Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

MILAZZO, L’AMMINISTRAZIONE RISPONDE AI DEM: "L'UOMO PROPONE MA L'ATO DISPONE"

MILAZZO, IL SINDACO INCONTRA I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE
In riferimento alla nota diffusa dal presidente dell’associazione Dem, sulla vicenda TARSU il sindaco di Milazzo Carmelo Pino ha rilasciato la seguente dichiarazione
Milazzo, 10/07/2010 - “Spiace rilevare come l’intervento diffuso sugli organi di stampa sia fuorviante rispetto alla realtà delle cose al punto da richiedere questa precisazione con cui l’Amministrazione intende far comprendere questa prima tappa del rientro nella legalità e nella normalità della vicenda rifiuti.
 Giova innanzitutto precisare che è stata la Legge a disegnare il percorso effettuato e non certo l’Amministrazione comunale obbligata, senza possibili alternative, a fornire la copertura finanziaria del servizio. Per i rifiuti questo fabbisogno, come per tutti gli altri comuni aderenti, è stabilito dall’ATO 2 che ha assegnato a Milazzo circa 3,8 milioni di euro come quota 2010.

Questa cifra, sebbene sia nostra intenzione vigilare, verificare ed eventualmente contestare con addebito ogni eventuale disservizio, al momento è indiscutibile.

La nuova normativa non solo ha stabilito che l’ATO 2 determina “quanto pagare” ma stabilisce anche “come pagare”.
La scelta obbligata per via normativa, infatti, impone dal 2010 il passaggio alla TIA, tariffa che andava approvata dai consigli comunali entro il 30 giugno insieme al relativo regolamento.
Proprio il 30 giugno 2010 il consiglio si stava ancora insediando ma, in ogni caso, non avrebbe co-munque potuto deliberare alcunché in quanto la precedente amministrazione non aveva redatto il regolamento della TIA che è pre-condizione obbligatoria e senza cui la stessa sarebbe stata illegit-tima riavviando il circolo vizioso delle bollette illegittime e dei ricorsi dei cittadini…

In assenza di TIA l’amministrazione non aveva altra scelta che riscontrare gli obblighi di legge con l’unica forma possibile e sostenibile: la TARSU.

Non avendo determinato ne il “quanto” ne il “come” è quindi incomprensibile ogni tentativo di con-fondere le idee su quello che è stato un percorso obbligato da carenze precedenti e scadenze impos-sibili da rispettare dal consiglio comunale.

Sul “quanto”, anzi, va detto come l’amministrazione Pino, malgrado i consigli dei tecnici che con-sigliavano prudentemente di trasferire per intero sui cittadini il costo del servizio come fatto sin ora, abbia deciso di intervenire con fondi di bilancio per ridurre del 20-25% il costo del servizio, deter-minando un abbattimento della spesa delle famiglie in pari misura. Una scelta coraggiosa, stante i grandi sacrifici complessivi, fatta proprio per attenuare la conflittualità della materia, adempiere agli impegni elettorali e chiudere definitivamente anni di confusione in materia di tasse e tariffe sui ri-fiuti causa di ricorsi, proteste e incertezze nella cittadinanza.
Un provvedimento “equilibrato” che è una tappa importante nel percorso di rientro nella normalità del problema; che evita di caricare interamente i costi sul bilancio comunale con il sicuro dissesto del comune di Milazzo e i danni conseguenti su tutti i cittadini e le fasce sociali più disagiate.

Questo è solo il primo passo. Per il futuro è nostra intenzione transitare dal 2011 alla TIA che con-sentirà, dai calcoli che si è iniziato ad effettuare insieme ai comuni limitrofi, un risparmio del 32-35% rispetto alle ultime bollette recapitate. Un intento impossibile da realizzare subito per l’invalicabile scadenza del 30 giugno prima accennata ma che l’amministrazione proporrà sin dal prossimo autunno. Questi i fatti. Al presidente dei Dem, avvocato Formica l’invito a collaborare nel fare chiarezza con i cittadini anziché confondere le idee condizionando negativamente la corretta dialettica cittadino-istituzioni”.

L’Ufficio Stampa

Commenti