Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

Minorenni uccisi, vittime di persone che conoscono, le donne 'vittime della coppia'

Istat. Futili motivi e rancori personali le motivazioni per quasi metà degli omicidi. Non è possibile stabilire un movente per tutti gli omicidi. È quello che è accaduto nell’11,6% dei casi nel 2021. I moventi rimangono indeterminati per il 16,8% delle vittime maschili e solo per il 3,4% di quelle femminili. Analogamente anche la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è più alta nel caso di una vittima donna, proprio per la particolarità di questi delitti - che si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia - e con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia ben delimitata.

25/11/2022 - Tra i moventi degli omicidi, il primo posto è occupato da “lite, futili motivi, rancori personali” (45,9%), valore rilevante per le vittime di entrambi i sessi (47,3% per gli uomini e 43,7% per le donne). Al secondo posto figurano i “motivi passionali” (11,6% degli omicidi), con una netta distinzione per sesso (20,2% per le donne e solo 6,0% per gli uomini). Seguono i “motivi economici”, inclusi gli omicidi a scopo di rapina (6,9% del totale) con un’incidenza maggiore tra le vittime maschili rispetto a quelle femminili (9,2% e 3,4%). Il restante 24,1% (29,4% donne e 20,7% uomini) è imputabile ad altri motivi.

Quasi tutti i minorenni vittime di persone che conoscono

Per tutti gli omicidi di donne avvenuti nel 2021 è stato individuato il responsabile. Nel 58,8% dei casi l’omicidio si è verificato nell’ambito della relazione di coppia, dato stabile nel tempo: il 45,4% delle donne (54 in valore assoluto) è vittima del partner, il 13,4% (16) di un ex partner. Fra i partner assassini nel 77,8% dei casi si tratta del marito, mentre tra gli ex prevalgono ex conviventi ed ex fidanzati. Il 25,2% delle donne è invece vittima di un altro parente, il 5% di un conoscente e il 10,9% di uno sconosciuto.

Le regioni con il tasso più elevato di donne uccise dai partner (con cui hanno o hanno avuto nel passato una relazione) sono più spesso al Nord: Liguria (0,51 per 100mila donne liguri), Emilia Romagna (0,35), le Province autonome di Bolzano/Bozen e Trento (rispettivamente 0,37 e 0,36), a cui si aggiungono il Lazio (0,34) e l’Abruzzo (0,31), valori tutti sopra alla media (0,23 per 100mila donne).

Tra le vittime di sesso maschile, il 4,3% è stato ucciso dal partner (8 in valore assoluto), il 42,9% lo è da sconosciuti e per il 21% dei casi l’autore dell’omicidio non è stato identificato. Le morti maschili di cui non si è identificato l’autore (38 casi) sono in valore assoluto di più in Campania (17 casi) e in Sardegna (7 vittime), pari rispettivamente a 0,62 e 0,90 per 100mila uomini (il tasso medio maschili è 0,13).

Praticamente tutti i minorenni sono uccisi da persone che conoscono. Tra i ragazzi la quota di persone uccise in famiglia è tre volte più alta rispetto alla media maschile (circa il 55% contro il 21,2%), tra le ragazze la quota è al 75%, un valore inferiore al totale femminile (85%).
La percentuale di donne uccise nella coppia o in famiglia è più alta tra le 45-54enni (94,7%) e tra le 55-64enni (91,7%). (Dati Istat)

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