Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

«Lontano lontano si fanno la guerra», l'ironico testamento di Franco Fortini

Franco Fortini, poeta e critico marxista, pubblicò questa poesia nella sua ultima raccolta poetica Composita solvantur, nel febbraio del 1994 (Einaudi, 81 pagine). "Lontano lontano si fanno la guerra./ Il sangue degli altri si sparge per terra./ Io questa mattina mi sono ferito/ a un gambo di rosa, pungendomi un dito..." 

5/01/2023 - E' l'ironico e commosso testamento di un poeta: Franco Fortini, nato a Firenze il 10 settembre 1917, infatti, cessava di vivere a Milano il 28 novembre 1994, qualche mese dopo la pubblicazione di «Lontano Lontano». Fortini scrisse pure testi per canzoni, tra le quali riocrdiamo i versi iniziali dell'incipit di Domenica e lunedì di Angelo Branduardi, suo allievo al liceo. Ed ancora una versione de L'Internazionale e Quella cosa in Lombardia di Enzo Jannacci. A partire dal 1936 pubblica prose e versi sulla Gazzetta, quotidiano fascista della Calabria e della Sicilia, e "Il giuoco del Barone", variante del "Giuoco dell'oca".
Soggiornando in Sicilia, nel 1938, scrive il racconto 'La morte del cherubino di stucco', pubblicato nel 1941 come omaggio allo scultore siciliano Giacomo Serpotta. Nella primavera 1986 si reca a Palermo per il premio Mondello. Qua era già stato nel 1938 per un convegno del Gruppo universitario, in cui le autorità fasciste dovettero intervenire per sedare il tumulto creato dai suoi interventi. Proprio i littoriali palermitani segneranno la svolta, sentendosi egli accomunato ai giovani là conosciuti dalla vocazione antifascista e dalla maturazione intellettuale: «Avevo ventuno anni e le cose mi si chiarirono una volta per tutte».
A Palermo...

Lontano lontano

Lontano lontano si fanno la guerra.
Il sangue degli altri si sparge per terra.

Io questa mattina mi sono ferito
a un gambo di rosa, pungendomi un dito.

Succhiando quel dito, pensavo alla guerra.
Oh povera gente, che triste è la terra!

Non posso giovare, non posso parlare,
non posso partire per cielo o per mare.

E se anche potessi, o genti indifese,
ho l’arabo nullo! Ho scarso l’inglese!

Potrei sotto il capo dei corpi riversi
posare un mio fitto volume di versi?

Non credo. Cessiamo la mesta ironia.
Mettiamo una maglia, che il sole va via.

 Franco Fortini 

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