Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco
Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco
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Nebrodi e Dintorni
I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 - Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...
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Spero vivamente che l'accaduto non venga archiviato nel modo indecente ed incredibile in cui stanno cercando di procedere le autorità, la sicurezza di quel tratto andava tutelata in maniera più responsabile. Pare ovvio, ad ogni modo, che la morte di un ragazzino, di un atleta (che nonostante la sua esperienza, alle olimpiadi, si è classificato), non può bloccare un "colosso" come le Olimpiadi, nemmeno per un attimo di seria e doverosa riflessione..
RispondiEliminaScusate forse sbaglio la pericolosità di alcuni sport dovrebbe essere più chiara.
RispondiEliminaE ovvio che l'innaturale velocita o forza a cui il corpo umano viene sottoposto in certi sport provochi l'irreparabile.
Auto a trecento l'ora.
Sci a centotrenta.
Slittino a centocinquanta.
Siamo fragili e le varie tecnologie ce lo fanno dimenticare.
Dispiace per l'atleta ma non meravigliatevene e solo e semplicemente naturale.
se il regolamento dice che la pista è sicura , è da cambiare il regolamento . Non si può morire così , sopratutto nella nostra era.
RispondiEliminaTanta tecnologia e tanti "cervelloni" non hanno saputo Prevenire questo tragico evento. Forse qualcuno dovrebbe vergognarsi per quello che è accaduto. Ma come si fà a non mettere in sicurezza questo tipo di piste, come per esempio le vie di fuga della formula uno? Come si fà a non vedere quello che anche agli occhi del più profano sembra una pista verso la follia che verso la gloria? In bocca al lupo, anzi auguri, a tutti gli atleti in gara.
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