Sono stati arrestati nelle campagne di Vittoria, si tratta dei 4 tunisini colpevoli dell’omicidio di Nicolae Raducan, il rumeno di 38 anni ammazzato a sprangate per avere tentato di difendere la moglie che i quattro ubriachi hanno poi violentato. Sui quattro grava pure l'accusa di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo aggravata
Ragusa, 03/05/2015 - L'omicido di Raducan è avvenuto a Scoglitti. Accusati di omicidio doloso in concorso, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo aggravata sono quattro tunisini, tutti braccianti agricoli regolari e senza precedenti penali: Nizar Brahim, 23 anni; Anwari Tebra, 23 anni; Marouane Tebra, 27 anni; Boukhobna Hamdi, 24 anni. I quattro rei confessi eravano ubriachi, come loro stessi hanno confessato: "Vista la coppia uscire dalla discoteca abbiamo pensato di divertirci un po’; in due abbiamo colpito Nico con un bastone ed in due abbiamo violentato la donna. Dopo avere ammazzato l’uomo abbiamo violentato la donna per un’ora. Poi l’abbiamo portata nuda vicino ad una serra e là abbiamo continuato a violentarla per un paio di ore a turno. L'abbiamo fatto perchè eravamo ubriachi e volevamo divertirti; pensavamo non ci avreste trovati, qui in campagna chi poteva aver visto?”.
La Polizia ha arrestato quattro persone per omicidio e violenza sessuale: Nizar Brahim, 23 anni; Anwari Tebra, 23 anni; Marouane Tebra, 27 anni; Boukhobna Hamdi, 24 anni. Servizio Centrale Operativo, Squadra Mobile di Ragusa e Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria hanno individuato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto (disposto dalla Procura della Repubblica di Ragusa) per i reati di concorso in omicidio doloso commesso con l’uso delle armi, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo aggravata, i quattro di nazionalità tunisina, tutti braccianti agricoli regolari sul territorio nazionale.
Il 26 aprile scorso diverse telefonate pervenute sull’utenza di pronto intervento della Polizia di Stato 113, segnalavano il rinvenimento del cadavere di un uomo di circa quarant’anni, accertato poi di origini rumene, ai margini della Scoglitti-Gela, località Esperia.
L’abilità e la professionalità degli Agenti che hanno gestito le prime fasi dell’intervento, circoscrivendo la zona e raccogliendo le prime dichiarazioni delle persone presenti sul posto, hanno permesso di apprendere da una donna in evidente stato confusionale, che qualche ora prima, unitamente alla vittima, usciti da un locale notturno, mentre si accingevano a rientrare nella propria abitazione poco distante, venivano raggiunti da quattro persone di origine nord africane, che dopo aver colpito alla testa il proprio compagno, la violentavano sul posto e successivamente portata nei pressi di un casolare dove, veniva nuovamente violentata e lasciata libera non prima di averla minacciata di morte se avesse denunciato l’accaduto alla Polizia.
Da quel momento è partita l’indagine, complessa che ha permesso di raccogliere testimonianze ed indizi, anche di natura biologica, in grado di stringere il cerchio attorno ad un gruppo più ristretto di cittadini nord africani. Questi ultimi messi alle strette dagli elementi raccolti e riconosciuti, in ultimo, dalla vittima delle violenze hanno confessato l’orribile delitto.
La donna ha raccontato: "All’uscita della discoteca “Playa del Sol” in Contrada Esperia a Scoglitti a 250 metri dal luogo dell’omicidio io e il mio compagno Nicu ci stavamo dirigendo a piedi verso casa, distante circa un km, quando...".
“Pensavamo non ci avreste trovati, qui in campagna chi poteva aver visto…”. I quattro fermati, braccianti agricoli di nazionalità tunisina ed in regola con la normativi sugli stranieri sono stati condotti in carcere.
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