Istat. Tra i giovani scarsa preoccupazione per il dissesto idrogeologico
Tra i cinque problemi ambientali che preoccupano le persone di 14 anni e più rientra l’inquinamento
delle acque: interessa quattro persone su 10 nel 2021, con il massimo nel Centro (42,0%) e il minimo
nel Mezzogiorno (38,4%). L’età sembra incidere sulla percezione del problema: le fasce più
anziane (75 anni e più) manifestano minore sensibilità rispetto al resto della popolazione intervistata,
con una incidenza del 33,4%.
21/03/2022 - Per il dissesto idrogeologico (frane e alluvioni) si dichiara preoccupato il 22,4% delle persone di 14
anni e più; meno sensibili al problema i giovani di 14-24 anni (15,9%) rispetto agli adulti di almeno 55
anni (26,3%).
Il 65,9% delle persone di almeno 14 anni dichiara di prestare attenzione allo spreco dell’acqua, a
conferma della crescente consapevolezza di una corretta gestione delle risorse naturali. Permangono
però differenze regionali significative, con quote che assumono il valore minimo in Sicilia (60,4%) e
massimo in Sardegna (71,6%).
La preoccupazione per i cambiamenti climatici scende ai livelli del 2018.
Gli effetti dei cambiamenti climatici e/o dell’effetto serra preoccupano, nel 2021, il 66,5% delle
persone di 14 anni e più. Tuttavia, se fino all’anno pre-pandemico la quota di persone preoccupate
era in costante crescita (era il 71,0% nel 2019), nel biennio 2020-2021 si registra una generale
inversione di tendenza.
Questo decremento, più significativo nel Nord-est (dal 73,6% al 68,2%) e nelle Isole (dal 72,8% al
64,1%), porta nel 2021 il livello di preoccupazione verso i cambiamenti climatici e l’effetto serra al
valore registrato nel 2018 (66,6%), cui ha fatto seguito un aumento di attenzione nel 2019-2020, in
concomitanza con i movimenti di protesta a livello globale. È ragionevole ipotizzare che negli ultimi
anni le preoccupazioni per la pandemia e per la crisi economica siano state preponderanti.
Italia al quinto posto tra i Paesi Ue27 per apporti meteorici
In media le precipitazioni annuali registrate in Italia nel periodo 1991-2020 (valore climatico) sono
state di 943 mm, pari a un afflusso annuale medio di acqua piovana di circa 285 miliardi di metri cubi.
Circa il 53% dell’acqua piovana (498 mm) è però ritornato in atmosfera per evaporazione, dal terreno
e dai corpi idrici, e per traspirazione attraverso gli apparati fogliari delle piante (evapotraspirazione
reale). La restante parte di acqua (47%) è rimasta sul terreno, una parte infiltrandosi nel sottosuolo
(21%) e l’altra scorrendo in superficie (26%), andando pertanto ad alimentare gli acquiferi, i fiumi e i
laghi naturali e artificiali del Paese.
Nell’ambito della collaborazione scientifica tra Istat e ISPRA per la determinazione del bilancio
idrologico e idrico nazionale, la stima di tali indicatori è stata effettuata mediante il modello
“BIGBANG” nella versione 5.0 (aggiornamento al 2020) di ISPRA.
I valori esaminati rappresentano
delle medie nazionali che possono differire notevolmente da ciò che viene misurato a livello locale, a
causa della forte eterogeneità climatica e orografica del territorio italiano.
Utilizzando i dati del Climate Data Store del “Copernicus climate change service’’ è stato possibile
realizzare un confronto tra le precipitazioni medie annue (in millimetri) calcolate per tutti i Paesi
dell’Unione europea, compresa l’Italia. L’analisi pone il nostro Paese tra le nazioni con un maggiore
apporto pluviometrico, dopo Slovenia, Austria, Croazia e Irlanda.
Considerando la media dei periodi 1981-2010 e 1991-2020 l’Italia risulta sempre al quinto posto. In
particolare, nelle distribuzioni dei due periodi l’Italia è sempre oltre il 3° quartile e con valori superiori a
tutti i Paesi del Nord Europa. Le precipitazioni medie annue più basse e con meno di 750 mm si
registrano a Cipro, in Spagna, Ungheria, Finlandia e Polonia. Le mediane delle due
distribuzioni sono di 795 mm per il trentennio 1981-2010 e di 801 mm per il 1991-2020.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.