Rete ospedaliera, Schifani: «Da Commissione Ars ok alla proposta del governo». La Commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana ha espresso parere favorevole alla bozza della nuova Rete ospedaliera predisposta dalla Regione. Ad annunciarlo soddisfatto il presidente della Regione, Renato Schifani.Palermo, 23/09/2025 - «Il parere favorevole della Commissione – dice Schifani – rappresenta un passaggio fondamentale verso una riorganizzazione più moderna ed efficiente della nostra rete ospedaliera. Ringrazio il presidente Laccoto per il suo impegno. La Sicilia ha bisogno di strutture in grado di garantire qualità e prossimità delle cure, con particolare attenzione alle esigenze dei territori. La scorsa settimana ho già incontrato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, con cui ho avuto un proficuo confronto su queste tematiche, ottenendo la massima disponibilità alla collaborazione. Tra le priorità ribadisco l’impegno della Regione per la salvaguardia del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che rappresenta un presidio di eccellenza per tutta l’Isola».
Anche l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, ha voluto sottolineare l’importanza del voto di oggi. «Il via libera della Commissione – afferma l'assessore – conferma la validità del lavoro svolto. La nuova Rete ospedaliera non rappresenta soltanto una riorganizzazione delle strutture per acuti e post-acuti, ma costituisce l’occasione per valorizzare le risorse disponibili e adattarle alle esigenze dei cittadini. È anche uno strumento per contenere la mobilità extra-regionale, ridurre le liste d’attesa e favorire l’uscita dal piano di rientro. Ringrazio tutte le forze politiche per aver condiviso con il governo un percorso che segna passi importanti verso un sistema sanitario regionale più vicino ai bisogni della popolazione».
La Regione proseguirà ora l’iter per arrivare all’approvazione definitiva del Piano da parte del ministero della Salute e alla sua piena attuazione.
"La sfida che abbiamo davanti è quella di ripensare l’intero modello sanitario", dichiara l’on. Giuseppe Laccoto, presidente della VI Commissione Salute all’Assemblea Regionale Siciliana.
Palermo, 23 settembre 2025 - “Il parere favorevole espresso a maggioranza dalla VI Commissione sulla revisione della rete ospedaliera conclude un percorso intenso, nato dalla condivisione promossa dal Governo regionale con le Asp, i sindacati e i sindaci delle province siciliane. Al di là delle diverse posizioni politiche, desidero ringraziare tutti i componenti della Commissione Salute per la maturità dimostrata e per l’impegno comune volto al miglioramento dei servizi sanitari della nostra Regione.
Un sentito ringraziamento va al Presidente della Regione, Renato Schifani, e all’Assessore Daniela Faraoni per la disponibilità e il dialogo costanti, la partecipazione e lo spirito di condivisione mostrati.
La nuova rete ospedaliera non risolve da sola i problemi della sanità siciliana, ma rappresenta un passo importante verso l’efficientamento del sistema, ponendosi in continuità e in integrazione con il percorso di potenziamento dei servizi territoriali previsto dal DM 77. L’obiettivo è costruire un modello sanitario che funzioni come un unico sistema, in cui ospedali, territorio e strutture intermedie operino in stretta sinergia.
In questa prospettiva assumono particolare rilievo il mantenimento del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, ora parte integrante della Rete, e la valorizzazione degli ospedali periferici, che diventano presidi centrali della medicina di prossimità. Si tratta di scelte strategiche per garantire cure di qualità a tutti i cittadini, riducendo i tempi di attesa e limitando la migrazione sanitaria verso altre regioni. Ritengo che la sfida che abbiamo davanti sia quella di ripensare l’intero modello sanitario, affinché sia più integrato, aderente agli standard nazionali e al tempo stesso rispettoso delle specificità dei territori”.
Lo dichiara l’on. Giuseppe Laccoto, presidente della VI Commissione Salute all’Assemblea Regionale Siciliana.
Campo (M5S Ars) Per Schifani tenore da nababbi, per i siciliani in difficoltà solo le briciole e nemmeno quelle. Nella manovra quater niente per il reddito di povertà”Palermo, 23/09/2025.“Per il presidente della Regione un tenore di vita da nababbo, scandito da spese a tantissimi zeri come dimostrano pagamenti di palazzo d'Orleans più o meno recenti, mentre per i siciliani le briciole e nemmeno quelle, se è vero, come è vero, che nella manovra quater, che si accinge a sbarcare a sala d'Ercole, non c'è proprio nulla per il reddito di povertà destinato alle fasce della popolazione più bisognose”.
Lo ha affermato oggi dallo scranno di sala d'Ercole la deputata M5S Stefania Campo.
“Fin dall’inizio della legislatura il presidente Renato Schifani - ha detto Campo - ha mostrato un tenore di vita elevato, con spese discutibili a carico delle casse pubbliche: un televisore da 48 pollici pagato 7.000 euro, biglietti da visita per 2.300 euro, un toner da 2.000 euro, 4.000 euro di fioriere e 50.000 euro per le divise del personale di Palazzo d’Orléans. A questi si aggiunge l’aumento esponenziale delle unità del cerimoniale, passate in un anno da 28 a 124, numeri che neanche la Casa Bianca registra”.
“E tutto – ha proseguito Campo - mentre le frange più fragili e bisognose della popolazione vengono letteralmente abbandonate a se stesse. Il cosiddetto reddito di povertà, voluto dal governo regionale, ha stanziato appena 30 milioni di euro a fronte di oltre 100.000 domande presentate: finora ne sono state accolte solo 11.000, con un contributo medio di 227 euro al mese. Una cifra che equivarrebbe, stando a quanto apprendiamo dalla stampa, a meno della metà del costo di una notte trascorsa in albergo dal presidente, spesso pagata oltre 500 euro a Roma, Milano, Valpolicella, Catania o Agrigento».
“È inaccettabile – ha concluso la deputata – che mentre i cittadini faticano ad arrivare a fine mese, scegliendo se pagare le bollette o curarsi, la Regione spenda cifre spropositate per fare mantenere un tenore di vita da VIP al proprio presidente. Se davvero esistesse un principio di proporzionalità, ai siciliani non dovrebbero essere destinati 30 milioni, ma 30 miliardi. Invece, di quel reddito di povertà, non è arrivato neanche un centesimo aggiuntivo: è stato d
efinito una tantum e non verrà rinnovato”.
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