Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GIOIOSA MAREA: I 28 CONDANNATI SARANNO DIFESI GRATIS CONTRO IL GIP E LE FERROVIE DELLO STATO

Saranno difesi gratuitamente, dagli avvocati che si sono detti disponibili, i 28 cittadini di Gioiosa Marea individuati (come 'sparare nel mucchio') per rispondere del 'delitto' di interruzione di pubblico servizio
Gioiosa Marea (Me), 16/11/2011 –  “A seguito dei decreti emessi dal Gip del Tribunale di Patti in ordine alla multa per l’interruzione del pubblico servizio, mediante l’occupazione della sede ferroviaria presso la stazione di Gioiosa Marea, si invitano le SSLL a partecipare all’incontro che
avrà luogo in data 18 novembre 2011 alle ore 18 presso l’Auditorium comunale per discutere sulle iniziative da intraprendere. Si fa presente che all'incontro parteciperanno i legali che si sono dichiarati disponibili per l’assistenza gratuita". 
Il documento è firmato dal sindaco di Gioiosa Marea, Ignazio Spanò.

Alla manifestazione, quel 24 novembre 2009 a Gioiosa Marea, hanno partecipato in migliaia, all’occupazione dei binari della ferrovia hanno preso parte quasi nelle medesime quantità ma per il Gip del Tribunale di Patti, Onofrio Laudadio, erano solo 28. E solo 28 ne ha condannati a pagare la rilevante somma di € 3.750 cadauno, per interruzione di pubblico servizio. 

Come se in Italia la coscienza fosse definitivamente bruciata con gli ultimi roghi estivi, beffando la morale comune, il senso della giustizia e gli stessi canadair, che nulla hanno potuto fare per salvarci dalla caduta di valori verticale che sta uccidendo questa nostra Italia, questa Sicilia. E a poco servirà avvinghiarsi alle note dell’Inno di Mameli per sentirsi italiani, figli di un popolo glorioso e giusto, devoto e grato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a Rosario Livatino e a tutti quei magistrati che per una giustizia giusta hanno immolato le proprie vite.

“La mia coscienza e, credo quella di ogni cittadino, si ribella. Non si può accettare una decisione che viola quelle leggi non scritte, quei principi di diritto naturale che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è di buon senso e che nell’amministrazione della giustizia devono essere sempre tenute presenti", come scrive l'avv. Vincenzo Amato, intervenendo in merito al decreto penale di condanna del Gip di Patti, Onofrio Laudario.

Il Gip di Patti ha emesso il decreto penale di condanna alla multa di € 3.750,00 nei confronti dei sindaci Ignazio Spanò di Gioiosa Marea, Basilio Ridolfo di Ficarra ed Enzo Sindoni di Capo d’Orlando, nonché nei confronti di Barbara Matassa, Giuliana Scaffidi, Calogero Bonina, Franco Maraffa, Magda Costantino, Tindara Scaffidi Salvo, Clelia Giganti, Paolo Accordino, Sara Santina Sidoti, Aldo Biagio Molica Colella, Domenico Salvatore Molica Colella, Alfredo Cusmà Piccione, Mario Enrique Scirocco, Elisabetta Natoli, Franco Molica, Maurizio Borà, Domenico Silvestri, Angelo Cipriano, Marcello Siligato, Salvatore Miragliotta, Roberto Casella, Rita Sidoti, Barbara Nastasi, Giuseppe Spanò e Salvatore Buzzanca, tutti di Gioiosa Marea ed accusati, assieme ai primi cittadini, di interruzione di pubblico servizio a seguito della pacifica occupazione dei binari della ferrovia avvenuta il 24/11/2009 durante la corale manifestazione di protesta che ha visto la partecipazione di oltre 5.000 persone, scaturita dall'intollerabile protrarsi della chiusura della S.S. 113 a Capo Schino.

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