Palermo, 11 novembre 2025 - Invecchiamento della popolazione in età lavorativa, mancanza di manodopera, soprattutto se qualificata, innovazioni di settore e necessità di uno slancio del percorso formativo. È quanto emerso, sostanzialmente, da “Lavoro e costruzioni in Sicilia, scenari 2025-2030”, lo studio curato, per conto di Fillea Cgil Sicilia, da Cresme Ricerche e presentato nella Sala Piersanti Mattarella dell’Ars a Palermo.
Lo studio è stato illustrato da Lorenzo Bellicini, direttore di Cresme Ricerche, il quale ha sottolineato come nel quadriennio 2021-2024 il mercato delle costruzioni in Sicilia abbia vissuto una fase fortemente espansiva. Ma con l'esaurirsi degli incentivi per la riqualificazione e, con il 2027, il venir meno anche della spinta Pnrr, viene a disegnarsi uno scenario di frenata per il mercato. Non torneremo al mercato di prima, si scenderà, ma i livelli possono restare importanti rispetto alla fase pre-pandemica. I numeri parlano chiaro: solo per fare un esempio, infatti, i lavoratori iscritti alle Casse edili e il mercato del lavoro nelle costruzioni in Sicilia sono passati dal 36,1% del 2019 al 46% del 2024.
“L’intento - spiega Giovanni Pistorio, segretario generale della Fillea Cgil Sicilia - è di offrire questa ricerca alla comunità locale e a tutti coloro che operano per la nostra realtà attraverso il lavoro, poiché dall’analisi e dalla riflessione nascono le condizioni per innescare il confronto e ricercare nuove pratiche organizzative. Il futuro delle costruzioni in Sicilia dipende dalla capacità di formare nuove competenze, rafforzare le imprese, attrarre nuova manodopera. Solo integrando questi tre percorsi e aprendoci al Mediterraneo come spazio di relazioni attraverso il contatto, la Sicilia potrà trasformare le sfide in opportunità e rendere il settore delle costruzioni un motore di innovazione, occupazione e coesione sociale”.
Ha aggiunto Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia: “Il settore delle costruzioni è un comparto strategico per la nostra regione: può e deve diventare un motore di crescita economica e sociale e non una semplice area di consumo di risorse. Oggi siamo chiamati a mettere in campo nuovi strumenti e politiche, soprattutto nel campo della formazione e della qualificazione professionale. Solo investendo sulle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori potremo affrontare le sfide dell’innovazione e della transizione ecologica che stanno trasformando profondamente il mondo delle costruzioni”.
Ha concluso Antonio Di Franco, segretario generale della Fillea Cgil nazionale: “Il volume di investimenti che interessa le direttrici ferroviarie Messina-Catania-Palermo e i numerosi interventi Anas, sia di tipo manutentivo che di realizzazione di nuove assi viarie, in aggiunta alle tante opere a completamento delle reti Tpl, in particolare a Catania e Palermo, se non opportunamente monitorato in fase di esecuzione, comporta ingenti rischi per la regolarità del lavoro. È necessario che siano approntate strategie e azioni mirate per il contrasto al lavoro sommerso, ai fenomeni elusivi ed evasivi, al dumping contrattuale, alle attestazioni sulla formazione e sulla sicurezza erogate da enti non certificati e, in generale, al tentativo di una parte del mondo produttivo di comprimere le tutele, a danno dei lavoratori e della concorrenza”.
Alla presentazione dello studio ha partecipato anche Giorgio Firrincieli, vicepresidente Ance Sicilia con delega alle relazioni industriali, che ha condiviso la difficoltà di reperire professionalità come tecnici ingegneristici, organizzativi, meccanici, manutentori e tecnici dei processi produttivi e la necessità di incrementare la dimensione delle imprese siciliane.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.