XV Atlante dell’Infanzia: in Italia sempre meno bambini e sempre più poveri. Sempre meno bambini e sempre più poveri. L’Italia nel 2023 ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori, i più piccoli in particolare: il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni è in povertà assoluta, e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni (8,5% del totale) vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. La crescita rischia di non compensare i divari territoriali, tanto che due Regioni, Campania e Sicilia, che attualmente hanno il tasso di copertura più basso in Italia non riuscirebbero a raggiungere neanche il 33%.14/11/2024 - I minori in povertà assoluta in Italia sono 1 milione 295mila, pari al 13,8% del totale. Sono i bambini e le bambine ad essere i più poveri a confronto con le altre generazioni: 6,2% degli anziani over 65, del 9,4% dei 35-64enni, e dell’11,8% dei 18-34enni.
Oltre la metà risiede nel Mezzogiorno (Sud e isole), dove la percentuale sale al 12,9%. Quasi un bambino su dieci (9,7%) della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata in inverno. Sul fronte dei servizi educativi le famiglie incontrano molte difficoltà. Oggi meno di un bambino su tre dagli zero ai due anni (30%) trova posto in un asilo nido, un servizio fondamentale per combattere le disuguaglianze, con forti disparità territoriali. Nel 2026, quando dovrebbero concludersi gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ferma restando l’incognita sui costi di gestione che dovranno essere sostenuti dai comuni, si stima che l’offerta di servizi educativi per la prima infanzia salirà al 41,3% a livello nazionale, non lontano dal target del 45% fissato a livello europeo per il 2030.
Due Regioni, Campania e Sicilia, non riuscirebbero a raggiungere il 33%
Tuttavia, questa crescita rischia di non compensare i divari territoriali, tanto che due Regioni, Campania e Sicilia, che attualmente hanno il tasso di copertura più basso in Italia (rispettivamente del 13,2% e del 13,9%), in base alle stime sui progetti in corso, non riuscirebbero a raggiungere neanche il 33%, arrivando la prima al 29,6% e la seconda al 25,6%. Eppure, la Campania e la Sicilia sono la seconda e la terza regione, dopo la Provincia Autonoma di Bolzano, per incidenza dei bambini 0-2 sulla popolazione, e presentano alti tassi di povertà minorile e dispersione scolastica. Sempre tra le regioni del Sud, la Puglia è previsto raggiunga il 38,4% della copertura, mentre la Calabria si dovrebbe attestare al 40,3%.
Sono alcuni dei dati inediti contenuti nella XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Un due tre…stella. I primi anni di vita”, pubblicato oggi da Save the Children. L’Atlante restituisce la fotografia della prima infanzia in un Paese fragile, con profonde disuguaglianze sociali e territoriali, in cui i nuovi nati sono sempre meno e le opportunità, fin dai primi mille giorni di vita, non sono uguali per tutti, dalla salute all’ambiente, ai servizi educativi.
Nuovo record negativo per la natalità.
Nel 2023 in 340 Comuni italiani non è nato nessun bambino. Nel 2023 l’Italia ha toccato un nuovo record di denatalità, con solo 379.890 nuovi nati. Le bambine e i bambini tra 0 e 2 anni rappresentano attualmente appena il 2% della popolazione nazionale, ma lo squilibrio tra generazioni è destinato ad ampliarsi progressivamente in futuro. Secondo le previsioni ISTAT, infatti, se oggi i bambini e ragazzi fino a 18 anni di età sono il 15,3% della popolazione, nel 2050 saranno il 13,5%.
Al contrario, la generazione più anziana (over 65) passerà dall’attuale 24% al 34,5% nel 2050. Nel 2002-2003 in Italia erano presenti poco meno di 2 milioni di famiglie con almeno un bambino sotto i 3 anni (1 milione 920mila), l’8,7% del totale dei nuclei con o senza figli. A soli dieci anni di distanza, si sono ridotte a meno di 1 milione e mezzo (1 milione 450mila), ossia il 5,7% di tutte le famiglie.
