La politica smetta di ignorare gli appelli dei giovani, la questione climatica è emergenza reale. Mario Calì, Presidente Nazionale del P.S.D.I. – colpevolizzata per un presunto disimpegno politico che, numeri alla mano, evidenzia semplicemente una narrazione colma di inesattezze ed infondati luoghi comuni. La rotta per l’eco-socialismo democratico passa da loro».30/07/2022 - Si chiude oggi a Torino il 2° meeting europeo organizzato dal movimento interazionale Fridays For Future. Cinque giorni di dibattiti, workshop, conferenze, attraverso cui i giovani attivisti si sono confrontati su rivendicazioni ed azioni alla ricerca di nuove idee per combattere la crisi climatica.
«Un'occasione più unica che rara per una generazione spesso accusata di vivere con distacco la società – spiega Mario Calì, Presidente Nazionale del P.S.D.I. – colpevolizzata per un presunto
disimpegno politico che, numeri alla mano, evidenzia semplicemente una narrazione colma di
inesattezze ed infondati luoghi comuni. La rotta per l’eco-socialismo democratico passa da loro».
Dal 25 al 29 luglio oltre 500 attivisti provenienti da 55 paesi hanno infatti sfidato l'afa per ritrovarsi
negli spazi del Climate Social Camp, un campeggio presso il Parco della Colletta, per affrontare
temi come la giustizia climatica, le pratiche di decolonizzazione, la cooperazione internazionale e
l'autodeterminazione dei popoli, stringendo legami internazionali volti ad elaborare nuove strategie
di mobilitazione e creare tra gli adulti maggiore consapevolezza sull'urgenza di affrontare il
problema del riscaldamento globale. In tutto questo fermento, dopo l'attenzione mediatica mondiale
focalizzata su Greta Thunberg e le folle oceaniche di attivisti climatici possibili nel periodo
antecedente la pandemia, la politica risulta essere la grande assente. Persino il "Green New Deal"
sbandierato a fini propagandistici dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der
Leyen, è scomparso dai radar. Nelle agende dei "grandi" il tema ambientale e la transizione
ecologica hanno rapidamente lasciato il passo all'emergenza pandemica ed alla dipendenza
energetica dalla Federazione Russa. Inoltre, tradendo le aspettative delle nuove e delle future
generazioni, all'interno della tassonomia verde dell'Unione Europea hanno trovato spazio gas fossile
e nucleare da fissione, adesso riconosciuti come fonti di energia sostenibile "importanti per la
transizione energetica". «Si tratta di un chiaro invito per il resto del mondo a ridurre le proprie
ambizioni climatiche – conclude Mario Calì – che consegna agli investitori un segnale disastroso
circa l'affidabilità dell'Unione Europea nel settore energetico e non solo. L'Europa potrebbe
raggiungere la neutralità climatica entro il 2035 puntando a quadruplicare le rinnovabili ed
ammodernando l'infrastruttura elettrica indispensabile per il salto tecnologico offerto dalla
produzione energetica diffusa. Ai leader ricordiamo che le “photo opportunity” delle Conferenze
per il Clima devono essere accompagnate da politiche coerenti e coraggiose. Ascoltiamo i giovani».
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.