Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GRANDE SUD: "CON IL GOVERNO MONTI RIUSCIREMO A SUPERARE LA CRISI"

Palermo, 17 Novembre 2011 - "La scelta che il neo Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ha fatto della Sua squadra di governo basandosi sulla competenza, sul valore e sulle indubbie capacità di ogni componente mi fa ben sperare che l'Italia riuscirà a superare questo brutto momento.
"Lo afferma Titti Bufardeci, presidente del Gruppo Grande Sud all'Assemblea Regionale Siciliana."Un importante segnale del nuovo governo per il Sud è l'istituzione del Ministero della Coesione territoriale e dell'Integrazione e anche la scelta del ministro Fabrizio Barca che già da direttore generale del ministero dell'Economia si è impegnato nelle politiche di sviluppo locale ed è stato sempre sensibile ai problemi del meridione. Auguro al Presidente Monti e al suo esecutivo i più sinceri auguri di buon lavoro, sicuro che riuscirà a ridare all'Italia la tranquillità economica e la fiducia degli altri paesi europei e la posizione nel mondo che le spetta. "Conclude Bufardeci.

"E'di ottimo auspicio per la ripresa dell'economia e il superamento della crisi che la Lega Nord voti contro la fiducia del nuovo governo perché proprio la cecità politica di uomini come Calderoli hanno causato la fine del governo Berlusconi." Lo dice Michele Cimino,deputato regionale di Grande sud,dopo avere letto il comunicato di RobertoCalderoli.

"Il neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti,continua Cimino,con la creazione di un Ministero per la Coesione Territoriale ha sottolineato quello che il Presidente Napolitano ha sempre ribadito e cioè che l'Italia è una e che la ripresa dell'economia dipende anche dalla ripresa del Sud. Inoltre il leader del mio partito,Gianfranco Miccichè, incontrando Monti ha chiesto come unica condizione per votare la fiducia che si smetta di penalizzare il sud,come è avvenuto finora grazie al ricatto della Lega.

Auguro al ministro Fabrizio Barca che ho avuto modo di conoscere quando ero Assessore alla Programmazione della mia Regione ed apprezzare per le sue attenzioni ai problemi del Sud e della Sicilia,buon lavoro,mentre spero invece che Calderoli si convinca che è ormai inutile continuare a mettere il nord contro il sud perché l'Italia è una e così deve restare." Conclude Cimino.

Commenti

  1. Casta. TotoMinistri. Monti & Tremonti spa. Crisi Eurozona. Veniamo alla nostra Italia, piccola in cronaca per i cravattini e le mezze maniche degli operatori di borsa, ma grande nella storia per le fonti del diritto, per l’impianto delle strade, degli acquedotti, dei templi e delle arene, per l’immortalità dei carmi, dei poemi e delle arti.

    Va detto che l’ondata minacciosa di finanza negativa che vuole affacciarsi alle nostre coste non è più arginabile con la preghiera, nè con la litania delle “lacrime” e del “rimboccarsi le maniche”. Il convitato di pietra che ha giustiziato l’inquilino di Palazzo Chigi ora si appresta a finire l’opera consegnando la piccola Italia nelle ruote dentate della Pia Opera Bancaria Internazionale. Si spera che l’arcangelo inviato per salvezza sia generoso e dispensiero di qualche ingranaggio salvifico supplementare.

    Ma c’è l’altra Italia, quella grande, che potrebbe concorrere al proprio salvataggio cercando di affrancarsi gradatamente dalla morsa del sistema perverso di una finanza tanto spericolata, quanto fasulla e degenerata. In questo caso sarebbe agevolata dalla miriade di piccole e medie imprese che costituiscono la vera ossatura del sistema produttivo nazionale.

    Forse sarebbe il caso di “armare” le associazioni di categoria, i consorzi e le cooperative per cominciare a ricreare una testuggine di manualità produttiva, ovviamente internettizata, onde sferrare il contrattacco alla vuota finanza creativa, fautrice di avvitature debitorie e di voragini patrimoniali. Si ignori la cronaca, si pensi alla storia. E sulle sue orme lo tsunami si arrenderà.

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