Capo d’Orlando, 13/03/2010 – Avrebbe portato via la cassa e fatto fuori somme ingenti, sottraendole illecitamente dai conto correnti e dai depositi dei clienti. Così sarebbe sparito dalla circolazione Fabrizio Ingemi, bancario messinese, in servizio alla banca Carige di Capo d’Orlando (Messina)
uccel di bosco dallo scorso 26 febbraio, quando è stato visto per l’ultima volta negli uffici dell’agenzia orlandina.
In un primo momento si erano fatte ipotesi ‘spiacevoli’, illazioni pessimistiche sulla salute e sul destino stesso dell’impiegato che, per la verità, non aveva dato segni di inquietudine e malessere. Per giorni si era atteso e cercato, con telefonate alla famiglia e alle persone più vicine, continuando a bussare alla sua abitazione di Capo d’Orlando, in via Antonello da Messina, ma senza risposta.
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Ieri mattina, rivelatosi vano ogni tentativo di rintracciare il dott. Ingemi, gli agenti del commissariato di Polizia di Capo d’Orlando hanno deciso di entrare in azione, dopo avere svolto una perquisizione presso l’agenzia della Carige, dove il bancario prestava servizio, in cerca di documenti e riscontri chiarificatori delle reali ragioni per cui Ingemi si sarebbe dato alla fuga. E l’ipotesi ormai più accreditata è la ‘stangata’: una fuga col malloppo sottratto dai conti dei clienti che, ora, vivono nell'apprensione per i loro sospirati risparmi.
La perquisizione dell’appartamento occupato da Fabrizio Ingemi non ha dato esito, l'alloggio infatti è stato trovato vuoto. Nessuna traccia recente dell’impiegato, mentre è stato possibile sequestrare quanto ritenuto utile dai poliziotti per le indagini, già avviate. Sequestrato pure un computer portatile e varia documentazione.
Le indagini della Polizia sono state piuttosto minuziose e non prive di ufficialità; segno che dalle indagini già svolte si è autorizzati a ritenere che dietro la sparizione di Fabrizio Ingemi ci sia una vera e propria volontà, strettamente connessa alla sottrazione delle somme sulle quali si indaga.
A Capo d’Orlando le voci e le preoccupazioni sono decisamente allarmanti e ciascuno che ne abbia motivo teme per la sorte del proprio conto corrente, del proprio deposito a risparmio o degli investimenti in titoli.
Alla presenza dell’avvocato Patrizia Corpina gli agenti hanno quindi prelevato quanto ritenuto interessante e utile per seguire le orme di Fabrizio Ingemi, su disposizione del sostituto procuratore Alessandro Lia.
L’ipotesi di reato sarebbe di furto aggravato e continuato nell’esercizio delle sue funzioni.
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