Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

«Scunucchiàri p’a Mmaculàta», un modo di dire lavorato al cesello

«Scunucchiàri p'a Mmaculàta», un modo di dire non proprio elegantissimo, riferito all’Immacolata e a quella profonda devozione che si esprime con una preghiera sofferta e dolente nell’espressione di bigotti/e oranti che sembrano piegarsi dolorosamente e con strazio ai piedi della Vergine Maria. “Ohimè dolente!, misera e infelice”. In Sicilia un modo di dire sarcastico ma arguto per scolpire la dolentissima espressione del/lla santocchio/a.


9 dic 2022 - L’8 dicembre è la ricorrenza dell’Immacolata Concezione, la Beata Vergine Maria senza macchia e senza peccato, fonte di consolazione e speranza per l'umanità. Si festeggia Maria, nata senza peccato, la creatura più vicina agli esseri umani e a Dio, vita che trabocca di luce. In Sicilia è molto sentito il culto di “Maria piena di grazia e benedetta tra le donne”, intensa e tenera è la devozione alla Madre di Dio, molto stretto è il legame tra la Sicilia e l'Immacolata Concezione. Durante la peste del 1624, che fece migliaia di vittime, l'intercessione dell'Immacolata e di Santa Rosalia salvarono la città.

Un modo di dire non proprio elegantissimo

Ma c’è un modo di dire non proprio elegantissimo che fa riferimento all’Immacolata e a quella profonda devozione che si esprime con una preghiera sofferta, straziante, dolente nell’espressione di donne e oranti (in particolare) che sembrano davvero piegarsi dolorosamente e con strazio ai piedi della Madonna Vergine Maria, fonte di consolazione e speranza.
E nei confronti delle bigotte che platealmente appaiono (o si mostrano) modello “ohimè dolente!, misera e infelice”, in Sicilia c’è un modo di dire ‘crudelissimo’, sarcastico ma arguto, chiarificatore ed esplicativo. Un modo di dire lavorato al cesello per scolpire, descrivere o cantare la dolentissima espressione del/lla santocchio/a, del/lla bigotto/a, dell’uomo o donna dabbene, santocchio ma non necessariamente Cristiano (parodiando Goldoni).

«Scunucchiàri p’a Mmaculàta»

«Scunucchiàri p’a Mmaculàta» (sconocchiare per l’Immacolata): letteralmente uscire di conocchia, ovvero il pennecchio avvolto alla rocca per filare. 
«Chidda pari chi scunocchia p'a Mmaculàta!»: quella là sembra che sconocchi per l’Immacolata.
In effetti «sconocchiato» è chi è allo stremo delle forze, stremato al punto da traballare, al limite del sostentamento. Sconocchiato, debole da fare slegare le membra, al limite dello svenimento. Scunucchiàti sono la sedia o tavolo traballanti, che rischiano di crollare sotto il proprio peso.
La conocchia, o rocca, è l’antico strumento adoperato, in coppia col fuso, per la filatura delle fibre tessili.

m.m.
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Immagine da https://pacedelcuoreduepuntozero.wordpress.com

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