Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

I LABIRINTI DELLA MUSICA A VILLA PICCOLO, NEL LINGUAGGIO DELL’AMMI NEBRODI

Capo d’Orlando, 30/08/2010 - “La musica nei labirinti del cervello” è il titolo della conferenza svoltasi sabato 28 agosto a Villa Piccolo di Capo d’Orlando, davanti ad un pubblico che definire delle grandi occasioni non è certo esagerato. Ad organizzarlo la sezione AMMI Nebrodi, l’associazione delle mogli dei medici, capitanata da Linda Liotta Sindoni, nuova presidente del sodalizio, che si trova a vivere una nuova era, ridisegnando la sua progettualità e riqualificando il campo di intervento, sia a livello territoriale che tematico.

Ad affrontare gli argomenti in programma, il dott. Antonello Pizzino, specialista in oculistica a Bologna e la giornalista Giuseppina Paterniti, inviata del Tg3 a Bruxelles, uno dei volti più familiari della televisione italiana, “nostri cari ospiti e sagaci conduttori di un meraviglioso viaggio dalla musica alla nostra mente”, come li ha definiti la dott. Liotta Sindoni.

Una serata di fine estate nei luoghi della Famiglia Piccolo di Calanovella, rappresentata dal presidente prof. Carmelo Romeo: “ Non saprei immaginare un luogo più adatto di questo giardino che profuma di cultura e magia, di poesia e arte, per festeggiare la chiusura dell’anno sociale”, ha detto compiaciuta la presidente dell’AMMI, dott. Liotta Sindoni.

Un pubblico delle grandi occasioni, dicevamo, intervenuto davvero numeroso a Villa Piccolo, proveniente dalle varie località dei Nebrodi per assistere ad un così interessante dibattito, ora che la sezione dell’AMMI di Capo d’Orlando si è estesa in tutta l’aria dei Nebrodi.

“Ringrazio il Comune di Capo d’Orlando, qui rappresentato dal Presidente del consiglio Comunale dott. Franco Ingrillì, ed il Comune per avere agevolato le iniziative estive dell’associazione inserendole nel calendario delle sue manifestazioni: concreta apertura dell’Amministrazione nei confronti delle associazioni che operano nel territorio”, ha detto Linda Sindoni.

Un ringraziamento – la dott. Liotta Sindoni – ha voluto rivolgerlo al presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Messina, dott. Giacomo Caudo, “per avere mantenuto la promessa, fattami in primavera, di essere presente alle nostre conferenze tutte le volte che gli sarà possibile”.
Ringraziamenti ancora, da parte della presidente dell’AMMI, alla giornalista dott.ssa Giuseppina Paterniti e al dott. Antonello Pizzino.

“Non è un caso - ha esordito Linda Liotta - aver voluto concludere questo primo anno con una conferenza dal titolo così intenso e sonoro: “La musica nei labirinti del cervello”! Qualcuno mi ha chiesto se è una conferenza di neurologia. Non lo è. Sarà una riflessione sull’importanza che la musica può rappresentare nella vita dell’uomo e dei popoli: perché la musica ci aiuta a comunicare ed, ancor di più, a comprendere noi stessi, a guardarci dentro”.

“La musica - ha proseguito la presidente Liotta - nelle sue forme ed innumerevoli maniere, accompagna il viver quotidiano. Nasce dall’ingegno umano ed inventa o, semplicemente, interpreta la natura, il creato: l’acqua di un ruscello che precipita, un mare in tempesta che s’infrange sulla scogliera; la meravigliosa luminosità di un mattino o il chiarore della luna piena nella notte; la pioggia d’autunno, la gioia di un bambino, il silenzio misterioso della foresta”.

L’anno sociale dell’AMMI Nebrodi è iniziato il 20 novembre del 2009 con la conferenza dal titolo: “Il linguaggio, la parola: il nostro biglietto da visita.” Anche in quella occasione la comunicazione era al centro dell’attenzione, “perché al centro della nostra attività - tiene a chiarire la dott. Liotta Sindoni - c’è l’essere umano nella sua complessità e diversità. La conferenza che segna la conclusione di questo anno vuole, al tempo stesso, pensare alla creatività così come alle manifestazioni mediante la musica. Riconosciuta come linguaggio universale, la musica ha al suo arco corde a lei sola riservate, con armonie in cui i paradossi non si risolvono ma si completano nelle stesse dissonanze."

Molto interessante il paragone osato da Linda Liotta Sindoni “tra l’Universo della musica, nella sua immensità e l’attività delle associazioni filantropiche, qual è la nostra. Un’associazione è come un’orchestra, o meglio ancora, come una sinfonia, una musica”, ha detto Linda Liotta.

