M5S a Galvagno: “Trasparenza all'Ars? Non è il massimo. A Roma e Bruxelles va molto meglio: prendiamo esempio”.
Palermo, 30/09/2025. "Sarà pure il Parlamento più antico d'Europa, ma quanto a trasparenza dell'attività parlamentare, l'Ars non è il massimo ed è lontana dagli standard di Roma e Bruxelles, adeguiamoci a loro. La trasparenza non può ridursi a un mero adempimento burocratico, ma deve tradursi nella possibilità per cittadini, stampa e comunità democratica di accedere con facilità agli atti parlamentari di interesse pubblico”.
È questo il succo della lettera inviata dal gruppo parlamentare regionale del M5S, primo firmatario Adriano Varrica, al presidente dell'Ars Gaetano Galvagno per sollecitarlo a prendere in considerazione una serie di adempimenti per rendere più trasparenti i meccanismi di Palazzo dei Normanni, alla stregua di quanto avviene alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo.
Tra le criticità segnalate nella missiva, l’assenza, a differenza di Roma e Bruxelles, di schede permanenti e complete per ogni atto legislativo, con testi, emendamenti, dossier tecnici e documenti acquisiti; la pubblicazione incompleta e frammentaria dei lavori d’Aula e di Commissione; la difficoltà a reperire risposte agli atti ispettivi, non collegate stabilmente al documento originario come accade negli altri parlamenti.
“Per ogni atto legislativo (in discussione o approvato), sia a Roma che a Bruxelles, – afferma Varrica – esiste una scheda ad hoc permanente con informazioni generali, testi ed emendamenti e documenti acquisiti durante le audizioni o nel corso della trattazione in Commissione. Questa impostazione consente all'opinione pubblica di reperire informazioni su ogni aspetto relativo al singolo dossier. Nulla di simile esiste sul portale dell'Assemblea Regionale”.
Carente e penalizzante per i parlamentari 5 Stelle è anche la tempistica nella comunicazione degli emendamenti agli stessi parlamentari, visto che il fascicolo relativo viene reso noto ai deputati solo a seduta aperta tramite i tablet in Aula, limitando notevolmente la loro azione. Negli altri parlamenti il fascicolo viene rese noto con largo anticipo. Impossibile, inoltre, a Sala d'Ercole, sempre in tema di emendamenti, ricorrere contro l'inammissibilità degli stessi visto che questa, a differenza delle altre istituzioni in esame, viene comunicata solo in Aula.
Nella lettera a Galvagno i deputati 5 Stelle tornano alla carica pure per ripristinare la diretta streaming delle commissioni, cosa ottenuta dal Movimento nelle passate legislature e poi stoppata dall'ex presidente Micciché, grazie a un'interpretazione molto restrittiva del regolamento dell'Ars.
“Fermo restando – sostiene Varrica – che i regolamenti, ove utile, possono essere rivisti e modificati, vogliamo far notare che sia a livello europeo che a livello nazionale vi è piena trasparenza in tal senso, come dimostrano le esperienze di Webtv Senato e Camera o del Multimedia Centre del Parlamento Europeo”.
“Amiamo, con orgoglio - conclude la lettera - definirci il Parlamento più antico d'Europa, questo prestigio va difeso, però, con azioni concrete".
Cracolici: "Vicenda Galvagno fa emergere contesto di degrado"
Palermo, 1 Luglio 2025 - “La vicenda Galvagno – al di là delle responsabilità individuali e penali – è paradigmatica di un contesto di degrado verso il quale dobbiamo alzare il livello di responsabilità e rigore. Se persino i collaboratori di un presidente o di un assessore si ritengono al di sopra della legge, con sistemi di scambio e di vera e propria attività corruttiva, allora la politica deve interrogarsi perché qualcuno, tradendo le funzioni della democrazia, pensa di utilizzare singoli provvedimenti o attività per averne un tornaconto personale o un beneficio”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo all'Ars durante il dibattito sull'inchiesta che coinvolge il presidente dell'assemblea, Gaetano Galvagno.
“Ben prima che iniziasse questa legislatura, già col 'caso Cannes' - ha aggiunto Cracolici - si era aperta una voragine su quel settore delicato della rappresentanza e della funzione amministrativa che pone diversi interrogativi. Quello che emerge è che Fratelli d'Italia, che ormai ripetutamente viene coinvolta negli scandali del settore del turismo, tanto da essere definita la corrente ‘turistica’, governa questo ambito non solo in Sicilia, ma anche in Italia. Trovo inaccettabile l'idea che si voglia far passare il parlamento come un luogo criminogeno, per cui si fanno leggi ad hoc, questo è un insulto alla funzione propria di un parlamento, anzi rivendico il principio che questo parlamento rappresenta gli interessi e le categorie sociali della Sicilia. Diverso è se qualcuno pensa di usare le leggi per utilità personali”.
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