Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

PNRR, appello degli architetti siciliani: senza competenze c'è il rischio di perdere i fondi

Federazione Architetti Sicilia, appello del coordinatore regionale Alessandro Amaro. «PNRR: ASSEGNARE LA PROGETTAZIONE A CHI HA LE COMPETENZE PER NON METTERE A RISCHIO I FONDI». «Rispettare i requisiti, le competenze e le qualifiche in rapporto al progetto da realizzare, per garantire qualità dell’opera e scongiurare il rischio di perdere parte dei fondi del PNRR». È questo l’appello della Federazione Architetti Sicilia (FAS) e del suo coordinatore Alessandro Amaro, che rappresenta oltre 7mila professionisti delle province di Catania, Palermo e Trapani.

21/01/2023 - Una denuncia che è conseguenza delle «modalità con cui operano alcune Amministrazioni per l’assegnazione delle progettazioni. Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni – dichiara Amaro – di lavori affidati ai tecnici dipendenti dell’Ente, non in possesso delle competenze previste dalle normative. Una procedura viziata – prosegue – che compromette il valore dell’opera e che, soprattutto, crea una difformità rispetto ai casi in cui gli incarichi vengono affidati ai liberi professionisti. A prescindere dalla posizione interna o esterna agli uffici pubblici – sottolinea Amaro – la progettazione o la direzione dei lavori devono essere assegnate a chi di competenza e con i requisiti previsti dal Codice degli appalti (decreto legislativo 50/2016). Basti pensare al restauro di edifici vincolati, di esclusiva competenza degli architetti. 

Purtroppo registriamo troppo spesso disparità di trattamento in relazione agli incarichi tecnici: quando questi ultimi vengono affidati ai dipendenti delle singole Amministrazioni, requisiti, competenze, curriculum e iscrizione all’Ordine, vengono spesso lasciati alla discrezionalità dell’Ente. Cosa che non avviene quando il professionista è esterno. Una situazione che penalizza l’intera categoria e in particolare i giovani, a cui spesso viene negato l’accesso agli appalti pubblici».

«Una serie di prassi improprie – continua Amaro – che creano un danno non indifferente ai liberi professionisti e mettono a rischio i fondi del PNRR. Nel corso delle verifiche della Commissione Europea, infatti, un errore di progettazione, un difetto di forma, un’assegnazione viziata o irregolare, potrebbero comportare la perdita dell’intero finanziamento». Tra le preoccupazioni, il coordinatore della Federazione segnala anche una criticità frequente: «La richiesta dei fondi PNRR viene spesso legata a vecchi progetti, mai portati avanti per carenza di risorse economiche, che risultano ormai obsoleti o poco contemporanei. A tale scopo, piuttosto che lasciare spazio a nuove e più attuali opere, i progetti vengono infatti recuperati dai cassetti, spesso aggiornati solo relativamente alle voci economiche».

Commenti