Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Partito Socialdemocratico. Il PSDI va da solo alle elezioni e torna sulla querelle con Madaudo

Lettera aperta del Presidente Nazionale del Presidente Nazionale del Partito Socialdemocratico (P.S.D.I.), Mario Calì, indirizzata ai giornalisti ed agli operatori di comunicazione relativamente alle prossime elezioni amministrative che, a partire dal capoluogo etneo, vedranno la presenza autonoma del Partito Socialista Democratico Italiano. 


Roma, 13/05/2023 - Egregio Direttore, gentile collega,  facendo seguito all'articolo "Drago smette di nascondersi, mai un comunicato ma oggi si presenta alla stampa" apparso in data 4 maggio 2023 a firma del collega Vittorio Romano sul quotidiano "La Sicilia", corre l'obbligo di rendervi edotti circa elementi finora probabilmente non pienamente individuati dalla stampa, con la speranza di trovare uguale spazio e rilievo rispetto a pubblicazioni incomplete od inesatte. In premessa desidero chiarire che il sottoscritto è in atto il Presidente Nazionale e legale rappresentante del Partito Socialista Democratico Italiano (in sigla conosciuto come P.S.D.I. o PSDI), essendo peraltro ad oggi l'ultimo legittimo Segretario Nazionale e legale rappresentante dello storico Partito Socialista Democratico Italiano, con l'acronimo PSDI, in continuità giuridica con il partito fondato da Giuseppe Saragat (si veda a titolo esemplificativo la lettera del Presidente della Repubblica del 10 gennaio 2013).

Risulta pertanto evidente come lo scrivente sia l'unica persona titolata all'utilizzo sia del nuovo simbolo riportante il "Sole nascente dal mare" con la scritta "Socialismo Democratico P.S.D.I.", oltreché dei simboli storici con il "Sole nascente dal mare" riportanti le iscrizioni "Socialdemocrazia" e "Socialismo", notoriamente associate al Partito Socialista Democratico Italiano anche nelle sue abbreviazioni "Partito Socialdemocratico" o "PSDI".

Venendo alla recente querelle catanese, occorre prendere atto come la Commissione Elettorale Circondariale sia stata incautamente indotta in errore da una lettera di diffida presentata dal sig. Madaudo per tramite del suo avvocato, qualificandosi illegittimamente quale deputato e Presidente del PSDI. Tale evento ha prodotto la determinazione di ritenere confondibile il simbolo della lista del Partito Socialista Democratico Italiano (P.S.D.I.) con quello dell'associazione politica "SD - Socialdemocrazia" recentemente costituita ed avente un simbolo assolutamente diverso dal quello del Partito Socialista Democratico Italiano. A ciò si aggiunga che il summenzionato sig. Madaudo, presidente quindi di una nuova entità di semplice ispirazione socialdemocratica, dagli anni novanta dello scorso secolo non risulta più essere tesserato al Partito Socialista Democratico Italiano.

Ecco quindi che, a causa di una legge antiquata ed iniqua che assegna alla Commissione Elettorale Circondariale la facoltà arbitraria di mettere in discussione l'utilizzo elettorale di una effige che rappresenta l'identità politica e l'impegno militante di centinaia di donne e di uomini, diviene possibile anche ad un qualsiasi passante privo di legittimità politica e legittimazione popolare ostacolare la libera e democratica espressione del voto dei cittadini catanesi.

Per questa ragione le elettrici e gli elettori etnei, nonostante la raccolta pubblica di centinaia di sottoscrizioni attraverso gli atti unici riportanti il glorioso simbolo del Partito Socialista Democratico Italiano, troveranno sulla scheda elettorale al posto del tradizionale e storico logo di matrice saragattiana un cerchio pieno di colore rosso con all'interno la scritta in bianco "Socialismo Democratico – Vince Drago – Vince Catania".

Nondimeno rimane chiaro a tutti che l'iniziativa politica e la costruzione della lista, così come la campagna elettorale affrontata d'intesa con il generale Antonio Pappalardo, già Deputato della Repubblica e Sottosegretario del PSDI oggi anche esponente dei "Gilet Arancioni", vadano riferite e ricondotte direttamente ed unicamente al PSDI.

Stupisce e rattrista vedere come persone che, pur senza titolo, si definiscono rappresentanti di uno storico partito, finiscano poi per spendere il proprio tempo cercando di impedire il ritorno del simbolo di quel partito sulla scheda elettorale, a discapito di un'importante competizione elettorale come attualmente quella in corso per la città di Catania. In tal senso i dirigenti nazionali del Partito Socialista Democratico Italiano faranno valere in tutte le sedi competenti, per il buon diritto della storia nonché a tutela delle iscritte e degli iscritti, la richiesta di valutare la legittimità di azioni, politicamente e moralmente discutibili favorite da pretese destituite di ogni fondamento, insieme alle possibili conseguenze giuridiche dei danni prodotti al Partito Socialdemocratico ed all’intera comunità democratica catanese.

Mario Calì
Presidente NazionalePartito Socialista Democratico Italiano

Nella foto da sinistra verso destra: il Segretario Nazionale del PSDI, Antonello Longo, il generale Antonio Pappalardo, il candidato Sindaco di Catania, Vincenzo Drago e il Presidente Nazionale del PSDI, Mario Calì.

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