Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GOOGLE E VANCOUVER 2010: LA MORTE DI KUMARITASHVILI IN PRIMA PAGINA, MENTRE LE GARE CONTINUANO

13-02-2010 – Google maestra di democrazia nel web e nella comunicazione. E vale più di tante parole, molto più di mille articoli l’immagine da stamattina riprodotta in prima pagina da Google per un atto delicatissimo e toccante di cordoglio per
la morte del discesista georgiano Nodar Kumaritashvili, deceduto per un incidente in pista, appena in apertura dei giochi di Vancouver 2010. Un discesista in un campo dalle tinte cromaticamente 'spente', macchiato da 10 gocce di sangue di forma perfettamente sferica, come nella leggendaria prima prova di Giotto. C'è modo e modo di trasmettere emozioni e indurre alla riflessione: quello di Google, oggi, è indubbiamente un modo che tocca le coscienze.

''Non e' colpa della pista e il programma va avanti''. La FIL, federazione internazionale dello slittino, non ritiene che la morte di Nodar Kumaritashvili sia da imputarsi a carenze della pista, sebbene in diretta, il commentatore della Rai abbia fatto notare come in quel tratto non vi siano protezioni.
''I tecnici della FIL hanno ricostruito la traiettoria dell'atleta e hanno concluso che non ci sono indicazioni secondo cui l'incidente possa essere stato provocato da carenze della pista'', si legge in una nota della FIL.
 La morte di Kumaritashvili, vittima di un terribile impatto contro le strutture metalliche di delimitazione è stata vista in diretta, e l'impressione che s'è avuta non è certo quella espressa dalla Federazione internazionale dello slittino (FIL). Piuttosto è sembrato che la mancanza di protezioni faccia parte delle 'caratteristiche' dell'impianto di Whistler che da oggi ospiterà le prime gare olimpiche. Se così non fosse stato, non ci sarebbe stato alcun bisogno di prevedere la modifica prevista (ovvero il rialzo) delle protezioni all'uscita della "curva della morte".

"I tecnici della FIL hanno ricostruito la traiettoria dell'atleta e hanno concluso che non ci siano indicazioni secondo cui l'incidente sia stato provocato da carenze della pista", si legge in una nota dell'ente che regola l'attività della disciplina. Secondo i primi rilievi effettuati, "l'atleta e' arrivato in ritardo alla curva 15 e non e' riuscito a compensare adeguatamente per entrare nella curva 16. Sebbene abbia provato a correggere il problema, ha perso il controllo del suo attrezzo provocando l'incidente".
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OLIMPIADI DI VANCOUVER, DA OGGI 100 ORE DI DIRETTA RAI

Ultimora- GOOGLE E VANCOUVER 2010: LA MORTE DI KUMARITASHVILI IN PRIMA PAGINA, MENTRE LE GARE CONTINUANO
VANCOUVER 2010, IN DIRETTA LA MORTE DEL DISCESISTA NODAR KUMARITASHVILI
OLIMPIADI E PARALIMPIADI, LA SQUADRA RAISPORT PER LE OLIMPIADI

Commenti

  1. Spero vivamente che l'accaduto non venga archiviato nel modo indecente ed incredibile in cui stanno cercando di procedere le autorità, la sicurezza di quel tratto andava tutelata in maniera più responsabile. Pare ovvio, ad ogni modo, che la morte di un ragazzino, di un atleta (che nonostante la sua esperienza, alle olimpiadi, si è classificato), non può bloccare un "colosso" come le Olimpiadi, nemmeno per un attimo di seria e doverosa riflessione..

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  2. Scusate forse sbaglio la pericolosità di alcuni sport dovrebbe essere più chiara.
    E ovvio che l'innaturale velocita o forza a cui il corpo umano viene sottoposto in certi sport provochi l'irreparabile.
    Auto a trecento l'ora.
    Sci a centotrenta.
    Slittino a centocinquanta.
    Siamo fragili e le varie tecnologie ce lo fanno dimenticare.
    Dispiace per l'atleta ma non meravigliatevene e solo e semplicemente naturale.

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  3. se il regolamento dice che la pista è sicura , è da cambiare il regolamento . Non si può morire così , sopratutto nella nostra era.

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  4. Tanta tecnologia e tanti "cervelloni" non hanno saputo Prevenire questo tragico evento. Forse qualcuno dovrebbe vergognarsi per quello che è accaduto. Ma come si fà a non mettere in sicurezza questo tipo di piste, come per esempio le vie di fuga della formula uno? Come si fà a non vedere quello che anche agli occhi del più profano sembra una pista verso la follia che verso la gloria? In bocca al lupo, anzi auguri, a tutti gli atleti in gara.

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