Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

Povertà o esclusione sociale: il Mezzogiorno l’area con la percentuale di rischio più alta (40,6%), la Sicilia migliora un pochino

 

CONDIZIONI DI VITA E REDDITO DELLE FAMIGLIE | ANNI 2021-2022. Stabile il rischio di povertà o esclusione sociale. Nel 2022 poco meno di un quarto della popolazione (24,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale, quasi come nel 2021 (25,2%). Tuttavia, con la ripresa dell’economia, si riduce significativamente la popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,5% rispetto al 5,9% del 2021) e rimane stabile la popolazione a rischio di povertà (20,1%).

14/06/2023 - Nel 2021 il reddito medio delle famiglie (33.798 euro) è tornato a crescere sia in termini nominali (+3%) sia in termini reali (+1%). Nel 2021 il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,6 volte quello delle famiglie più povere (rapporto sostanzialmente stabile rispetto  al 2020). Tale valore sarebbe stato più alto (6,4) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie. A partire dall’edizione 2022 dell’Indagine Reddito e condizioni di vita, in attuazione del nuovo Regolamento delle statistiche sociali IESS, sono pubblicati gli indicatori “Strategia Europa 2030”, in sostituzione degli indicatori definiti dalla Strategia Europa 2020 che sono stati diffusi fino al 2021. I nuovi indicatori, stimati per gli anni 2021 e 2022 e ricostruibili fino al 2015, non sono confrontabili con le serie storiche precedenti poiché includono una più ampia definizione dell’indicatore di grave deprivazione e di bassa intensità di lavoro.

A rischio di povertà circa 11 milioni e 800mila individui

Nel 2022, il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà (circa 11 milioni e

800mila individui) avendo avuto, nell’anno precedente l’indagine, un reddito netto equivalente, senza

componenti figurative e in natura, inferiore al 60% di quello mediano (ossia 11.155 euro). A livello

nazionale la quota di popolazione a rischio di povertà rimane uguale all’anno precedente (20,1%).


2 milioni e 613mila in condizioni di grave deprivazione

Il 4,5% della popolazione (circa 2 milioni e 613mila individui) si trova in condizioni di grave

deprivazione materiale e sociale, ossia presenta almeno sette segnali di deprivazione dei tredici

individuati dal nuovo indicatore (Europa 2030). Rispetto al 2021 (la quota era del 5,9%) vi è una

decisa riduzione delle condizioni di grave disagio, grazie alla ripresa dell’economia dopo la crisi

pandemica e l’incremento dell’occupazione e dei redditi familiari. La riduzione della percentuale di

popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale è marcata al Nord-ovest e al

Centro. Inoltre, il 9,8% degli individui vive in famiglie a bassa intensità di lavoro (indicatore Europa

2030), ossia con componenti tra i 18 e i 64 anni che nel 2021 hanno lavorato meno di un quinto del

tempo, percentuale in riduzione rispetto al 10,8% del 2021, come conseguenza delle migliori

condizioni del mercato del lavoro.

La popolazione a rischio 

La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale (indicatore composito Europa 2030), ovvero

la quota di individui che si trova in almeno una delle suddette tre condizioni (riferite a reddito,

deprivazione e intensità di lavoro), è pari al 24,4% (circa 14 milioni 304mila persone), pressocchè

stabile rispetto al 2021 (25,2%). Questo andamento sintetizza la sensibile riduzione della popolazione

in condizione di grave deprivazione materiale e sociale, grazie alla ripresa economica, con una quota

di popolazione a rischio di povertà uguale all’anno precedente.


Il Mezzogiorno rimane l’area del Paese con la percentuale più alta 

Nel 2022 la riduzione della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale interessa tutte le

ripartizioni ad eccezione del Mezzogiorno, che rimane l’area del paese con la percentuale più alta di

individui a rischio (40,6%, come nel 2021). In questa ripartizione l’indicatore composito rivela un

aumento della quota di individui a rischio di povertà (33,7% rispetto al 33,1% del 2021) e il segnale

positivo della riduzione della quota di individui che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro

(17,1% rispetto al 19,5% del 2021). A livello regionale si osserva un deciso miglioramento per la

Campania e la Sicilia, con la riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale, trainato da una

sensibile riduzione di tutti e tre gli indicatori (rischio di povertà, grave deprivazione e bassa intensità di

lavoro).

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