“Tutti noi singoli associati – ha ancora aggiunto - insieme dobbiamo collaborare e stemperare i nostri individualismi perché si possa perseguire un risultato d’interesse sociale. Ciascuno deve accordare se stesso al cuore del compagno. La musica si serve dell’udito, il primo dei cinque sensi a svilupparsi nell’uomo e a permettere il contatto con il mondo. E’ l’organo più antico, quello che conserva la nostra memoria più a lungo: un suono può rievocare immagini, sensazioni positive o negative. L’udito è l’organo della pazienza, dell’umiltà, dell’arte di saper ascoltare. Sviluppare la capacità di porgere la nostra attenzione alla realtà che ci circonda, cioè ai rumori o alle sinfonie, può essere paragonato alla capacità di saper sviluppare l’arte del servizio, cioè l’arte di saper porgere una mano a chi si trova in una situazione di debolezza, di disagio o di emarginazione.
Sempre di ascolto si tratta”!

“Educare i giovani a comprendere il messaggio racchiuso in una sinfonia è importante quanto insegnare loro a convivere con chi è diverso da noi.
E così come bisogna essere educati all’ascolto della musica, così bisogna essere condotti verso la “cultura del servizio”.

“La cultura del servizio - ha spiegato Linda Liotta - s’impara con l’esempio, osservando l’agire di chi ci vive accanto. Quante volte gli associati di qualunque gruppo di volontariato hanno dovuto spiegare le motivazioni del loro “essere a servizio”. “Perché ti dedichi al sociale?” Io mi sono abituata a rispondere con un sorriso. Spero, infatti, che dallo sguardo e dal silenzio l’interlocutore possa trarre la risposta a lui più idonea”.

Nella sua interessate prolusione la dott. Liotta ha tenuto a scandire le motivazioni che l’hanno indotta a scegliere il tema oggetto della conferenza in atto, quanto le motivazioni e gli obiettivi al centro dell’azione dell’AMMI Nebrodi.

“Ho dedicato i primi mesi della mia elezione per orientarmi, per comprendere quale fosse il mio compito e con chi avrei dovuto relazionarmi.

Non è stato facile discernere. Non è stato facile presentarsi ad una comunità e delineare gli scopi dell’associazione e manifestare il desiderio di diventare un punto di riferimento nell’ambito delle realtà locali.
Si dovrà fare di più! Ho conosciuto sindaci, medici, giornalisti, presidi, presidenti di altre associazioni, di accademie, di clubs service, ed ho cercato di non essere invadente, anche se è difficile non disturbare se si vuole FARE”.

“Ringrazio, a tal proposito, tutti coloro che hanno ascoltato la “mia causa” dedicandomi il loro tempo. La mia causa non è una cosa personale-privata, è, esclusivamente legata al desiderio di far continuare ad esistere una sezione dell’AMMI fondata 20 anni fa, a Capo d’Orlando, dalla signora Lazzaro. Perché non dobbiamo dimenticare che, per far sì che le “realtà esistenti” continuino a vivere, è necessario che ci sia qualcuno che creda in esse e sia disposto a spendere energia ed intelligenza”.

“E’ nostra convinzione che l’attività dell’Associazione debba essere rivolta non solo all’organizzazione di convegni e conferenze di carattere prevalentemente medico-scientifico, bensì deve avere delle proprie collaborazioni, per esempio con i presidi delle scuole di ogni ordine e grado, per organizzare incontri sugli argomenti più attuali che interessino non solo gli adulti, ma soprattutto siano rivolti ai giovani”.

“C’è un valore in questa nostra associazione che, prendendo formalmente spunto dalla professione dei mariti diventa movente, consapevolezza, responsabilità, desiderio di spendersi per la società in cui viviamo.
Non è la medicina il tema dominante nella nostra attività perché sarebbe riduttivo e noi miriamo a tant’altro, miriamo soprattutto alla crescita umana e culturale delle generazioni che avanzano ed hanno bisogno di alternative”.

“Desideriamo essere strumento di elaborazione del sentimento, del pensiero, dell’ingegno degli uomini in genere e della gente dei Nebrodi, con le sue tradizioni e la sua cultura. Dare input, promuovere iniziative socio-culturali, organizzare conferenze e concerti per coinvolgere le nuove generazioni, non è cosa inutile. Così come la musica, anche le attività sociali sono delle idealità, sono delle entità Apparentemente Astratte.
Impegnarsi in questo genere d’iniziative non è un “Passare il tempo”.“

“Concludo con una definizione che della musica dà Daniel Barenboim, pianista e direttore d’orchestra- ha detto Linda Liotta prima di cedere il microfono ai relatori e agli ospiti - “la musica è l’arte dell’immaginario per eccellenza, un’arte libera da tutti i limiti imposti dalle parole, che tocca le profondità dell’esistenza umana, che con i suoi suoni attraversa tutte le frontiere”.

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