all’inizio del nuovo millennio. Solo il comune di Messina perde contemporaneamente famiglie (-2,1%) e popolazione in famiglia (-6,4%) tra il 2011 e il 2019.
7 marzo 2022 - Famiglie in aumento ma sempre più piccole
Al 31 dicembre 2019, il 99,4% della popolazione censita come residente in Italia (59.641.488 individui) vive
in famiglia mentre sono solo 382.067 le persone in convivenza anagrafica, ossia che abitano in istituti
assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive.
Rispetto al Censimento del 2011, in linea con l’andamento negli ultimi decenni, le famiglie sono
aumentate di 1.239.356 unità (+5,0%), passando da 24.611.766 a 25.851.122; considerando gli ultimi 50
anni, l’aumento è di quasi 10 milioni (15.981.177 nel 1971).
La crescita del numero di famiglie ha interessato tutte le ripartizioni del Paese anche se con intensità diverse. In particolare, tra il 2011 e il 2019 l’incremento più elevato, pari al 6,8%, è stato rilevato nelle regioni centrali, il più basso (+3,5%) nelle due isole maggiori.
Famiglie più piccole anche nei grandi comuni del Mezzogiorno
Tra il 2011 e il 2019 il numero di famiglie è aumentato nel 56,0% dei Comuni italiani: in circa la metà di quelli piccoli, con popolazione fino a 10mila abitanti, ma anche in quelli di maggiore dimensione demografica (oltre i 150mila abitanti), con l’unica eccezione di Messina.
Nei 26 comuni con più di 150mila abitanti 4 il numero di famiglie è passato da 5.073.253 del Censimento
2011 (20,6% del totale delle famiglie) a 5.491.564 del Censimento 2019 (21,2%), la popolazione in famiglia
da 11.256.535 residenti (19,0%) a 11.608.316 (19,6%). In questa tipologia di comuni le famiglie sono
cresciute dell’8,2% (+5,0% a livello nazionale) mentre il numero medio di componenti si attesta a 2,11 da
2,22 del 2011.
Solo il comune di Messina perde contemporaneamente famiglie (-2,1%) e popolazione in famiglia (-6,4%)
tra il 2011 e il 2019. Torino, Genova, Venezia, Trieste, Livorno, Napoli, Bari, Taranto, Reggio di Calabria,
Palermo registrano invece un aumento del numero di famiglie e al contempo una riduzione della
popolazione in famiglia. Nei restanti comuni aumenta sia il numero di famiglie che la popolazione in
famiglia; tra questi Milano, Parma, Roma, Cagliari spiccano per una crescita delle famiglie superiore al
10%.
Nel confronto con il 2011 gli andamenti tra i capoluoghi e gli altri comuni della provincia risultano
differenziati. Ad esempio, per le province di Ravenna, Perugia e Catania il grande comune guadagna
popolazione e gli altri comuni la perdono.
Il contrario si verifica a Venezia dove sono gli altri comuni della
provincia a incrementare la popolazione mentre il grande centro registra un calo.
Nel 2019 il numero medio di componenti per famiglia va dal minimo di circa 1,9 a Milano, Genova, Trieste
e Bologna a valori superiori alla media nazionale a Reggio di Calabria (2,37), Catania (2,35) Prato e
Palermo (intorno a 2,5) fino al massimo di Napoli (2,57).
Nel confronto tra 2011 e 2019 emerge una decisa variabilità geografica: il numero medio di componenti
rimane costante in alcuni comuni del Nord, in particolare dell’Emilia-Romagna - Parma, Reggio
nell’Emilia, Modena e Bologna - che già al censimento 2011 presentavano un’ampiezza familiare in media
più bassa. Si riduce in modo consistente a Napoli, Bari, Taranto, Reggio di Calabria e Cagliari, a conferma
di un processo di frammentazione che interessa anche aree in passato caratterizzate da una dimensione
familiare più estesa.
Nei 26 grandi comuni, che hanno una distribuzione diversa rispetto alla media nazionale, prevalgono le
famiglie monocomponenti (42,6%, in crescita dal 37,4% del 2011), seguite da quelle con 3-5 componenti
(30,8%) e con 2 componenti (25,4%). Rispetto alla media nazionale è invece più bassa la quota di famiglie
con 6 componenti e più (1,2% contro 1,4%).
Le famiglie con due componenti si riducono in misura maggiore nei comuni di Torino, Venezia, Padova,
Trieste, Bologna, Firenze, con picco negativo a Milano (-5,3 punti percentuali), mentre aumentano a
Palermo e Messina.
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