Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

TERREMOTO IN EMILIA: IL DATO SATELLITARE AIUTA A INDIVIDUARE LE FAGLIE


Analizzando i movimenti del terreno individuati con i satelliti radar COSMO-SkyMed dell’ASI, i ricercatori INGV hanno individuato le faglie che hanno originato i terremoti maggiori della sequenza sismica dei terremoti
Roma, 13 giugno 2012 – Dopo avere mappato nel dettaglio i movimenti del suolo avvenuti durante i terremoti in Emilia, grazie ai satelliti italiani COSMO-SkyMed, continuano le analisi dei ricercatori INGV per individuare le faglie su cui sono avvenuti i terremoti.
Incrociando dati geologici, sismologici e di deformazione del suolo, i ricercatori INGV hanno generato dei modelli fisico-matematici delle faglie, con i quali hanno simulato gli stessi movimenti della superficie terrestre che vengono osservati da satellite. Utilizzando computer molto potenti sono state generate decine di migliaia di mappe di deformazione simulate, che sono state confrontate con le deformazioni osservate dal satellite.

Al termine di questa procedura si è individuato il modello di faglia che meglio riproduce i movimenti del terreno osservati. Questi risultati sono solo preliminari, ma suggeriscono che i due eventi più forti della sequenza, il 20 e il 29 Maggio, siano avvenuti su faglie diverse, tra loro all'incirca parallele.

Queste faglie possono essere visualizzate come dei piani di frattura lungo i quali si ha lo scorrimento dei due blocchi di crosta terrestre: il blocco a Sud della faglia è salito sopra il blocco a Nord (per questo si chiamano sovrascorrimenti), causando sollevamenti del suolo di 10-15 cm. Entrambi i piani di frattura si fermano a qualche centinaio di metri di profondità, e quindi non arrivano ad intersecare la superficie. Un eventuale affioramento delle faglie in superficie avrebbe causato molti più danni nelle zone interessate.

Le faglie individuate corrispondono molto bene a strutture mappate in profondità con studi geologici. Si tratta di strutture vecchie di milioni di anni, generate dalla spinta dell'Appennino settentrionale verso le Alpi. La conoscenza di dettaglio della posizione e delle caratteristiche delle faglie attive è un elemento fondamentale per generare mappe di pericolosità sismica sempre più affidabili.
Nell'immagine sopra la faglia del 20 maggio è indicata in celeste.

Nell'immagine sopra si vedono i piani di faglia individuati nella ricerca INGV, proiettati in superficie. Nella figura sotto si vede come i piani siano inclinati verso Sud, e si immergono al di sotto dell'Appennino emiliano.
Il riquadro più ad Est indica la faglia del 20 Maggio, per la quale non è stato possibile determinare lo scorrimento in modo attendibile. I colori sul piano di faglia del 29 Maggio (quello più a Ovest) indicano il valore dello scorrimento relativo avvenuto tra i due blocchi di crosta terrestre, lungo il piano di frattura. I valori maggiori di scorrimento si hanno a 8-9 km di profondità.

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