Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

Osservatorio stranieri: al Nord l’incidenza è tre volte superiore che al Sud: 10,3 su 100 residenti in Italia settentrionale, 3,5 in Sicilia

INPS: OSSERVATORIO SUGLI STRANIERI. Nel 2024 sono circa 4 milioni i lavoratori stranieri, 379 mila i pensionati e 252 mila i beneficiari di prestazioni di disoccupazione. È stato pubblicato oggi l’Osservatorio sugli stranieri. 

1 dic 2025 - Rispetto alla popolazione residente, al Nord l’incidenza di stranieri regolarmente presenti nel nostro Paese è tre volte superiore che al Sud: 10,3 stranieri su 100 residenti in Italia settentrionale, 9,1 in Italia centrale e 3,5 in Italia meridionale e Isole. A livello nazionale tale incidenza si attesta a 7,8 stranieri su 100 residenti.Nell’anno 2024 sono 4.611.267 i cittadini stranieri, comunitari e non comunitari, presenti nelle banche dati dell’Inps, di cui 3.980.609 (86,3%) sono lavoratori attivi, 378.645 (8,2%) pensionati e 252.013 (5,5%) percettori di prestazioni a sostegno del reddito (disoccupazione o mobilità). Il 75,4%, pari a 3,5 milioni di persone, proviene da Paesi non comunitari, il 6,2%, circa 287 mila, da Paesi comunitari dell’UE15 (di cui non fa più parte il Regno Unito divenuto extra UE dal 2021) e il 18,4%, circa 850 mila persone, dai restanti Paesi dell’UE. Dall’analisi per Paese nel 2024 troviamo che i principali Paesi di provenienza degli stranieri sono: la Romania, con 697 mila persone (15,1% del complesso degli stranieri rilevati dagli archivi dell’Istituto), l’Albania con quasi 446 mila persone (9,7%), Marocco (366 mila, 7,9%), Cina (229 mila, 5,0%) e Ucraina (225 mila, 4,9%). 

Tra i cittadini stranieri prevale il genere maschile (57,4%), ma con forti differenze tra i Paesi, con valori massimi per Pakistan (94,5%), Bangladesh (93,9%), Egitto (92,2%), Senegal (82,4%), India (78,2%) e Marocco (71,3%) e valori minimi per Ucraina (21,8%), Moldova (33,6%), Perù (41,3%) e Filippine (42,8%). Per quanto riguarda l’età, i non comunitari sono generalmente più giovani: quasi la metà ha meno di 39 anni (46,1% contro il 29,9% dei comunitari); il 42,4% ha tra i 40 e i 59 anni (contro il 52,7% dei comunitari) e l’11,5% ha più di 60 anni (contro il 17,3% dei comunitari). Il 61,8% degli stranieri censiti negli archivi dell’Istituto nel 2024 risiede o lavora in Italia settentrionale, il 23,1% in Italia centrale e il 15,1% nel Mezzogiorno (Italia meridionale e Isole). Rispetto alla popolazione residente, al Nord l’incidenza degli stranieri è di 10,3 su 100 residenti, al Centro 9,1 e al Sud e Isole 3,5. 

A livello nazionale l’incidenza si attesta a 7,8 stranieri per 100 residenti. Gli stranieri che lavorano, nel 2024 pari a circa 4 milioni, sono in maggioranza lavoratori dipendenti del settore privato, 3,5 milioni (58,3% maschi), con una retribuzione media annua di circa 16.700 euro. In dettaglio: 2,7 milioni lavorano in settori diversi dall’agricoltura (65,1% maschi) con retribuzione media annua di circa 18.800 euro; circa 314 mila lavorano nel settore agricolo (75,4% maschi) con retribuzione media di circa 9.700 euro; quasi 500 mila sono lavoratori domestici (11,0% maschi) con una retribuzione media di circa 9.800 euro. 

