Tentata concussione e corruzione a Messina, 2 arresti. Tra le persone indagate vi sono un ex deputato regionale e un dirigente medico. M5S all'Ars: “Sulla sanità troppi interessi sporchi, corruzione ormai vera emergenza sociale. Il nostro plauso agli inquirenti”
Messina, 3 lug 2023 - La Guardia di Finanza ha posto agli arresti domiciliari il dirigente medico Francesca Paratore, dal 2021 dirigente dell'Unità di ricerca sanitaria del Papardo e Antonio Catalfamo, ex deputato all'Assemblea Regionale Siciliana nella legislatura scorsa: l'accusa è di tentata concussione e corruzione. Le indagini riguardano una serie di procedure di gara all'Azienda Ospedaliera Papardo: secondo gli investigatori sarebbero state condizionate da interessi privati riconducibili al politico "che all'epoca dei fatti rivestiva il ruolo di deputato dell'assemblea regionale siciliana e ad un dirigente medico amministrativo in servizio presso l'Azienda Ospedaliera".
Secondo l'accusa, gli indagati intendevano agevolare "persone a loro vicine imponendo la loro assunzione nelle ditte private, che si aggiudicavano gli appalti relativi a servizi di pulizia e sanificazione della struttura ospedaliera, ovvero avvantaggiandoli nella partecipazione a pubblici concorsi, e ancora nella predisposizione da parte dell'azienda ospedaliera di bandi di gara ad hoc".
La legge nazionale sul whistleblowing
“Gli arresti per un'inchiesta che ruota attorno all'ospedale Papardo di Messina costituirebbero, ove le accuse dovessero trovare riscontro nelle aule di giustizia, l'ennesima prova che sulla sanità ci sono troppi interessi sporchi e che la corruzione, anche in questo ambito, è una vera emergenza sociale che va contrastata in tutti i modi. Non a caso il M5S da sempre lotta per fare emergere il malaffare e la legge nazionale a nostra firma sul whistleblowing, che tutela i dipendenti che segnalano episodi sospetti e abusi, ne è la plastica dimostrazione. Altro tema fondamentale da affrontare, ma su cui il governo regionale fa orecchio da mercante, è certamente quello di sganciare le nomine della sanità dalla politica, solo così si potrà tendere a un sistema che tuteli realmente il servizio pubblico e i cittadini”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca. “Alla Guardia di Finanza e alla magistratura – conclude Antonio De Luca - vada intanto il nostro plauso per l'operazione e per la loro azione a tutela dei cittadini onesti”.
Gli scandali nella sanità siciliana
“Il presunto coinvolgimento di un ex deputato regionale nell’ambito di un’inchiesta che lo vedrebbe protagonista, insieme ad altri soggetti, di un episodio di tentata corruzione e concussione, è la palese dimostrazione del fatto che la politica e la sanità devono seguire binari totalmente separati”. A dichiararlo è il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a proposito dell’inchiesta giudiziaria sull'ospedale Papardo di Messina che vede coinvolti, tra gli altri, una dirigente e un ex deputato regionale.
“Quella degli scandali nella sanità siciliana - sottolinea Di Paola - è una storia infinita. Serve una riforma che tenga fuori la politica dalla sanità. I fatti di stamattina sono l'ennesima triste conferma di quello che ripeto dai tempi della recente campagna elettorale. I siciliani sono stufi di subire tali ruberie e ricevere un'assistenza sanitaria a dir poco scandalosa. La Sanità pubblica deve rispondere alle esigenze dei cittadini e non ad interessi particolari”- conclude il deputato.
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