Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

Maria Luisa Spaziani: dall'Università di Messina al Comprensivo di Torino, nel quartiere in cui visse

Presente la sorella Bianca Maria, il 29 marzo 2023 l’Istituto comprensivo di via Luserna di Rorà a Torino è stato intitolato alla poetessa Maria Luisa Spaziani, nata a Torino il 7 dicembre 1922 e morta a Roma il 30 giugno 2014. M. L. Spaziani venne chiamata ad insegnare all'Università di Messina lingua e letteratura tedesca, quindi nello stesso ateneo ebbe l'incarico di lingua e letteratura francese. La statura intellettuale di Maria Luisa Spaziani superò i confini nazionali. Buona parte del libro di poesie L'occhio del ciclone (1970) fu ispirato dalla sua esperienza vissuta in Sicilia, con i suoi paesaggi e il suo mare.

29/03/2023 - Maria Luisa Spaziani è stata poetessa, traduttrice e aforista. Nel 1956 in seguito al tracollo economico della fabbrica paterna fu costratta a cercare un impiego stabile, come insegnante di francese in un collegio di Torino. Negli anni 1955 e 1957 Maria Luisa Spaziani insegnò lingua e letteratura francese presso il liceo scientifico del collegio Facchetti di Treviglio. Nel 1958 sposò Elémire Zolla, studioso della tradizione mistica ed esoterica. Il legame con Zolla finì nel 1960, e il matrimonio venne sciolto.

La Spaziani venne quindi chiamata ad insegnare all'Università di Messina lingua e letteratura tedesca fino a quando non si liberò, nello stesso ateneo, l'incarico di lingua e letteratura francese. La statura intellettuale di Maria Luisa Spaziani superò i confini nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti la poetessa ebbe tra l'altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre.

Buona parte del libro di poesie L'occhio del ciclone (1970) fu ispirato dalla sua esperienza vissuta in Sicilia, con i suoi paesaggi e il suo mare, cui fanno seguito raccolte sempre più "diaristiche" e "impure" come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981), che si aggiudica il Premio Viareggio per la poesia.

"M.L. Spaziani è stata una figura importante della storia letteraria del Novecento, che visse nel nostro quartiere" – ha spiegato il dirigente scolastico dell’istituto, Pietro Perrone. Studiò e si laureò a Torino e fu un esempio per molte donne – ha detto la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise – e condivise la sua passione letteraria con il Premio Nobel Eugenio Montale.

Intitolare una scuola a una così grande figura femminile è stata una felice intuizione – ha affermato la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo – per celebrare una donna che ha saputo superare i limiti dell’epoca in cui visse. È anche un modo per colmare il divario di genere nelle intitolazioni – ha concluso – come mi sto impegnando a fare come presidente della Commissione Toponomastica sin dall’inizio del mio mandato.

L’assessora all’Istruzione della Città di Torino, Carlotta Salerno, ha sottolineato l’importanza del dare il nome alle cose, conferendo loro un’identità, in questo caso per non perdere la memoria di una grande letterata come Maria Luisa Spaziani.

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