Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

Spesa dei comuni: la Sicilia con un valore decisamente inferiore (82 euro)

Istat. LA SPESA DEI COMUNI PER I SERVIZI SOCIALI | ANNO 2020. In emergenza sanitaria cambia la spesa sociale dei comuni: picco per il contrasto alla povertà. Nel 2020, i Comuni hanno dovuto affrontare un anomalo incremento dei bisogni assistenziali, a causa dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi sociale ed economica. Al Sud la spesa pro-capite per il welfare territoriale (66 euro) è la metà della media nazionale (132 euro) e poco più di un terzo di quella del Nord-est (184 euro). Forti i divari  territoriali della spesa per i servizi sociali

06/ apr 2023 - Un indicatore di sintesi della disparità nella fruizione di servizi è dato dalle risorse economiche che i Comuni hanno utilizzato nell’anno in rapporto alla popolazione residente: mediamente la spesa sociale dei Comuni del Sud, pari a 66 euro pro-capite, è la metà rispetto alla media nazionale e poco più di un terzo rispetto al Nord-est (184 euro). Il Nord-ovest e il Centro si attestano su 145 e 141 euro rispettivamente, al di sopra della media italiana (132 euro), su cui converge la ripartizione delle Isole, ma con due situazioni molto differenti: da un lato la Sardegna, che ha una spesa pro-capite fra le più alte in Italia (283 euro pro-capite) e dall’altro la Sicilia, con un valore decisamente inferiore (82 euro).

Rapportando la spesa di ciascuna area di utenza alle specifiche sotto popolazioni di riferimento,

emergono ulteriori importanti divari territoriali e si evidenziano in particolare le carenze assistenziali di

molte regioni del Sud.

La spesa pro-capite media al Sud è al di sotto del dato nazionale per tutte le tipologie di utenza, a

eccezione dell’area “Immigrati, Rom, Sinti e Caminanti”. Questo si traduce in 155 euro in meno in

media per ciascun minore residente, 917 euro in meno per una persona con disabilità (bambino o

adulto fino a 64 anni), 49 euro in meno per l’assistenza agli anziani, 14 euro in meno per le persone in

età lavorativa, utilizzati nei casi di povertà ed esclusione sociale. Solo in relazione agli stranieri

residenti i Comuni del Sud destinano mediamente più risorse ai servizi per gli immigrati (15 euro

l’anno) rispetto alla media nazionale.

Più nello specifico, si può riscontrare, ad esempio, che quasi il 30% dei Comuni del Mezzogiorno non

offre il servizio di assistenza domiciliare agli anziani in condizioni di fragilità, che prevede un supporto

per la cura della persona e dell’abitazione. Al Centro i Comuni che non offrono questo tipo di

assistenza sono invece meno del 15% e sono meno del 10% al Nord, dove per altro vengono erogati

voucher, assegni di cura e buoni socio-sanitari agli anziani non autosufficienti da più del 70% dei

Comuni, contro il 33% dei Comuni al Centro, il 12% al Sud e il 13% nelle Isole.

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