Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Minorenni uccisi, vittime di persone che conoscono, le donne 'vittime della coppia'

Istat. Futili motivi e rancori personali le motivazioni per quasi metà degli omicidi. Non è possibile stabilire un movente per tutti gli omicidi. È quello che è accaduto nell’11,6% dei casi nel 2021. I moventi rimangono indeterminati per il 16,8% delle vittime maschili e solo per il 3,4% di quelle femminili. Analogamente anche la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è più alta nel caso di una vittima donna, proprio per la particolarità di questi delitti - che si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia - e con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia ben delimitata.

25/11/2022 - Tra i moventi degli omicidi, il primo posto è occupato da “lite, futili motivi, rancori personali” (45,9%), valore rilevante per le vittime di entrambi i sessi (47,3% per gli uomini e 43,7% per le donne). Al secondo posto figurano i “motivi passionali” (11,6% degli omicidi), con una netta distinzione per sesso (20,2% per le donne e solo 6,0% per gli uomini). Seguono i “motivi economici”, inclusi gli omicidi a scopo di rapina (6,9% del totale) con un’incidenza maggiore tra le vittime maschili rispetto a quelle femminili (9,2% e 3,4%). Il restante 24,1% (29,4% donne e 20,7% uomini) è imputabile ad altri motivi.

Quasi tutti i minorenni vittime di persone che conoscono

Per tutti gli omicidi di donne avvenuti nel 2021 è stato individuato il responsabile. Nel 58,8% dei casi l’omicidio si è verificato nell’ambito della relazione di coppia, dato stabile nel tempo: il 45,4% delle donne (54 in valore assoluto) è vittima del partner, il 13,4% (16) di un ex partner. Fra i partner assassini nel 77,8% dei casi si tratta del marito, mentre tra gli ex prevalgono ex conviventi ed ex fidanzati. Il 25,2% delle donne è invece vittima di un altro parente, il 5% di un conoscente e il 10,9% di uno sconosciuto.

Le regioni con il tasso più elevato di donne uccise dai partner (con cui hanno o hanno avuto nel passato una relazione) sono più spesso al Nord: Liguria (0,51 per 100mila donne liguri), Emilia Romagna (0,35), le Province autonome di Bolzano/Bozen e Trento (rispettivamente 0,37 e 0,36), a cui si aggiungono il Lazio (0,34) e l’Abruzzo (0,31), valori tutti sopra alla media (0,23 per 100mila donne).

Tra le vittime di sesso maschile, il 4,3% è stato ucciso dal partner (8 in valore assoluto), il 42,9% lo è da sconosciuti e per il 21% dei casi l’autore dell’omicidio non è stato identificato. Le morti maschili di cui non si è identificato l’autore (38 casi) sono in valore assoluto di più in Campania (17 casi) e in Sardegna (7 vittime), pari rispettivamente a 0,62 e 0,90 per 100mila uomini (il tasso medio maschili è 0,13).

Praticamente tutti i minorenni sono uccisi da persone che conoscono. Tra i ragazzi la quota di persone uccise in famiglia è tre volte più alta rispetto alla media maschile (circa il 55% contro il 21,2%), tra le ragazze la quota è al 75%, un valore inferiore al totale femminile (85%).
La percentuale di donne uccise nella coppia o in famiglia è più alta tra le 45-54enni (94,7%) e tra le 55-64enni (91,7%). (Dati Istat)

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