Ponte sullo Stretto: "Opera faraonica dal sapore coloniale"

Ponte sullo Stretto, Leoluca Orlando, candidato alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a 24 Mattino su Radio 24: Opera faraonica dal sapore coloniale  14/05/2024 - “14 miliardi per realizzare un'opera che tecnicamente non è realizzabile, che massacra l'ambiente non soltanto quello geografico ma anche quello umano con intere deportazione di migliaia di famiglie. Un’opera che insiste per una parte, quella calabrese, sulla falda sismica essendo la zona di Messina esposta ai terremoti. 14 miliardi per un'opera faraonica che sembra un'opera coloniale. Alla Calabria e alla Sicilia si dà una grandissima opera che non si riuscirà mai a realizzare e che impegna 14 miliardi dei quali se ne spenderanno due o tre miliardi soltanto per pagare qualche progettista scelto probabilmente da qualche politico compiacente. Immaginiamo 14 miliardi collocati nel clima del porto di Genova!  È ammissibile che si attrae l'attenzione su quest'opera faraonica dal sapore coloniale e poi

Ballistreri: “La presentazione progetto del Ponte deve servire a costruire un confronto con il territorio e i cittadini”

Messina, 12/02/2010 - Sulla presentazione del progetto del Ponte sullo Stretto, l’on. prof. Maurizio Ballistreri, consigliere di amministrazione della Società “Stretto di Messina” spa, in rappresentanza della Regione siciliana, ha dichiarato che l’iniziativa è opportuna e necessaria per avviare, finalmente, un confronto con il territorio interessato e i cittadini, e deve servire per costruire un rapporto positivo sui temi del lavoro, dello sviluppo e dell’ambiente”.

Commenti

  1. Da Nemo Profeta
    Certamente i soldi non ci sono e soprattutto certissimamente questa cattedrale nel deserto, utile soltanto agli industriali del nord-italia, non è voluta dai siciliani e dai calabresi, che hanno ben altre necessità primarie.
    Però......Il gran Capo la realizzerà di sicuro, visto che è andato in israele a circoncidersi il cervello, perchè i suoi amici ebrei gli presteranno sicuramente i soldi...a meno che...israele abbia la necessità di fabbricarsi altre 200 o 300 bombe atomiche, oltre alle 300 che ha già....e allora: nisba!

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