Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

CIRCUITO DEL MITO: 8 FEBBRAIO, A MESSINA “EUTANASIA DI FEDRA”

Testo a cura del laboratorio Labdrama dell’Università di Catania da opere di Eschilo, Euripide, Ovidio, Seneca, Plutarco, Gide, Cvetaeva, Yourcenar, Pavese, Ritsos, Cortazar, Dürrenmatt, Escalante. In scena: Carmelinda Gentile, la Beba del Commissario Montalbano, e Marco Sciotto

Palermo, 7 febbraio 2012 - Il mito di Fedra, in una rappresentazione originale che trae spunto da autori antichi, classici e moderni. E’ la seconda tappa di Variazioni sul Mito, il ciclo di spettacoli pensato da Monica Centanni per il Circuito del Mito, il calendario di appuntamenti ed eventi artistici promosso dall'Assessorato al Turismo della Regione Sicilia e diretto dal regista Salvatore Presti. Lo spettacolo andrà in scena a Messina, nella splendida cornice di Villa Pace, domani, mercoledì 8 febbraio alle ore 21,00. Così come per “Arianna e il Labirinto” messo in scena a Noto (Sr) lo scorso 5 febbraio, “Eutanasia di Fedra” ripercorre le narrazioni che di questa figura mitologica sono state fatte nel corso dei secoli, fondendo le due declinazioni di questa edizione del Mito, “contemporaneità” e, appunto, “Mito al femminile”.
Il testo della rappresentazione porta la firma di Labdrama, il Laboratorio di Drammaturgia dell’Università di Catania, coordinato da Monica Centanni, docente di Drammaturgia Antica, e Stefania Rimini, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, entrambe alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo. Una narrazione originale del Mito che prende le mosse da scritti di Eschilo, Euripide, Ovidio, Seneca, Plutarco, Gide, Cvetaeva, Yourcenar, Pavese, Ritsos, Cortazar, Dürrenmatt, Escalante.

In scena, Carmelinda Gentile con esperienze nella drammaturgia antica maturate sul palcoscenico del teatro antico di Siracusa e volto noto anche al grande pubblico per avere interpretato il ruolo di Beba - la moglie di Mimì, ovvero il braccio destro del commissario Montalbano - nella fiction Rai ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri; e Marco Sciotto, ex allievo di Labdrama e giovane attore della compagnia catanese GestiColando.
In questa variante del mito di Fedra, a tenere la scena è la sua Nutrice. E’ lei che dal paco racconta le vicende della fanciulla infiammata d’amore. Tutto passa dalla sua voce, dal filtro di uno sguardo sempre complice, affettuoso, protettivo e materno. Il dramma di Fedra viene evocato attraverso un racconto vivo, scandito in tre scene, che scavano il tempo del mito fino a spalancarne memorie e orrori.

A riannodare i fili della storia assieme alla Nutrice intervengono le figure maschili che hanno segnato le tappe della giovinezza di Fedra: il Minotauro, Teseo, e Ippolito, come tracce-fantasma di amori assoluti e crudeli.
Ma il più crudele, perché autentico incontro con Eros, è l’amore per Ippolito che sarà fatale per Fedra perché la ricondurrà inesorabilmente al suo tragico destino mitico.
Arrivata a quest’ultima tappa della storia della sua bambina, la Nutrice si prenderà cura di lei fino alla fine, fino alla morte.
Queste le altre tappe di Variazioni sul Mito: il 10 febbraio “Antigone, nozze di morte” Ipogeo- Piazza Duomo di Siracusa (h 21,00); e l'11 “Palinodia per Elena” al Centro Zo di Catania (h 21,00). L'ingresso agli spettacoli è gratuito. In allegato locandina.
Note su Labdrama.

Labdrama è il laboratorio di drammaturgia istituito nel 2010 all’Università di Catania e coordinato dalle docenti alla Facoltà di Lettere e Filosofia: Monica Centanni (Drammaturgia Antica) e Stefania Rimini (Storia del Teatro e dello Spettacolo). Il laboratorio è finalizzato alla creazione di letture teatrali ispirate a figure del mito.

Presupposto metodologico del laboratorio è la peculiarità del materiale mitico che per la poliedricità e duttilità della sua forma e contenuto si presta a essere plasmato e reinventato continuamente in forme espressive sempre nuove. Labdrama prevede, oltre allo studio preventivo delle fonti antiche e moderne, letterarie, iconografiche, filosofiche del mito, anche la selezione, la traduzione, l’elaborazione, il montaggio e la riscrittura, ai fini dell’imbastitura drammaturgica, dei brani tratti dai testi antichi e moderni.

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