Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MILAZZO, L’AMMINISTRAZIONE RISPONDE AI DEM: "L'UOMO PROPONE MA L'ATO DISPONE"

MILAZZO, IL SINDACO INCONTRA I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE
In riferimento alla nota diffusa dal presidente dell’associazione Dem, sulla vicenda TARSU il sindaco di Milazzo Carmelo Pino ha rilasciato la seguente dichiarazione
Milazzo, 10/07/2010 - “Spiace rilevare come l’intervento diffuso sugli organi di stampa sia fuorviante rispetto alla realtà delle cose al punto da richiedere questa precisazione con cui l’Amministrazione intende far comprendere questa prima tappa del rientro nella legalità e nella normalità della vicenda rifiuti.
 Giova innanzitutto precisare che è stata la Legge a disegnare il percorso effettuato e non certo l’Amministrazione comunale obbligata, senza possibili alternative, a fornire la copertura finanziaria del servizio. Per i rifiuti questo fabbisogno, come per tutti gli altri comuni aderenti, è stabilito dall’ATO 2 che ha assegnato a Milazzo circa 3,8 milioni di euro come quota 2010.

Questa cifra, sebbene sia nostra intenzione vigilare, verificare ed eventualmente contestare con addebito ogni eventuale disservizio, al momento è indiscutibile.

La nuova normativa non solo ha stabilito che l’ATO 2 determina “quanto pagare” ma stabilisce anche “come pagare”.
La scelta obbligata per via normativa, infatti, impone dal 2010 il passaggio alla TIA, tariffa che andava approvata dai consigli comunali entro il 30 giugno insieme al relativo regolamento.
Proprio il 30 giugno 2010 il consiglio si stava ancora insediando ma, in ogni caso, non avrebbe co-munque potuto deliberare alcunché in quanto la precedente amministrazione non aveva redatto il regolamento della TIA che è pre-condizione obbligatoria e senza cui la stessa sarebbe stata illegit-tima riavviando il circolo vizioso delle bollette illegittime e dei ricorsi dei cittadini…

In assenza di TIA l’amministrazione non aveva altra scelta che riscontrare gli obblighi di legge con l’unica forma possibile e sostenibile: la TARSU.

Non avendo determinato ne il “quanto” ne il “come” è quindi incomprensibile ogni tentativo di con-fondere le idee su quello che è stato un percorso obbligato da carenze precedenti e scadenze impos-sibili da rispettare dal consiglio comunale.

Sul “quanto”, anzi, va detto come l’amministrazione Pino, malgrado i consigli dei tecnici che con-sigliavano prudentemente di trasferire per intero sui cittadini il costo del servizio come fatto sin ora, abbia deciso di intervenire con fondi di bilancio per ridurre del 20-25% il costo del servizio, deter-minando un abbattimento della spesa delle famiglie in pari misura. Una scelta coraggiosa, stante i grandi sacrifici complessivi, fatta proprio per attenuare la conflittualità della materia, adempiere agli impegni elettorali e chiudere definitivamente anni di confusione in materia di tasse e tariffe sui ri-fiuti causa di ricorsi, proteste e incertezze nella cittadinanza.
Un provvedimento “equilibrato” che è una tappa importante nel percorso di rientro nella normalità del problema; che evita di caricare interamente i costi sul bilancio comunale con il sicuro dissesto del comune di Milazzo e i danni conseguenti su tutti i cittadini e le fasce sociali più disagiate.

Questo è solo il primo passo. Per il futuro è nostra intenzione transitare dal 2011 alla TIA che con-sentirà, dai calcoli che si è iniziato ad effettuare insieme ai comuni limitrofi, un risparmio del 32-35% rispetto alle ultime bollette recapitate. Un intento impossibile da realizzare subito per l’invalicabile scadenza del 30 giugno prima accennata ma che l’amministrazione proporrà sin dal prossimo autunno. Questi i fatti. Al presidente dei Dem, avvocato Formica l’invito a collaborare nel fare chiarezza con i cittadini anziché confondere le idee condizionando negativamente la corretta dialettica cittadino-istituzioni”.

L’Ufficio Stampa

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