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 A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Novembre 2025 Anno 2024 Osservatorio sugli stranieri Nell’anno 2024 il numero di stranieri rilevati dall’Inps1 è pari a 4.611.267, di cui 3.980.609 lavoratori (86,3%), 378.645 pensionati (8,2%) e 252.013 percettori di prestazioni a sostegno del reddito (5,5%). Analizzando la serie storica dal 2015 al 2024, si rileva, nel complesso, una crescita degli stranieri, ad eccezione dell’anno 2020 in cui si registra una lieve flessione (-0,5%). Nel dettaglio, per gli anni dal 2015 al 2019 la crescita è rispettivamente +1,7%, +3,7%, +3,4% e +2,6 mentre tra il 2021 e il 2024 la crescita registrata è rispettivamente +3,3%, +5,7% + 5,1 e +4,1%. 

 Analizzando i dati per singolo Paese, nel 2024 si conferma la forte presenza di romeni che con 696.630 soggetti rappresentano il 15,1% di tutti gli stranieri regolari presenti sul territorio nazionale. Seguono gli albanesi (445.579, 9,7%), i marocchini (365.794, 7,9%), i cinesi (229.391, 5,0%), gli ucraini (225.483, 4,9%) e i bengalesi (186.053, 4,0%). Nel complesso queste sei nazioni totalizzano circa la metà degli stranieri rilevati nelle banche dati INPS (46,6%). 

 Esaminando la distribuzione per Paese di provenienza e tipologia, si registra che tra i cinesi prevalgono nettamente i lavoratori (su 229.391 soggetti, il 97,3% è occupato); un’analoga caratterizzazione è identificabile per il Bangladesh (94,4%), il Pakistan e l’India (92,5% di lavoratori). La percentuale più alta di percettori di prestazioni a sostegno del reddito è invece rilevata per l’Ucraina per la quale, su 225.483 soggetti, 19.962 risultano percettori di prestazioni a sostegno del reddito (8,9%) mentre l’81,3% lavora e il 9,8% è pensionato. 

 Analizzando il tasso di mascolinità, si osserva che i cittadini stranieri sono a prevalenza maschile (57,4) ma con differenze notevoli tra singoli Paesi. Il tasso più alto è detenuto da Pakistan (94,5), Bangladesh (93,9), Egitto (92,2), Senegal (82,4), India (78,2) e Marocco (71,3). Al contrario Ucraina, Moldova, Perù e Filippine sono Paesi per i quali prevale il sesso femminile con un tasso di mascolinità rispettivamente pari a 21,8; 33,6; 41,3; 42,8. Al Nord e al Centro l’incidenza, sul totale degli stranieri, dei non comunitari rispetto ai comunitari, è particolarmente marcata (rispettivamente 77,8% e 73,2%); al Sud essa è pari al 68,5%. Rispetto alla popolazione residente, al Nord l’incidenza di stranieri regolarmente presenti nel nostro Paese è tre volte superiore che al Sud: 10,3 stranieri su 100 residenti in Italia settentrionale, 9,1 in Italia centrale e 3,5 in Italia meridionale e Isole. 

A livello nazionale tale incidenza si attesta a 7,8 stranieri su 100 residenti. Nel 2024 gli stranieri dipendenti privati sono 3.498.849, con una retribuzione media annua di € 16.693,13. Questa risulta molto differenziata settorialmente. I dipendenti del settore privato non agricolo sono 2.685.970 e presentano una retribuzione media annua pari a € 18.789,67 (€ 20.477,07 per gli uomini e € 15.647,62 per le donne); nel settore privato agricolo lavorano 314.487 stranieri, con netta prevalenza di genere maschile (tasso di mascolinità 75,4) e con una retribuzione media annua di € 9.730,28 (€ 10.124,14 gli uomini e € 8.521,41 le donne). 

I domestici stranieri sono 498.392 e si caratterizzano per una netta prevalenza di genere femminile (tasso di mascolinità 11,0) con una retribuzione media pari a € 9.787,87 (€ 10.108,75 per gli uomini e € 9.748,31 per le donne).

I dati completi, relativi al periodo 2015-2024, sono disponibili nella sezione “Osservatori statistici” del sito www.inps.it, al link https://servizi2.inps.it/servizi/osservatoristatistici/1059 . 

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