Oggi 3 maggio 2022, anniversario della Dichiarazione di Windhoek, viene celebrata in tutto il mondo la "Giornata mondiale della libertà di stampa": il legame storico esistente tra la libertà di cercare, impartire e ricevere informazioni e il bene pubblico. La «Giornata internazionale per la libertà di stampa» è stata proclamata il 3 maggio 1993 dall’Assemblea Generale dell’ONU. «Filastrocca della libertà di stampa» La libertà di stampa,
davvero non si scampa,
rimane sempre viva,
pure quand’è cattiva.
Perché come ogni cosa,
banale o anche preziosa,
può essere nociva,
buonissima, creativa,
libera da padroni,
con più limitazioni,
di libere opinioni.
Se non è veramente
libera e indipendente,
o se c’è della gente
a renderla impotente,
è come incatenare
la volontà e la mente.
Per legge o per paura,
potere o dittatura,
non fa mai differenza,
è come esserne senza.
La libertà di stampa,
pure se a volte inciampa,
è un buon punto di arrivo,
ad essere cattivo
più spesso è un affarista,
ma a volte è il giornalista,
la stampa sarà solo cattiva
se della libertà è spogliata e priva.
Se la libertà di stampa non ci manca,
ma invece manca l’uomo ch’è sincero,
allora si alzerà bandiera bianca,
se l’uomo non è libero davvero.
Mimmo Mòllica
Il 3 maggio ricorda ai governi la necessità di rispettare il loro impegno per la libertà di stampa. È anche una giornata di riflessione tra i professionisti dei media sui temi della libertà di stampa e dell'etica professionale. È un'opportunità per: - celebrare i principi fondamentali della libertà di stampa; - valutare lo stato della libertà di stampa nel mondo; - difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza; - rendere omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita nell'esercizio del loro dovere. Il tema 2022: "Il giornalismo sotto l'assedio digitale" Il tema della Giornata mondiale della libertà di stampa di quest'anno "Il giornalismo sotto l'assedio digitale " mette in luce i molteplici modi in cui il giornalismo è messo in pericolo dalla sorveglianza e dagli attacchi mediati dal digitale ai giornalisti, e le conseguenze di tutto ciò sulla fiducia del pubblico nelle comunicazioni digitali.
L'ultimo documento di discussione dell'UNESCO World Trends Report Insights "Minacce che il silenzio: tendenze nella sicurezza dei giornalisti", evidenzia come la sorveglianza e l'hacking stiano compromettendo il giornalismo. La sorveglianza può esporre le informazioni raccolte dai giornalisti, anche dagli informatori, e viola il principio della protezione della fonte, che è universalmente considerato un prerequisito per la libertà dei media ed è sancito dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. La sorveglianza può anche danneggiare la sicurezza dei giornalisti divulgando informazioni private sensibili, che potrebbero essere utilizzate per molestie o attacchi giudiziari arbitrari.
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