Deposito scorie nucleari a Trapani e Calatafimi Segesta: l’ARS dice NO, rispettata la volontà popolare

Deposito scorie nucleari: l’ARS dice NO. Ciminnisi: «Rispettata la volontà popolare. Incredibile il silenzio del Governo Regionale». A pprovata la mozione presentata dal M5S e illustrata in aula dalla deputata Cristina Ciminnisi, contro l’ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari in una delle due aree individuate nei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta. Il Governo non s’è pronunciato e non è intervenuto in aula.  Trapani, 14 maggio 2024 – L’ARS ha approvato questo pomeriggio la mozione, presentata dal M5S e illustrata in aula dalla deputata trapanese Cristina Ciminnisi, prima firmataria, contro l’ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari in una delle due aree individuate nei comuni di Trapani e Calatafimi Segesta. Il Governo non s’è pronunciato e non è intervenuto in aula. Contro la mozione ha votato il deputato di FdI Giuseppe Bica. «Il voto rende giustizia e dignità ai nostri territori e a tutta l’Isola – afferma Ciminnisi –. Il NO

LACCOTO (PD) SU ACQUA PUBBLICA: “ORA IL ‘NO’ È CONDIVISO MA PER MOLTO TEMPO SIAMO STATI IN POCHI A BATTERCI”

Laccoto (Pd), autore di disegni di legge sull’argomento, plaude al risultato finale
PALERMO, 03/05/2010 - Fa piacere registrare oggi, ex post, un gradimento pressocché unanime sulla norma inserita in Finanziaria che inverte la tendenza difendendo la gestione pubblica dell’acqua con la possibilità per gli ATO di ritornare al servizio idrico pubblico. Sulla bontà di questo risultato – sottolinea l’on. Giuseppe Laccoto, deputato del Pd e autore di ripetuti ddl sull’argomento - ho poco da aggiungere a quanto in più occasioni ho chiesto,
sollecitato, difeso nell’interesse della collettività esposta al rischio di un’ulteriore vessazione con l’aumento delle tariffe e senza un migliore servizio. Cose già accadute laddove i privati hanno messo lo zampino: perché come tutti sanno mentre gli enti locali sono no profit, i privati devono trarne un profitto quindi è quantomeno ovvio che senza lo stop alla privatizzazione avremmo esposto tutti i siciliani ad un aumento vertiginoso delle tariffe ( vedi esperienza Ato rifiuti).
Una battaglia che per lungo tempo mi ha visto solo, così da motivarmi ulteriormente a non gettare la spugna, contribuendo a quell’opera di sensibilizzazione che ha trovato in molti sindaci e alcuni deputati e non ultimo il PD forte adesione. Sostenevo con un disegno di legge la definizione di un governo pubblico e partecipativo dell’acqua, in grado di garantire un uso della risorsa idrica responsabile, sostenibile e solidale, sottraendolo alla logica del profitto privato. Oggi questo intento è stato recepito dal Parlamento e, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si potranno bloccare i processi in atto, che vedono già alcuni comuni destinatari di commissari ad acta per il passaggio della gestione, con la conseguente reazione popolare registratasi in quasi tutti i casi. L’acqua, dichiaravo allora e ribadisco oggi a risultato ottenuto, è risorsa esauribile rispetto alla quale deve essere garantita la solidarietà generazionale. Un motivo sufficientemente valido – conclude Laccoto - perché la proprietà e la gestione rimangano esclusivamente nella competenza dell’ente pubblico. Ovviamente rivedendo assetti e regolamentando in modo più efficiente i processi. Particolare significato assume l’approvazione di questa norma per l’ATO Idrico della provincia di messina che, lper l’impegno profuso a suo tempo da parte di alcuni sindaci, non ha proceduto alla gara per l’affidamento della gestione del servizio idrico e delle relative reti.

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Commenti

  1. Forse sarebbe il caso di ricordare che l'iniziativa è partita dai consigli comunali

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  2. Sante parole...
    E qualche buffone di Sindaco, ben consapevole di comme stanno le cose, inganna i suoi concittadini con la raccolta firme nelle pubbliche piazze....
    Per poi dire: TUTTO MERTO MIO.
    Per fare solo un esempio il sindaco di Tortorici e il suo fido scudiero assessore.

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  3. in sicilia oltre 100 consigli comunali hanno votato un ordine del giorno contenente la proposta di legge per la ripubblicizzazione dell'acqua, in molti casi la proposta è passata all'unanimità.

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