Oltre la metà al Sud e nelle isole
Nel 2023, circa 200mila bambine e bambini tra 0 e 5 anni (8,5% del totale) vivevano in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Una percentuale cresciuta rispetto al 7,7% del 2021. Oltre la metà risiede al Sud e nelle isole, dove la percentuale sale al 12,9%, contro il 6,7% del Centro e il 6,1% del Nord. Quasi un bambino su dieci (9,7%) della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata in inverno (16,6% al Sud e nelle isole, 7,3% al Centro e 5,7% al Nord).
Asili nido, Campania e Sicilia non riusciranno a raggiungere il 33%
L’impatto degli investimenti del Pnrr sugli asili nido in un’analisi condotta insieme a Svimez. Oggi soltanto il 30% delle bambine e dei bambini tra 0 e 2 anni trova posto all’asilo nido, con profondi divari territoriali e variazioni tra regioni che superano i 30 punti percentuali: si va infatti dal 46,5% dell’Umbria, la regione con la copertura attualmente più alta, al 13,2% della Campania e al 13,9% della Sicilia. Due regioni (Campania e Sicilia), nonostante l’investimento, non riusciranno a raggiungere neanche la copertura del 33%. La Campania è previsto si attesti al 29,6%, la Sicilia al 25,6%.
Nonostante gli investimenti significativi per aumentare l’offerta, dunque, non ultimo lo stanziamento ulteriore di 40,8 milioni annunciato il 4 novembre, gli squilibri territoriali permangono. Campania e Sicilia non raggiungeranno il target del 33% e in 4 province (Napoli, Palermo, Catania e Caltanissetta) non si raggiungerà neppure il 25% di copertura.
Verde pubblico: fanalino di coda è Palermo
Per quanto riguarda il verde negli oltre 100 capoluoghi di provincia, l’estensione delle aree verdi urbane copre appena il 2,9% dei territori comunali, pari a 32,8 m² pro capite, con marcate differenze territoriali e un primato che va al Nord-Est (62,3 m2 pro-capite), grazie alle elevate dotazioni di Trento e Bolzano. Ma il verde attrezzato, ovvero i giardinetti e i piccoli parchi con aree giochi, rappresenta solo una fetta piccolissima di tutto il verde urbano, pari al 10,9% e, anche in questo caso, con evidenti differenze territoriali: più presente nelle città metropolitane (15,4%) e meno negli altri capoluoghi di provincia (8,8%), più al Centro (15,7%) e molto meno nel Mezzogiorno (6,7%).
Se si scompone ulteriormente il dato del verde attrezzato rispetto alla popolazione 0-3 anni, un bambino che abita a Napoli, dove vivono 27.720 bambini, ha a disposizione appena 8,7m2, ancor peggio stanno a Lecce, Crotone e Trapani. Fanalino di coda è Palermo con un verde attrezzato quasi inesistente: neppure un metro quadrato (0,85) per ciascuno dei 19.955 bambini di 0-3 anni che vivono sul suo territorio. Ben diversa le dotazioni di città come L’Aquila, Ravenna o Arezzo che hanno una disponibilità di verde attrezzato per ciascun bambino 0-3 anni rispettivamente di 844, 842 e 609 m2.
L’Atlante dell'Infanzia sarà presentato martedì 19 novembre 2024 a Roma, presso la sede di Save the Children (Piazza San Francesco di Paola, 9), a partire dalle 10. All’evento, moderato dalla giornalista del Tg3 Giorgia Rombolà, interverranno Luca Bianchi (Svimez), Andrea Brandolini (Banca d’Italia), Angelica Carnelos (Enel Cuore Onlus), Monica Castagnetti (pedagogista), Matteo Lepore (Sindaco di Bologna, con un contributo video), Stefania Manetti (Associazione Culturale Pediatri).
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