Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

“Firriari l'Arca e la Merca”: da Camilleri a Agnello Hornby il giro non è breve

«Firriari l’Arca e la Merca» o «firriari l’Archi e l’Amerchi»."La vaiu pi’ circari e ’un trovu d'unni / pi’ lu sô amuri lu munnu firriu”. E poi: "Mi disiassi la spada d'Orlannu / pi' firriari pi' tuttu lu munnu”. Dovremmo tirare subito in ballo la 'Historia di la bella Agatha prisa dalli Cursali' e studiosi quali Giuseppe Pitrè, Salvatore Salomone Marino, Alberto Favara. Ma sarebbe davvero ampia la faccenda volendo dare una etimologia al verbo «firriari», pronunciato pure «furriari». 

[9 nov 2022] - Figurativamente parlando il significato è chiaro: girare, girare in lungo e in largo, da un capo all'altro del mondo, faticosamente, senza sosta. Ma pure “mi sentu firriari 'a testa" (sento girarmi la testa). E più espressivamente «firriare l’Arca e la Merca» o al plurale «firriari l’Archi e l’Amerchi». 
Il senso di tanto ‘firriare’ è chiaro: 'girare'. Non sono chiari etimologia e contesto. 
«Firriari» potrebbe trovare spiegazione nella recinzione o perimetrazione di poderi e terreni, con l’apposizione di ferri, vale a dire di pali o paletti di recinzione in ferro. Sicchè quel terreno verrebbe 'firriato', voce del verbo 'firriare'. Antropologicamente parlando, in questa tradizione agropastorale, molto diffusa in Sicilia, trova il suo significato il nome dei vini Firriato (aggirato ovvero circondato da ferri). 

Gira, vota e firria

 A «firriare» sono pure le lancette dell’orologio, ma ‘firria’ anche il «firrialoru» o «furrialoru», cioè la ‘roulette’, fino a non molto tempo addietro presente nelle piazze di paese in occasione di feste patronali, sagre e mercatini popolari. 
‘Firria’ la ‘strummula’, ‘paloggiu’ o ‘pranoggiu’ (la trottola): paese che vai pranoggio che trovi. 
E ‘gira, vota e firria’ (gira, volta e rigira) chi va in cerca di qualcosa, ma pure il racconto (‘u cuntu’) o chi cerca e non trova, ma alla fine a forza di girare trova. 

Da Camilleri a Consolo

Andrea Camilleri in «La vampa d'agosto»: "Montalbano ebbe un liggero firriamento di testa". 
Lo stesso Camilleri in «La stagione della caccia»: "Il farmacista de' Liguori pigliò la matina a firriare campagne campagne…; in «La forma dell'acqua»: "La fasciatura l'aveva fatta forse troppo stretta, gli veniva di fatica firriare la testa"; in «Il birraio di Preston»: "... gli faceva addirittura firriari la testa per l'emozione".
Ottavio Cappellani in «Sicilian tragedi»: "... poi si metteva a furriare con un furriamento che ci furriava persino la testa...". 
Vincenzo Consolo in «Il sorriso dell'ignoto marinaio»: "Firrijia, vaa, curnui cam tucc!".

Firriari l'Arca e la Merca: agli antipodi

“Firriari l'Arca e la Merca”: per alcuni l’Arca, deriverebbe dall’arabo “Al-Halqa”, e la Merca sarebbe La Mecca.
In «La zia marchesa» Simonetta Agnello Hornby scrive "… si firrià l'Arca, la Merca e la Pantelleria". 
“Firriari Lecca e la Mecca”: Lecca starebbe per «Ceca», la moschea-cattedrale di Cordova (Spagna), dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1984, la cui sala della preghiera è attorniata da più di 1.300 colonne di marmo; la «Mecca» è la città santa dell’Arabia Saudita, in cui è nato Maometto.
"Andar de la Ceca a la Meca" es ir de una parte a otra, de acá para allá. 
«Ceca», in arabo è la 'zecca' 'laddove si produce il denaro', luogo agli antipodi della spiritualità della Mecca. Andare dalla Zecca alla Mecca, dunque, sarebbe vagare senza misura sia fisicamente che spiritualmente, come girare l'Arca e la Merca.

Al plurale, «firriari l’Archi e l’Amerchi» potrebbe significare ‘girare le Afriche e le Americhe’.
Non è da escludere. Ma è inutile girarci attorno, il senso è sempre quello.

Mimmo Mòllica

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