Ponte sullo Stretto, De Luca a Germanà: smentiteci se avete gli elementi per farlo

Ponte sullo Stretto: C. De Luca a Germana': smentiteci se avete gli elementi per farlo. A questa truffa di Stato diciamo NO e siamo pronti a reagire per difendere la Sicilia e i siciliani.  Messina, 26/04/2024 - "È chiaro che il buon Ninitto Germana' ancora una volta non ha capito cosa sta accadendo. Poco male, ancora una volta proviamo a spiegarglielo magari gli facciamo un disegnino così gli viene più facile. Rispetto alle considerazioni sulla partecipazione ai nostri eventi neanche rispondiamo... Per noi parlano le immagini che mostrano il popolo libero. Abbiamo denunciato ieri sera a Torre Faro la truffa di Stato che il buon Matteo Verdini sta mettendo in atto ai danni della Sicilia e dei Siciliani. Germana' se ne ha gli elementi risponda nel merito delle verità che ieri sera abbiamo portato a conoscenza della città.  Inutile tentare di sviare il discorso. Germana' e Salvini scendano in piazza a smentirci. Qualcosa mi dice però che questo non avverrà perché abb

GRETA E VANESSA: "SESSO CONSENZIENTE CON I GUERRIGLIERI?” SU TWITTER L’ARDUA SENTENZA

"Nonostante le polemiche, il testo scritto pochi minuti prima delle nove di sabato sera resta ancora lì, sul suo account Twitter: "Sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo". La pagina è quella del vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. Un commento che ha provocato l'indignazione di molti utenti su Twitter.". Così titola l'Huffington Post di oggi, 18 gennaio, che aggiunge: "Intervistato da Repubblica, Gasparri ha spiegato. Ho letto la notizia. Mi sono limitato a chiedere se fosse vera. Peraltro, a una persona che mi ha offeso per quelle parole, ho scritto di vergognarsi. E come ho detto a lui, ripeto a voi: un sito riportava che lo avevano detto le due ragazze ai pm. Ho anche scritto che spero non sia vero. Io registro e chiedo. Non ho affermato nulla".

18/01/2015 - Su Liberoquotidiano.it, Matteo Pandini parla di "due eserciti contrapposti e con migliaia di soldati. Su Facebook. Da una parte la pagina «Greta e Vanessa finalmente libere», dall’altra quella «Greta e Vanessa lavorino gratis per ripagarci il riscatto di 12 milioni». Per il primo schieramento le due volontarie rapite in Siria sarebbero state liberate gratis, senza che il governo italiano abbia "sganciato un centesimo e chi la pensa diversamente non capisce un tubo". Per "l’altra fazione: le due sciagurate se la sono andata a cercare, riportarle a casa ci è costato un capitale che servirà per finanziare i tagliagole". "In altre parole, - si legge ancora nell'articolo di su Liberoquotidiano.it, a firma di Matteo Pandini - queste qui sono le «stronzette di Aleppo» come ha sintetizzato l’altro giorno il sito Dagospia. A sua volta sommerso da lettere velenose sulle cooperanti".

E il dibattito non si ferma qui, ovviamente.

"Tanto per capire il clima, a un certo punto del pomeriggio la pagina a favore delle fanciulle ha sventolato bandiera bianca: «A causa degli insulti abbiamo dovuto chiudere pure lo spazio che consente agli utenti di mandare messaggi privati. Complimentoni per la vostra umanità e solidarietà». Un film già visto o quasi. Dopo Natale, quando spuntò il video con le due ragazze che imploravano la liberazione (erano sotto due mantelli neri che lasciavano scoperto il volto), ecco dopo quel video in Italia non tutti si impietosirono. Anzi. Sempre su Facebook nacque il gruppo battezzato «delle italiane rapite non ce ne frega un c...» con contorno di insulti e fotomontaggi pesanti. Scoppiò la polemica e la pagina venne chiusa dopo una raffica di segnalazioni indignate.".
Fin qui Liberoquotidiano.it, a firma di Matteo Pandini.

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Sempre Liberoquotidiano.it, sul caso di queste due donne scrive: "Sulla carta personaggi insospettabili. Siriani da tempo residenti nella zona di Bologna e dintorni dove c’è una comunità piuttosto grande. Un medico di Budrio, Nabil Almreden, ormai in pensione. Uno studente della scuola di ingegneria e architettura della università di Bologna, Maher Alhamdoosh, animatore insieme a una donna italiana- Elisa Fangareggi, della onlus Time4life che gestisce in Siria il campo profughi di Bab El Salam. Un pizzaiolo- Mohammed Yaser Tayeb- che lavora nella pizzeria L’è bon da mat di Anzola dell’Emilia. Secondo i Ros i tre sarebbero il fulcro della rete di fuoriusciti siriani in Italia che avrebbero aiutato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo a tornare in Siria nel luglio scorso, mettendole in contatto con alcuni capi militari dell’ Esercito siriano libero (Free Syrian Army), con cui una volta là avrebbero dovuto anche creare un flusso di aiuti logistici e sanitari di varia natura anche sfruttando rapporti di Greta e Vanessa con altre ignare organizzazioni non governative. A rilevare l’indagine dei Ros è stato Il Fatto quotidiano, in un articolo di Angela Camuso dove si spiegava che “Greta e Vanessa sono state tradite proprio da chi volevano aiutare”.

L’indagine dei Ros in realtà non era sul lavoro delle due cooperanti italiane poi rapite in Siria. Partiva da un episodio più antico: il rapimento e rilascio di quattro giornalisti in Siria avvenuto fra il 3 e il 13 aprile 2013. Si trattava dell’inviato Rai Amedeo Ricucci, del fotoreporter Elio Colavolpe, del documentarista Andrea Vignali e della freelance Susan Dabbous, andati in Siria per un reportage che avrebbe dovuto essere realizzato per “La Storia siamo noi” su Rai Tre."
(...) Per fortuna poi il sequestro die giornalisti- scambiati per spie- si risolse positivamente in una decina di giorni. Ma quando Maher tornò in Italia, il suo comportamento dubbio nella vicenda suscitò l’interesse dei Ros, che misero i suoi telefoni sotto controllo e... (...)".

Ancora su Liberoquotidiano,nel suo editoriale di ieri, 18 gennaio, Maurizio Belpietro con il titolo "Non stendiamo un velo sulle cooperanti dei terroristi islamici" scrive: "Il governo si è dato da fare per smentire di aver pagato un riscatto in cambio della liberazione di Vanessa e Greta. «Solo illazioni» ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale subito dopo ha però aggiunto che nel caso delle due cooperanti italiane l’esecutivo si è comportato come i precedenti (che infatti pagavano), precisando che per Palazzo Chigi e dintorni dà la priorità al salvataggio di vite umane (tradotto: pazienza se ci sono costate 12 milioni, tanto sono soldi dei contribuenti)."

"Con il rientro delle due ragazze e le rassicurazioni del ministro si vorrebbe così chiudere la faccenda, mettendo una pietra sopra l’imbarazzante trattativa con i terroristi. Si dà il caso che però la vicenda sia tutt’altro che archiviabile ma necessiti di ulteriori approfondimenti, soprattutto dopo la rivelazione di una serie di antefatti. Ieri in un articolo del Fatto quotidiano si dava conto dell’esistenza di una informativa dei Ros sulla missione siriana di Vanessa e Greta. Non un rapporto compilato dopo la sparizione delle due ragazze, ma una nota predisposta prima della partenza. Quanto prima?".


Sullo stesso quotidiano si legge: "Quelle due hanno fatto sesso con i guerriglieri". Su Twitter l'ultima bufera su Vanessa e Greta
Greta e Vanessa, Maurizio Gasparri su Twitter: "Hanno fatto sesso con i guerriglieri in Siria?". Mega rissa: "E tu vai a trans"
Il retroscena su Greta e Vanessa e quella notte in Siria. L'amico che le ha mandate in Siria: "Cosa facevano lì". Greta e Vanessa devono lavorare e restituire i soldi del riscatto?










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